Russell vuole di più dalla Williams: "Non mi interessa lottare solo con Kubica"
Il rookie George Russell ha spiegato di non essere interessato a lottare solamente con la Williams gemella di Robert Kubica al fondo dello schieramento della Formula 1.
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
L'arrivo in ritardo della FW42 ha imposto alla Williams un programma ridotto di test invernali e non c'è da stupirsi quindi se le due monoposto della squadra di Grove si sono ritrovate in coda al gruppo nel Gran Premio d'Australia.
Russell ha chiuso alle spalle di Kubica nella sessione inaugurale, ma poi è riuscito a mettersi sempre dietro il polacco, che in gara però è stato rallentato fin dal primo giro a causa della rottura dell'ala anteriore.
"Dal punto di vista personale, ti puoi confrontare solo con il tuo compagno di squadra" ha detto Russell dopo la gara.
"Ovviamente non sono deluso per non essere stato con i migliori, ma alla fine non sono interessato a lottare con Kubica per il penultimo posto".
"Abbiamo bisogno di lavorare insieme per migliorare la macchina, ma io personalmente posso essere un pochino soddisfatto. Sabato è stata una buona giornata per me, ho lasciato il circuito a testa alta, e in gara sapevamo cosa ci aspettava".
"Ovviamente non è stata una lotta alla pari con Robert, perché la sua macchina si è danneggiata fin dall'inizio. Per entrambi quindi l'unico obiettivo era solo portare la macchina alla fine e cercare di imparare il più possibile".
Russell ha tagliato il traguardo in 16esima posizione nel giorno del suo debutto in F1, a due giri dal vincitore Valtteri Bottas.
Ma una strategia a due soste ha fatto sì che nel finale si sia trovato a stare vicino anche a diverse vetture di centro gruppo, pur essendo un giro indietro.
"Alla fine della gara sono rimasto un po' bloccato dietro a Norris e Perez, perché io avevo le gomme nuove" ha spiegato Russell.
"E' stato bello, in realtà, perché mi è servito a capire anche le perdite di carico che si accusano quando stai vicino ad un'altra vettura".
"Possiamo quasi dire che mi è servito quasi come una sessione di prove libere per quando riusciremo ad avere un ritmo migliore".
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