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L'ala mobile posteriore sarà quasi inutile

C'è chi ha fatto delle simulazioni in galleria del vento ed emergono dei dati molto curiosi

Domenica scorsa abbiamo apprezzato come Kamui Kobayashi sia riuscito a tenere testa con una modesta Sauber alla McLaren di Jenson Button per molti giri. L'anno prossimo, con l'uso dell'ala posteriore mobile, non vedremo più il giovane giapponese difendere il terzo posto momentaneo della classifica, perché con l'artificio che i tecnici della FIA stanno sviluppando, sarebbe stato scavalcato proprio come lo stesso Kamui ha fatto con Alonso e Buemi a fine Gp, quando si è trovato in pista con gomme morbide fresche contro avversari che le avevano dure e finite. L'ala posteriore mobile sta facendo discutere il paddock: alcuni tecnici ritengono che non sarà automatico ottenere dei sorpassi abbassando il flap quando un pilota si trova in scia ad un collega, anche se che quello davanti non potrà difendersi con le stesse armi per regolamento. Qualcuno è andato a fare delle simulazioni al CFD e in galleria del vento e sarebbe emerso che su buona parte dei circuiti attuali il provvedimento non avrebbe l'efficacia che si sta cercando di vendere a livello mediatico, anche perché per andare a frenare il pilota ripristinerà il carico aerodinamico (altrimenti andrà lungo a parità di staccata). Ciò significa che il vantaggio sarà utilizzabile per un tempo molto limitato e la sua efficacia, quindi, sarebbe minore di quella auspicata. In qualche modo una prova l'abbiamo già avuta dall'F-Duct che ha consentito alla McLaren una velocità di punta superiore di 10 km/h, eppure il sistema di stallo dell'ala posteriore non ha prodotto più sorpassi. Martin Whithmarsh, presidente della FOTA, ieri ha detto che l'ala mobile verrà usata solo se darà dei veri benefici allo spettacolo. Insomma c'è già un mezza marcia indietro, anche perché c'è chi sta studiando delle contro-misure all'ala mobile per il pilota che si deve difendere da un tentativo di sorpasso... La Formula 1 è bella anche per questo: non si fa in tempo a proporre un'idea nuova (questa è davvero bislacca e forse pericolosa) che c'è già chi riesce a pensare delle adeguate contromosse, perché alla fine non cambi niente...

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