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Rosberg: "Il mio titolo affonda le radici alla fine dello scorso anno"

Rosberg dopo essersi laureato campione del mondo ad Abu Dhabi è volato a Kuala Lumpur per festeggiare il titolo con lo sponsor Petronas. Nico ha aggiunto: "Sono certo che la vita privata influenza anche il lavoro in pista".

Petronas employees welcome Nico Rosberg, Mercedes AMG F1

Foto di: Mercedes AMG

Nico Rosberg, Mercedes AMG F1, Toto Wolff, Mercedes AMG F1 Shareholder and Executive Director
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 celebrates his first Drivers World Championship title
Petronas employees welcome Nico Rosberg, Mercedes AMG F1
Petronas employees welcome Nico Rosberg, Mercedes AMG F1
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1, Toto Wolff, Mercedes AMG F1 Shareholder and Executive Director
Petronas employees welcome Nico Rosberg, Mercedes AMG F1
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1, Toto Wolff, Mercedes AMG F1 Shareholder and Executive Director
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 with his wife Vivian Rosberg
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1
Second place and new world champion Nico Rosberg, Mercedes AMG Petronas F1 celebrates in parc ferme
Race winner Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid crosses the finish line at the end of the rac
Second place Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid celebrates his World Championship at the end o
Second place Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid celebrates his World Championship at the end o

Terminata la lunga notte di Abu Dhabi, Nico Rosberg è volato in Malesia per un impegno con lo sponsor Petronas. Ed è tornato proprio nel contesto delle Petronas Tower, dove due mesi fa era presente alla vigilia del Gran Premio della Malesia insieme a Lewis Hamilton per un incontro con i media locali.

In quel momento era Hamilton ad essere lanciatissimo verso la conquista del suo quarto titolo Mondiale, ma due mesi dopo è stato Nico, da solo, ad essere accolto da eroe ed osannato dal numeroso pubblico presente.

Da fresco campione del Mondo, ma senza il calo nervoso arrivato dopo la bandiera a scacchi di Abu Dhabi, Rosberg ha ripercorso la sua straordinaria stagione in un’intervista realizzata dalla Mercedes, rivelando alcuni punti chiave che lo hanno portato al titolo Mondiale.

Allora Nico, come ti senti ora che è trascorso qualche giorno dalla notte di Abu Dhabi?
“Ho lavorato 25 anni per questo traguardo, ed è sempre stato un sogno quello di poter un giorno entrare nel club esclusivo dei campioni del Mondo. Guardavo Hakkinen e Schumacher, e per me era difficile immaginare che un giorno sarei stato seduto su quel trono. Ed ancora oggi quando ci penso mi sembra incredibile”.

L’impressione è che tu abbia approcciato questa stagione in un modo differente rispetto alle precedenti...
“E’ un processo di crescita iniziato lo scorso anno, alla fine di un periodo difficile. Quando ho perso il Mondiale ho pensato che non avrei più voluto rivivere quel momento, quelle sensazioni, ed oggi posso dire di essere riuscito a venir fuori da quelle fasi molto rafforzato. Dopo quel momento ho reagito, e tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 ho vinto sette gare consecutive. E’ stata quella la base su cui ho costruito la conquista del mio titolo Mondiale. E’ stata fondamentale la fase finale del 2015, ho capito che si poteva fare, e quest’anno ho dato tutto, non ho lasciato nulla al caso”.

Ma cosa è cambiato?
“Non voglio dire tutto quello che ho fatto, me lo tengo per me, ma ho lavorato bene. Ma, per esempio, quest’anno ho fatto molto karting, perché alla fine al di fuori del weekend di gara non giriamo mai, ed è un modo che mi è servito per tenermi in allenamento. L’ho trovato molto utile”.

Sei sempre vicino alla famiglia, e lo abbiamo visto domenica. Che ruolo ha avuto questa tua dimensione privata nel successo che hai raggiunto?
“Molto importante. Ho una moglie fantastica ed una figlia che adoro. Può sembrare difficile trovare una relazione diretta tra la famiglia e la performance in pista, ma vi assicuro che c’è. Quando stai bene a casa arrivi in pista col sorriso, sei pronto ad iniziare un weekend di gara al massimo della forma. Sono certo che la vita privata influenza anche il lavoro in pista”.

C’è stato un momento cruciale nel corso del campionato?
“Credo Suzuka. Sapevo che sarebbe stato un passaggio importante, perché era diventata concreta la possibilità di vincere il Mondiale. Ma è anche aumentata la pressione, fino al culmine di Abu Dhabi. A Yas Marina è stato tutto più difficile, e indubbiamente la pressione ha avuto un impatto sulla performance. Lewis non aveva nulla da perdere, e questo spiega anche la sua pole e la sua gara, è stato probabilmente il miglior Lewis che abbia mai visto, ed ovviamente molto difficile da battere in quel contesto. Tutta la stagione, tutto il lavoro fatto per un anno intero, era nei 50 giri di Abu Dhabi”.

Dopo la gara hai detto che è stata la corsa più intensa della tua vita. Confermi anche a distanza di qualche giorno?
“Si. Quando la squadra mi ha detto “è importante che tu riesca a passare Verstappen per il campionato” ho pensato: “Gesù, questa non ci voleva”. Ma poi mi sono concentrato, e mi sono detto: vai, e ho cercato di essere il più determinato possibile. Ma anche il finale è stato durissimo. Lewis andava sempre più piano, ma non c’era modo per passarlo. Sapevo che sarebbe bastato anche un piccolo errore, e con le due macchine che mi seguivano in scia sarei scivolato al quarto posto e il campionato sarebbe finito. E’ stata dura, ma quando ho passato il traguardo tutta la paura è sfumata, e mi sono lasciato andare ai donuts!”.

Come sarà il primo natale in casa Rosberg con due campioni del Mondo a tavola?
“Si, passerò il natale in famiglia e… si, alla fine la cosa che più mi ha emozionato è stata la consapevolezza di essere riuscito a conquistare ciò che ha conquistato mio padre”.

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