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Sainz: "Mi piacerebbe togliere l'ultima chicane di Barcellona"

Lo spagnolo è spiaciuto di fare il suo debutto da ferrarista sul Circuit de Catalunya senza il pubblico. Carlos ha già cancellato la delusione di domenica scorsa e guarda avanti. Al madrileno piacerebbe disegnare una nuova pista per la capitale iberica: "Quando andavo a scuola disegnavo in continuazione tracciati sui quaderni". E sul circuito catalano aspetta con curiosità la nuova curva 10 e auspicherebbe l'abolizione della variante prima dell'ultima curva.

Carlos Sainz Jr., Ferrari in conferenza stampa

Foto di: FIA Pool

Ha percorso il paddock più volte, sin dal mattino, con la tuta rossa allacciata in vita. Carlos Sainz si gode il momento, ovvero la sua prima gara di casa (anche se il suo cuore batte per Madrid) da pilota della Scuderia Ferrari.

È però una gioia soffocata, a causa della mancanza della cornice di pubblico che circonda il circuito di Catalunya sin dal giovedì, con un crescendo che porta al tradizionale tutto esaurito di domenica.

Quest’anno non ci sarebbe stato un solo buco sulle tribune, per il ritorno di Fernando Alonso e per il Sainz in rosso, ma al momento è già molto poter essere regolarmente in pista. Carlos sembra sereno, la rabbia del dopo Portimao ha lasciato il posto all’adrenalina pre-gara di Barcellona, e probabilmente è stato un bene che non abbia avuto modo di ripensare troppo alla corsa portoghese.

L’attesa è molta, non solo per Sainz e non solo per la Ferrari, perché gli esiti della trasferta di Barcellona definiranno un primo quadro dei reali valori in campo. Sainz spera di riscattarsi, così come tutta la Scuderia, impresa non delle più semplici ma sicuramente alla portata.

Quanto è speciale l’atmosfera della gara di casa da pilota Ferrari?
“Sono sempre stato entusiasta ed estremamente motivato ogni volta ho avuto la possibilità di correre nel mio paese. Purtroppo l’atmosfera non è la solita a causa della mancanza dei fans, siamo sempre stati abituati a scambiare un saluto con i tifosi, si incontrano persone tutte diverse tra loro ma con la stessa passione".

"Considerando la mia presenza in Ferrari e il ritorno di Fernando, questa edizione del Gran Premio sarebbe stata particolarmente emozionate e le tribune sarebbero state tutte stracolme, ma dobbiamo accettare la situazione. Il pubblico ci mancherà, ma spero che tutti ci possano seguire da casa e che saremo in grado di offrire un bel weekend”.

Al di là del risultato finale, quali aspetti positivi hai riscontrato nel fine settimana di Portimao?
“Beh, domenica sera, come potete immaginare, non pensavo agli aspetti positivi, semplicemente perché non ero contento dell’esito della gara, mi è sembrata un’occasione sprecata. Se parti quarto e termini in undicesima posizione vuol dire che qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto".

"Poi a mente fredda ho analizzato meglio, abbiamo cercato di capire cosa non è andato bene e l’analisi è servita a fare un quadro chiaro e a cercare di migliorare. Non ci aspettavamo che la gomma media si comportasse come abbiamo visto, siamo stati molto aggressivi con la sosta e non è andata come previsto”.

Quali incognite credi ci siano alla vigilia di questo weekend considerando che dopo tanti anni non è stata la pista dei test pre-campionato?
“In realtà se c'è un circuito che conosciamo, uno sul quale non abbiamo bisogno di provare, è Barcellona. Preferisco fare dei test su tutte le altre piste prima di Barcellona, perché questa la conosciamo davvero molto bene. Ma è una pista molto impegnativa per i setup e per le gomme, e sono sicuro che domani dovremo affrontare alcune problematiche da risolvere in vista del resto del weekend".

"È un circuito molto tecnico, probabilmente se non si provasse così tanto i piloti di Formula 1 lo apprezzerebbero molto di più questa pista. Vediamo come andrà domani, dovremo anche scoprire il comportamento della monoposto con la nuova curva 10”.

Come immagini il tuo circuito ideale?
“Mi piacerebbe avere una pista a Madrid, penso che la mia città abbia bisogno di una grande pista in grado di ospitare la Formula 1, e mi piacerebbe progettarne una! Quando ero ragazzino a scuola disegnavo continuamente circuiti, a quei tempi correvo in kart e i miei libri scolastici erano pieni di disegni di piste che immaginavo. Mi è sempre piaciuto sognare una mia pista, mi piacerebbe riproporre le curve più iconiche dei miei circuiti preferiti, con molti cambi di pendenza e in generale molto impegnativa per chi giuda”.

Chi finirà davanti in classifica a fine anno tra te e Fernando?
“Quando siamo insieme (con riferimento ad Alonso) ci pongono sempre questa domanda, specialmente i giornalisti spagnoli. A loro piace questa domanda, questa competizione. Credo che entrambi vogliamo finire davanti, se lo chiedete a me o a Fernando otterrete sempre la stessa risposta”.

Conosci molto bene questa pista e per questo vorremmo sapere se sei favorevole o meno a togliere la chicane prima dell’ultima curva.
“Non credo che cambierebbe poi tanto, ma in generale preferirei la doppia curva ad alta velocità. La versione vecchia di questa pista è quella su cui sono cresciuto, e le ultime due curve erano la zona del circuito che mi piaceva di più. Da quando è stata introdotta la chicane non credo che i sorpassi siano aumentati, forse con la vecchia configurazione l’effetto DRS che abbiamo a disposizione oggi sarebbe più potente, perché la velocità d’uscita dell’ultima curva sarebbe indubbiamente maggiore. Ma potrebbe essere anche il contrario, ovvero che nell’ultima curva potrebbero esserci difficoltà a restare nella scia di chi ti precede. Però una cosa è certa, mi piacerebbe provarlo”.

Cosa ne pensi dei cambiamenti apportati alla curva 10?
“Con la precedente curva 10 era difficile seguire la macchina che ti precedeva perché in quel punto c’era una sola traiettoria. Dovremo verificare domani, ma credo che avendo più spazio si potranno seguire più linee cercando aria pulita, e questo potrebbe essere un vantaggio per chi segue un avversario. Allo stesso tempo credo che la velocità in quel tratto sarà maggiore, quindi bisognerà stare attenti alla perdita di carico, la risposta l’avremo domani”.

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