Ritiri: male McLaren e i team Renault. La sorpresa è la Force India!
Il team di Brackley ha collezionato solo uno stop con Bottas nel 2016 contro i sei della Ferrari: ha fatto meglio la Force India che si è fermato a tre. Deludono la McLaren nell'accoppiata con la Honda e Renault, Red Bull e Toro Rosso.
Foto di: Sutton Motorsport Images
A Zak Brown guardare questa tabella deve far venire i brividi, non tanto perché la McLaren ha chiuso la stagione 2017 sommando più ritiri di tutte le altre squadre di Formula 1, ma per il fatto che a seguire il team di Woking nella graduatoria degli stop in gara ci siano uno in fila all’altro i tre team forniti dai motori della Renault.
Se la MCL32 di Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne non ha visto il traguardo per ben 18 volte su 40 partenze, la maggior parte delle volte era dovuta ai problemi di affidabilità della power unit Honda, ma a ben guardare i dati di questa stagione, alla McLaren devono prepararsi a qualche altra delusione nel 2018 visto che Renault ha collezionato 14 arresti e Red Bull e Toro Rosso 13.
Diciamo che quando la RB13 di Milton Keynes poteva contare sull’ibrido francese funzionante i risultati con Max Verstappen e Daniel Ricciardo sono venuti: le due vittorie sono un bottino che testimonia la teorica competitività della macchina di Adrian Newey, ma sono troppo poco per un top team che ambirebbe a entrare nella lotta per il mondiale contro Mercedes e Ferrari.
Stando alle indiscrezioni che sono filtrate da Viry Chatillon, il motore termico della Renault dovrebbe essere sulla buona strada per raggiungere una buona soglia di affidabilità l’anno prossimo quando i regolamenti concederanno solo tre unità per pilota, per cui ogni propulsore dovrà avere una vita di 7 week end di GP, mentre restano ancora forti perplessità sulla MGU-K, il motore elettrico che fa soffrire i transalpini da circa un anno.
Rovesciando la classifica colpisce il fatto che la Mercedes abbia collezionato solo un ritiro con Valtteri Bottas nel GP di Spagna, mentre il campione del mondo Lewis Hamilton è stato l’unico pilota nella stagione appena conclusa a finire tutte le gare in calendario.
Già questo è un monito molto importante per la Ferrari che di arresti, fra incidenti e rotture ne ha collezionati ben sei: troppi per sperare di contendere il mondiale alle frecce d’argento. Alle Rosse, che hanno fatto un enorme salto in avanti con la SF70H rispetto al deludente 2016 finito a bocca asciutta di successi, non basterà migliorare le prestazioni nel 2018, ma sarà necessario aggiungere anche un buon bagaglio di affidabilità.
Di solito si riesce a lavorare su uno dei due fronti, ma è difficile ottenere grandi risultati su entrambi. Vedremo cosa sarà capace di fare Corrado Iotti che di fatto è il nuovo responsabile dell’area motori dopo che Wolf Zimmermann è stato destinato allo studio dei motori per il regolamento del 2021…
Il dato più sensazionale di tutti è quello della Force India: la squadra di Silverstone con la VJM10 si è fermata solo tre volte e sempre per bischerate dei piloti (due stop a Monte Carlo e uno a Baku dopo un contatto… fratricida). Il motore Mercedes anche nella versione clienti si è rivelato potente e affidabile e la monoposto realizzata da Andy Green è stata certamente il miglior compromesso fra rendimento e investimento: il quarto posto nel mondiale Costruttori è molto più di quanto la struttura anglo-indiana potesse sperare.
Una sorta di miracolo che si è materializzato grazie a una macchina molto semplice nelle scelte di base, ma capace di essere competitiva nell’arco dell’intero campionato con due piloti molto consistenti.
Chi ha avuto più problemi è stata la Williams che ha sommato ben 8 arresti prima della bandiera a scacchi, proprio come la Haas. Le due squadre hanno avuto un approccio alla stagione molto diverso: a Grove hanno dovuto allevare il debuttante Lance Stroll che ha alternato prestazioni da podio con errori da pivello, mentre la Haas non è riuscita ad avere una stabilità nelle prestazioni con alti e bassi troppo frequenti tanto nella VF-17 che nella coppia di piloti.
E la Sauber? Si è messa dietro i team motorizzati Renault e la McLaren-Honda: i 10 arresti in gara testimoniano la debolezza di un team che ha cercato una risalita nella seconda parte della stagione dopo l’arrivo di Luca Furbatto alla gestione tecnica. Il team di Hinwil con i motori Ferrari 2018 in luogo di quelli 2016 usati quest’anno, sarà chiamato a un salto di qualità importante con i colori Alfa Romeo…
Ecco la classifica dei Ritiri 2017
Team | Ritiri |
McLaren | 18 |
Red Bull | 13 |
Toro Rosso | 13 |
Sauber | 10 |
Williams | 8 |
Haas | 8 |
Ferrari | 6 |
Force India | 3 |
Mercedes | 1 |
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