Ricciardo: "Sto ancora cercando il limite della vettura"
L'australiano ha affermato di non aver ancora trovato il limite della sua McLaren ed aspetta con fiducia i prossimi tre gran premi su tracciati tradizionali per velocizzare il suo processo di adattamento.
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
L’avventura di Daniel Ricciardo in McLaren stenta a decollare. Il pilota australiano, infatti, non ha ancora trovato quel feeling con la MCL35M che gli possa consentire di estrarre il massimo dalla vettura ed in occasione degli ultimi due appuntamenti cittadini a Monaco e Baku ha ammesso di non aver avuto modo di spingere al limite la monoposto per evitare di incorrere in errori.
Il calendario, adesso, vede l’arrivo della Formula 1 su piste tradizionali come il Paul Ricard ed il doppio round del Red Bull Ring e per Ricciardo questa potrebbe rappresentare una occasione di svolta.
“La cosa frustrante è che so cosa mi serve, ma è davvero difficile riuscirci. Sul giro singolo non ho problemi, ma altra cosa è essere costante sulla distanza di gara”.
“Non vedo l’ora di affrontare circuiti tradizionali che non puniscono immediatamente anche il minimo errore. Sono certo che con questa tripletta in arrivo il mio percorso di apprendimento accelererà”.
Daniel ha sottolineato la voglia di correre su tracciati tradizionali dove potrà provare a cercare i limiti della McLaren dopo essere stato autore di un brutto impatto contro le barriere a Baku in occasione delle Q2 che l’ha costretto a scattare dalla tredicesima piazza.
“Si tratta di un tracciato cittadino e se spingi al limite c’è sempre una minima possibilità che cose del genere possano accadere. Ovviamente io sto ancora cercando di capire dov’è esattamente il limite della monoposto e questo amplifica questi rischi”.
“Mi è dispiaciuto aver commesso quello sbaglio in qualifica piuttosto che nelle libere, ma al sabato è il momento in cui cerchi di tirare fuori il massimo potenziale dalla monoposto”.
“Non posso credere a ciò che sto per dire, ma sono un po' eccitato di andare a Le Castellet ed avere una pista sulla quale sarà concesso fare qualche errore in più”.
“Anche la possibilità di correre subito dopo la doppietta austriaca porterà giovamento al mio processo di apprendimento. Io, però, sono sempre sul filo del rasoio perché sto solo cercando di ottenere il massimo”.
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