Sainz: "Chiedete a Marko se ci sono trattative con la Ferrari"
Sainz è soddisfatto del rinnovo contrattuale con la Toro Rosso per una stagione, ma non vuole sentire parlare di Ferrari, lasciando ogni possibile trattativa a Marko. Lo spagnolo favorevole al ritorno delle comunicazioni radio libere.
Foto di: Red Bull Content Pool
Carlos Sainz ha rinunciato all’idea di cercare una sistemazione al di fuori della Toro Rosso, sebbene il suo nome sia stato associato a diverse squadre: Ferrari, in primis, ma anche Renault. Il pilota spagnolo, invece, è soddisfatto del rinnovo nel team faentino che arriva molto presto nel corso della stagione.
Probabilmente Helmut Marko ha capito che se l’iberico fosse andato via si sarebbe trovato nella condizione di scommettere su un pilota che non fa parte della filiera Red Bull, dal momento che c’è solo Gasly in lista di attesa e il francese finora non ha certo entusiasmato.
“Ovviamente sono molto contento di essere stato confermato dalla Toro Rosso, dove sto bene perché è un team italiano che mi piace. L’essere stato ufficializzato alla nona gara è molto positivo per me, perché mi toglie di dosso un po’ di pressione, visto che di solito non si sa mai fino alla fine se si sarà confermati oppure no”.
Helmut Marko, però, ha detto che è disposto a lasciarti libero se arrivasse la chiamata della Ferrari. Allora c’era una trattativa in corso?
“Non lo so, se ci fosse qualcosa di vero o no, io non lo so. Bisognerebbe girare la domanda a Helmut Marko, perché se c’è una trattativa passa da lui, perché né io, né mio padre abbiamo avuto nessuno tipo di contatto. È per questo che ne so veramente poco”.
Alcuni team spingono per un ritorno dell’uso più libero delle radio. Che opinione ti sei fatto?
“Non so, per un lato mi piacerebbe tornare indietro perché la gara tornerebbe ad essere un po’ più facile. Le attuali monoposto c’è chi le ha definite della navi spaziali e devo ammettere che sono molto impegnative dal punto di vista mentale. L’anno prossimo le gare saranno anche più fisiche e si andrà 3 o 4 secondi più veloce per cui l’impegno sarà ancora maggiore. Forse oggi qualcuno pensa che il pilota possa fare la differenza, ma credetemi è meno di quello che può sembrare, per cui non sarei affatto contrario al ritorno dell’uso della radio”.
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