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Rivoluzione Red Bull: la sospensione anteriore della RB15 è un sistema multilink

Scoperta una importante novità tecnica sulla monoposto di Newey: la sospensione anteriore non è più realizzata con due triangoli sovrapposti, ma superiormente ci sono due bracci separati che sono disassati. Servono a estremizzare la dinamica del veicolo più che l'aerodinamica.

Red Bull Racing RB14, dettaglio dell'attacco della sospensione

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

La Red Bull è riuscita a tenere “nascosto” un interessante segreto tecnico fino alla quarta gara della stagione 2019: Adrian Newey, infatti, sulla RB15 ha introdotto una soluzione che non si era ancora vista in F1 e che è stata colta dall'occhio attento di Giorgio Piola.

Red Bull RB 15, attacchi della sospensione anteriore a confronto con il triangolo della RB14 nel tondo

Red Bull RB 15, attacchi della sospensione anteriore a confronto con il triangolo della RB14 nel tondo

Photo by: Giorgio Piola

La sospensione anteriore non è stata disegnata con due triangoli sovrapposti come è nella tradizione delle monoposto della massima serie, ma dispone di un sistema che possiamo definire multilink che utilizza due bracci separati al posto del classico triangolo superiore.

Se la Mercedes ha disassato con un bracket il triangolo superiore da quello inferiore per cercare dei vantaggi per lo più aerodinamici, la squadra di Milton Keynes è andata in un’altra direzione, spingendo la ricerca in funzione del massimo sfruttamento delle gomme Pirelli.

Red Bull Racing RB15, sospensione anteriore

Red Bull Racing RB15, sospensione anteriore

Photo by: Giorgio Piola

La sensazione, quindi, è di disporre di un “triangolo” che conta su due punti di attacco al porta mozzo, ma non aggiunge un ulteriore elemento nella sospensione anteriore, per esasperare la dinamica del veicolo, più che l’aerodinamica.

Adrian Newey vorrebbe sfruttare al massimo l’impronta a terra del pneumatico anteriore nei diversi momenti di una tornata alla ricerca di un grip maggiore che dia prestazione.

La Red Bull RB15 è una delle monoposto che massimalizza l’assetto Rake (picchiato alle basse velocità con il retrotreno sollevato che incrementa la resistenza all’avanzamento e piatto in rettilineo alla ricerca delle velocità massime), per cui non deve affatto sorprendere che si sia spinta la progettazione della sospensione anteriore per trarre dei vantaggi nei diversi e repentini cambiamenti di stato.

Non deve stupire, quindi, se i vertici della Red Bull parlano di un motore Honda che sarebbe competitivo, che deve subire un telaio che non è ancora all’altezza di quello degli anni scorsi.

In realtà è possibile che i tecnici di Milton Keynes stiano lavorando alla messa a punto di questa sospensione anteriore che da oggi farà discutere il Circus perché potrebbe diventare un nuovo standard da seguire nel futuro prossimo: il concetto è nuovo e si deve sposare a pneumatici che sono difficili da mantenere nella giusta finestra di funzionamento.

Aver studiato una specifica soluzione proprio per questo potrebbe diventare un grande vantaggio quando il sistema sarà in grado di funzionare al meglio.

Ricordiamo che i bracci multilink sono una trovata inedita per la sospensione anteriore, visto che nel posteriore tanto Toyota che McLaren avevano sperimentato soluzioni diverse che non avevano dato grandi risultati...

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