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Ricciardo: una vittoria costruita con i nervi saldi, oltre tutti i problemi

In Red Bull c'era chi si era rassegnato al ritiro della RB14 di testa dopo il problema alla MGU-K. Ma Daniel ha saputo gestire il guaio al motore e quello conseguente al brake by wire. E ora può dettare le condizioni per restare a Milton Keynes.

Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing festeggia nella piscina della Red Bull Energy Station

Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing festeggia nella piscina della Red Bull Energy Station

Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing festeggia con il team nella piscina della Red Bull Energy Station
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing festeggia sul podio con lo champagne
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing festeggia sul podio con il trofeo
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14 festeggia nel parco chiuso
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, si tuffa nella piscina della Red Bull Energy Station
Adrian Newey, Chief Technical Officer, Red Bull Racing, e Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing, festeggiano la vittoria di Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, nella piscina della Red Bull Energy Station
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, festeggia la vittoria nella piscina della Red Bull Energy Station
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing e Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 nella conferenza stampa
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing festeggia con il team nel parco chiuso
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, festeggia la vittoria
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing spruzza lo Champagne sul podio
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing festeggia sul podio
Il vincitore della garaDaniel Ricciardo, Red Bull Racing, festeggia nel parco chiuso
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14, prende la bandiera a scacchi
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing festeggia nel parco chiuso con Christian Horner, Team Principal Red Bull Racing, Dr. Helmut Marko, Consulente Red Bull Motorsport, Adrian Newey, Red Bull Racing

“Per qualche istante, che mi è sembrato lunghissimo, ho pensato che la mia corsa fosse compromessa. Non sono superstizioso, ma mi è sembrata una maledizione, sono momenti in cui senti il mondo che ti crolla addosso. Poi mi son detto…’Andiamo, proviamoci’. Ed è andata bene”.

Al termine del Gran Premio di Monaco l’esultanza di Daniel Ricciardo è stata semplicemente incontenibile. È stata una gioia decisamente motivata, perché nei quattro giorni di Monte Carlo Ricciardo ha capovolto a suo favore tante situazioni che vanno oltre i 25 punti conquistati in una classifica che ora lo vede in terza posizione.

Iniziamo dalla gara, perché alla fine è ciò che resterà nero su bianco del weekend, ed una bella radiografia di ciò che è stato in grado di fare Ricciardo è arrivata da Christian Horner.
“Daniel è stato incredibile – ha esordito il team principal della Red Bull – dopo 17 giri abbiamo perso la MGU-K, ovvero due secondi e mezzo al giro. Il problema ha complicato anche il funzionamento dei freni posteriori che hanno raggiunto temperature molto alte ed il consumo di carburante. C’erano anche le gomme da gestire e Vettel che soffiava sul collo, e Daniel in tutto questo è stato semplicemente perfetto".

"Un giro dopo l’allarme della MGU-K mi hanno comunicato che avremmo dovuto ritirare la macchina, ed a quel punto ho detto ‘siamo in testa al GP di Monaco, proviamo ad andare avanti’. Abbiamo provato a dare a Daniel tutto il supporto possibile, ma è stato lui a gestire e a guidare una gara incredibile, mi ha ricordato Michael Schumacher nel Gran Premio di Spagna del 1994”.

Nel secondo posto di 24 anni fa dietro a Damon Hill,  Schumacher riuscì a tagliare il traguardo piazzato con il cambio bloccato in quinta marcia, mentre oggi Ricciardo a Monte Carlo ha dovuto vedersela con una serie di problematiche, singolarmente meno impattanti di una trasmissione bloccata, ma che nel complesso hanno creato un quadro molto difficile da gestire.

Se la gara non si fosse disputata sul circuito di Monte Carlo il risultato finale sarebbe stato diverso, e Ricciardo si sarebbe dovuto arrendere al problema e tornare in pit-lane.

Ma le stradine del Principato possono essere un alleato prezioso, a patto però di avere nervi saldissimi e una capacità di autocontrollo assoluta.
“Ho cercato di affrontare un problema alla volta. Avevo meno potenza, ma ad un certo punto sono stati i freni posteriori a preoccuparmi di più. Ho spostato la ripartizione sull’asse anteriore del sette per cento (di solito durante la corsa questo settaggio non supera il 2%) e ho cercato riadattarmi alla guida giro dopo giro”.

Con diversi problemi da gestire, Ricciardo nelle fasi centrali della corsa ha alzato con decisione i tempi sul giro, arrivando in alcune tornate sul ritmo del 1’20”, ovvero a due secondi dai tempi delle Formula 2, ricompattando molto il gruppo alle sue spalle.

Il rischio era che una piccola sbavatura avrebbe significato lasciare la vittoria a Vettel, ma pecche non ce ne sono state.
“Credo che questo sia stato il miglior weekend della mia carriera – ha commentato Ricciardo – ed anche la miglior gara. Sotto certi aspetti la vittoria in Cina è stata più esaltante, ma quello che ho dovuto fare oggi va oltre. È stata, molto, molto più dura, ogni giro è stato una piccola vittoria, e non avete idea di quanto sia stato bello vedere la bandiera a scacchi. Per questo ora che tutto è finito provo una soddisfazione enorme”.

La seconda vittoria stagionale lo ha proiettato al terzo posto nella classifica di campionato, davanti a Bottas e Raikkonen, con il doppio dei punti di Max Verstappen. E qui arriva il secondo goal monegasco di Ricciardo.
“Daniel è una parte molto importante del nostro team – ha confermato Christian Horner – è un pilota davvero completo. Oggi abbiamo sentito tutti via-radio quanto fosse composto e analitico anche in un momento di grande tensione. Non c’è stata traccia di panico, non ha mai alzato la voce, ma ha sempre mantenuto un controllo incredibile che ci ha consentito di affrontare la situazione. Non ho tutte le parole che servirebbero per elogiare ciò che ha fatto oggi, sono davvero orgoglioso”.

Se non è una dichiarazione d’amore, quella di Horner nei confronti di Ricciardo ci assomiglia molto. In apparenza è stato molto più freddo Helmut Marko, che si è ovviamente congratulato con il suo pilota, ma in modo decisamente più controllato.

Ora Ricciardo sa che sarà lui a dettare le regole del suo futuro, anche se deciderà di restare in Red Bull. “Vedremo – ha spiegato Daniel – venerdì ne abbiamo parlato un po'. So di aver fatto un buon lavoro nelle prime sei gare di questo campionato, con due vittorie, quindi penso di essere in una buona posizione per negoziare, no?”.

“Chiedi più soldi”, è stato il suggerimento arrivato da Hamilton, e Ricciardo ha subito raccolto la palla: “Lewis è gentile, se dovesse mollare a fine anno potrei proporgli di farmi da manager..”.

Un buon manager sarà anche utile, ma quando la pista dice quello che ha detto questo weekend, tutto diventa più semplice, e Ricciardo (che di manager non ne ha) lo sa molto bene:
“Ora però festeggerò con i miei amici che sono qui a Monaco, visto che loro stanno facendo baldoria da giovedì! Stasera però ci sarò anche io…”.

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