Sainz e Verstappen nervosi: Carlos vuole la Red Bull, Max andare via?
Lo spagnolo ha detto apertamente di non voler fare una quarta stagione in Toro Rosso, mentre l'olandese è deluso dai continui problemi di affidabilità della Red Bull. Potrebbero diventare due pedine importanti del mercato...
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13, va largo nella ghiaia davanti a Carlos Sainz Jr., Scuderia T
Sutton Motorsport Images
La Red Bull è arrivata in Austria sull’onda della vittoria di Baku. Il contesto è quello della gara di casa, con tanti ospiti ed un circuito di proprietà nel quale ogni angolo celebra il marchio di bibite di Dietrich Mateschitz. Ma in un’aria di festa ci sono anche correnti più fredde, che testimoniano una tensione sottile ma palpabile. C’è un Carlos Sainz jr. che scalpita come non mai, dichiarando a tutto campo di non voler disputare una quarta stagione in Toro Rosso.
Lo spagnolo è uscito da tempo allo scoperto, ma nella giornata odierna sono arrivate anche le repliche seccate di Christian Horner, Helmut Marko e Franz Tost. "Ha un contratto – è stato il coro unanime – e se non prenderemo altre decisioni resterà in Toro Rosso anche il prossimo anno. si ricordi di chi gli ha finanziato la carriera consentendogli di arrivare in Formula 1".
Sainz (è facile ipotizzarlo) avrà in mano delle alternative in chiave 2018 che lo spingono a liberarsi dei vincoli contrattuali con la Red Bull. In cima alla lista ci sarebbe la McLaren, che sta preparando un piano “B” qualora Fernando Alonso decidesse di lasciare il team inglese, ma anche la Renault potrebbe essere un’alternativa. Quelli tra Sainz e i responsabili della Red Bull sono chiari segni di tensione, ma non sono i soli. Il dato curioso è che Sainz sogna da anni una promozione nel team più prestigioso che non si concretizza, e proprio in Red Bull c’è un altro “cavallo” a cui non dispiacerebbe togliere il disturbo.
La stagione 2017 di Max Verstappen non è stata finora quella che aveva immaginato alla vigilia. Il problema che tormenta l’olandese è una mancanza d’affidabilità che ha condizionato questa prima fase di campionato. Quattro ritiri in otto gare sono un ruolino di marcia da McLaren (ma Max è incredibilmente dietro Vandoorne e Alonso come percorrenza stagionale), con una tendenza al peggioramento come testimoniano tre stop negli ultimi quattro Gran Premi. Ma non è solo questo a togliere il sonno a Verstappen, perché non c’è mal comune nel box Red Bull, anzi.
Una situazione già difficile da digerire lo diventa ancora di più se il compagno di squadra viaggia come un rullo compressore. Daniel Ricciardo vanta più del doppio dei punti di Verstappen (92 a 45) con un parziale di 70 a 10 nelle ultime quattro gare, dove l’australiano ha portato a casa tre terzi posti ed una vittoria. Risultati che amplificano il disappunto di Verstappen, che in pista risponde con temponi ma anche tante sbavature figlie di un “overdriving” da nervosismo.
Probabilmente un buon risultato aiuterebbe a distendere i nervi, ritrovando la serenità. Ma intanto nel paddock si chiacchiera molto, e già girano voci che descrivono un Verstappen che farebbe le valigie volentieri se ci fosse un’alternativa di qualità.
In Inghilterra sussurrano di un Max che strizza l’occhio a Maranello, ma siamo alle supposizioni. Di fatto ci sono dei contratti che, come nel caso di Sainz, possono essere annullati solo se la volontà delle due parti è la stessa. Sarà un autunno caldo per i legali della Red Bull? Sulla carta no, ma la Formula 1 ci ha offerto in passato storie che sembravano impossibili divenute di colpo realtà. Ed anche questo fa parte del fascino del Circus.
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