Rosberg re nella notte di Singapore e del mondiale piloti
Rosberg si è dovuto difendere dall'attacco finale di Ricciardo che aveva gomme a mescola più morbida dopo il terzo pit. Il tedesco ha chiuso con un margine di 0"5 sull'australiano, ma ora ha 8 punti di vantaggio su Hamilton, terzo davanti alle due Ferrari.
Foto di: XPB Images
Nico Rosberg dà una svolta al mondiale: vincendo nella notte di Singapore, il tedesco centra la 22sima vittoria in carriera e l'ottava stagionale. Con la terza affermazione di fila si porta in testa alla classifica piloti guadagnando 8 punti su Lewis Hamilton, costretto a giocare in difesa e ad accontentarsi di un deludente terzo posto. Il biondino della Mercedes, dopo una perentoria pole position (ha rifilato sette decimi al compagno di squadra), ha dovuto controllare il surriscaldamento dei freni anteriori che hanno messo in agitazione i tecnici di Brackley, mandandoli un po' in stato confusionale a livello strategico.
Il tedesco ha dimostrato di aver raggiunto la piena maturità agonistica, sapendo gestire alla perfezione una gara nella quale non doveva commettere errori: i tattici della Stella hanno scelto per lui una tattica di due soste. Allo scatto iniziale in Ultrasoft hanno fatto seguito due stint in Soft, vale a dire la mescola più dura.
Gli strateghi Mercedes volevano portare avanti una tattica in fotocopia anche per Lewis Hamilton (che si è lamentato via radio chiedendo una strategia più aggressiva): probabilmente i tecnici diretti da Paddy Lowe avevano pensato di puntare sulle gomme che permettevano una maggiore distanza, senza stressare troppo l'impianto frenante della Carbon Industrie.
Una scelta fatta a tavolino che ha fatto venire i brividi a Nico Rosberg, perché la mossa di richiamare ai box Lewis al 46. giro per montare le gomme Supersoft, grazie alle quali l'inglese ha potuto riprendere il terzo posto su Kimi Raikkonen, ha scatenato la pronta reazione della Red Bull che ha scatenato Daniel Ricciardo con un treno nuovo di gomme Supersoft che ha permesso all'australiano di fare una rimonta strepitosa che lo ha portato a essere in scia alla W07 Hybrid davanti alla bandiera a scacchi.
La volontà di tenere i due galli del pollaio nelle pari opportunità iridate funziona quando sono primo e secondo, ma crea delle problematiche quando qualcun altro si interpone fra le frecce d'argento. E si è visto chiaramente a Singapore, perché se Hamilton ha potuto riguardagnare il podio su Raikkonen, dopo un dritto in staccata (l'ennesimo del week end), il rimescolamento delle carte ha messo in dubbio fino alla fine un successo meritatissimo di Nico: i meccanici della Mercedes sono usciti dai box per preparare la terza sosta del tedesco con un giro di ritardo, quando Ricciardo aveva già bucato il margine di sicurezza per fare un pit in tranquillità e così Rosberg ha preferito tirare dritto per arrivare in fondo con le soft.
Daniel Ricciardo ci ha provato a mettere in crisi l'armata Mercedes: l'australiano è stato un mastino ma non è bastato per mettere in difficoltà il nuovo leader del mondiale. La Red Bull BR12 ha perso la grande chance di vincere un'altra gara dopo il GP di Spagna con Max Verstappen. La monoposto di Milton Keynes si è rivelata inferiore alla schiacciasassi di Brackley. Potevano perdere solo gli uomini Marcedes. E non hanno perso, nonostante i sudori freddi del finale.
Lewis Hamilton dopo un week end non degno del campione del mondo, perde la testa del mondiale cedendo otto lunghezze al compagno Nico Rosberg che infila una tripletta. L'inglese ha sempre accusato problemi ai freni e ha cercato di difendere un podio da un Kimi Raikkonen fantastico. Il ferrarista con la SF16-H è andato all'attacco riuscendo a portare un bellissimo sorpasso a Lewis, rivelando che in gara la Rossa non è così male come appare in qualifica. Kimi avrebbe meritato il podio, ma la Ferrari è stata sorpresa dall'undercut Mercedes con Hamilton.
Dietro al finlandese troviamo Sebastian Vettel: il quinto posto vale quanto una vittoria, perché passare a Singapore non è come farlo a Spa o a Monza. Il tedesco ha ottenuto il massimo che si potesse sperare partendo ultimo: si è rivisto il combattente che guidando alla garibaldina aveva vinto quattro mondiali. La Ferrari esce sconfitta da Singapore, ma ritrova l'entusiasmo dei suoi piloti che hanno dato una bella dimostrazione di cosa sono capaci di fare quando le cose vanno nel modo giusto.
La rimonta di Sebastian cancella un sabato pesante che si limita a essere un episodio negativo di una stagione difficile. La Ferrari è stata molto coraggiosa nell'adottare una strategia a due soste con un finale sulle gomme Ultrasoft. La nota stonata? La Red Bull allunga nel Costruttori di altri quattro punti: ora il distacco è di 15 punti.
Ha deluso Max Verstappen solo sesto al traguardo. La sua partenza lenta (Max ha perso quattro posizioni) si è letteralmente piantato al via, ha causato l'incidente allo start: Carlos Sainz si è spostato a destra per evitare l'olandese della Red Bull e ha toccato la Force India di Nico Hulkenberg che è finita a sandwich fra le due Toro Rosso, visto che all'esterno c'era anche Daniil Kvyat.
Dopo essere stato urtato, il tedesco è finito contro il muro del lato sinistro dopo essere pericolosamente passato davanti a Verstappen che finalmente si stava lanciando. La Force India si è disintegrata e la direzione gara ha giustamente deciso di fare entrare la safety car per far pulire il rettilineo facendo passare tutte le monoposto dalla pit lane. L'olandese ha pagato l'errore al via ed è finito in coda ai sei piloti top dei tre top team. Ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione di Daniil Kvyat con la Toro Rosso. Il russo avrebbe venduto l'anima per tenersi dietro quello che gli ha preso il posto in Red Bull.
Bene Fernando Alonso con la McLaren: lo spagnolo ha chiuso settimo, ma la MP4-31 ha preso quasi un minuto e mezzo sulla pista che doveva essere la più favorevole per la macchina di Enstone. Jost Capito, nuovo capo del team avrà capito di essersi imbarcato in un'avventura difficile, perché la vera Mclaren è quella che si è dovuta ritirare con Jenson Button.
La top tean è stata completata dall'ottava piazza di Sergio Perez con la Force India superstite: il messicano era sprofondato indietro nella griglia dopo pagato otto posizioni al via, ma è tornato dove doveva essere: con i quattro punti permette alla squadra di Silverstone di scavalcare l'abulica Williams nel quarto posto nel Costruttori. Bene anche Daniil Kvyat con la Toro Rosso: il russo torna a punti e ha dimostrato di meritare di restare nel Circus.
Poteva fare meglio del nono posto di Kvyat lo spagnolo Sainz, ma Carlos, richiamato dai commissari per il contatto al via, è stato costretto a rientrare ai box con un pezzo di un deviatore di flusso che si stava staccando: peccato ha finito a un giro nella gara dove poteva conquistare punti pesanti.
E' giusto festeggiare il punto di Kevin Magnussen con la Renault, mentre tutti gli altri hanno concluso a un giro...
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