Rosberg piazzato: in Messico Nico gioca il primo match ball iridato
Nico Rosberg con il secondo posto di Austin procede con sicurezza verso il primo titolo nonostante il successo di Lewis Hamilton che si è sbloccato do 85 giorni di tabù. Il tedesco potrebbe chiudere la partita mondiale a Città del Messico.
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
XPB Images
Hamilton sbanca Austin, ma Rosberg festeggia di più. Nonostante il successo numero 50 del campione del Mondo in carica, è Rosberg ad essere in tabella di marcia verso il titolo 2016. E in Messico per lui arriverà il primo match point…
Per arrivare alla vittoria numero 50, Lewis Hamilton ha dovuto attendere 85 giorni. Alla fine il tabù è stato sfatato, ma è stato un sorriso a metà quello che il campione del Mondo ha sfoggiato sul podio di Austin. Lewis è tornato al successo dopo quasi tre mesi, ha vinto un Gran Premio a cui tiene molto, e ha pur sempre rosicchiato sette punti a Nico Rosberg, riducendo lo svantaggio in classifica da 33 a 26 punti.
Ma alla fine il sorriso è stato meno smagliante del previsto. Per oltre metà giri Hamilton ha visto sul cartello delle segnalazioni esposto al muretto box il messaggio “P2 Ricciardo”, ed un pensierino ad un bottino di tappa migliore Lewis lo aveva fatto. Poi è arrivata la Virtual Safety Car, che di fatto ha consentito a Rosberg di poter effettuare il suo secondo ed ultimo pit-stop scavalcando senza sforzo l’australiano.
Così i punti di svantaggio da Rosberg sono passati dai 23 assaporati, ai 26. Non tanto, si può obiettare, ma si tratta di punti cruciali, perché mettono Rosberg nella condizioni di avere il primo “match point” per il Mondiale 2016 domenica prossima a Città del Messico.
Per questo, ma non solo per questo, il verdetto di Austin in chiave mondiale è sembrato dare più ragione a Rosberg che a Hamilton. Per Nico l’obiettivo è soprattutto quello di stare lontano dai problemi e salire sul podio, il gradino è sempre meno importante con l’avvicinarsi del termine della stagione.
E Austin sa tanto di “missione compiuta”, anche se Rosberg continua a sostenere di vivere ogni weekend come un singolo campionato, e di puntare solo a vincere. Ma è una recita da mental-trainer, o se volete un rito scaramantico che, tra l’altro, sta funzionando.
“La scelta di puntare sulla gomma media nel secondo run – ha spiegato Rosberg – ci ha messo in condizione di poter avere una finestra molto ampia sulla strategia. Così quando siamo entrati in virtual safety car, ne abbiamo approfittato per il secondo pit-stop e ho superato Ricciardo. Lewis fatto un lavoro migliore questo weekend e ha meritato la vittoria. Non vedo l'ora di continuare la nostra battaglia tra una settimana in Messico”.
Lewis ha fatto un lavoro migliore, certo, ma solo nell’ottica della tappa statunitense. Paradossalmente il risultato finale (per quanto riguarda il primo ed il secondo posto) è stato lo stesso del 2015, ma rispetto a dodici mesi fa il feeling nel tandem Mercedes è opposto. Ieri Hamilton prima della premiazione non ha lanciato il cappellino da indossare sul podio a Nico (gesto a cui lo scorso anno Rosberg rispose con stizza) ma ha ignorato il compagno di squadra, molto sorridente… nonostante la seconda posizione.
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