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Sainz teme che la Toro Rosso finisca sempre più indietro

Carlos Sainz teme che la Toro Rosso stia iniziando a pagare per l'utilizzo di un motore 2015, che non viene più sviluppato.

Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR11

Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR11

Red Bull Content Pool

Carlos Sainz Jr, Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr, Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Carlos Sainz Jr, Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr, Scuderia Toro Rosso STR11

La squadra di Faenza lo scorso anno ha fatto un'offerta all'ultimo secondo per passare dai motori Renault e quelli Ferrari nel 2016, ma la natura tardiva della trattativa ha fatto sì che fosse costretta a montare una power unit del 2015.

La Toro Rosso ha escluso anche un passaggio all'unità di quest'anno, perché questo significherebbe dover ricostruire in buona parte la vettura.

Sainz, che aveva già ammesso ad inizio stagione di temere che sarebbe arrivato, teme che da qui in avanti la squadra soffrirà.

"Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato, ma ce lo aspettavamo già un paio di gare fa, però le nostre performance sono state buone a Silverstone ed in Austria" ha detto Sainz.

"A Budapest siamo riusciti a nasconderlo, ma nelle ultime tre gare abbiamo faticato parecchio ed abbiamo dovuto fare esperimenti d'assetto per compesarlo".

La vettura più lenta sui rettilinei

La Toro Rosso ha introdotto un upgrade importante in occasione del GP di Germania, ma i piloti hanno faticato a trovare il ritmo giusto e sono rimasti fuori dai punti.

Sainz dice che la mancanza di potenza del motore significa che la Toro Rosso è costretta a rinunciare agli aggiornamenti che generano carico aerodinamico.

"Si tratta di un aggiornamento pensato per produrre downforce, ma non possiamo caricare troppo la vettura, perché siamo chiaramente i più lenti sul rettilineo" ha aggiunto lo spagnolo.

"Abbiamo calcolato che più o meno arriviamo a perdere circa un secondo tra tutti i rettilinei".

"Siamo costretti ad andare in pista con davvero poco carico, quindi non importa se gli aggiornamenti sono in grado di generarle di più, perché la carenza di potenza ci tiene sempre nella stessa posizione".

Il figlio d'arte teme quindi che i circuiti veloci che arriveranno dopo la pausa estiva possano rivelarsi una sfida molto ardua per la Toro Rosso, ma spera che il team possa essere comunque competitivo.

"Forse avremo una sorpresa come quando siamo andati in Canada o a Baku, dal momento che tutti hanno bisogno di ridurre il carico. A Spa o a Monza tutti quanti devono rinunciare alla downforce, quindi potremo provare a recuperare in curva quello che perdiamo in rettilineo".

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