Ricciardo: "Red Bull deve continuare a gestire bene la mia rivalità con Max"
Daniel Ricciardo è contento di come Red Bull sia riuscita a controllare la rivalità tra lui e Verstappen e confida: "Il team deve continuare così anche nel 2017. Per ora, però, ci siamo comportati da uomini".
Foto di: XPB Images
Da quando è passato dalla Toro Rosso alla Red Bull, ovvero dal Gran premio di Spagna del Montmelo 2016, Max Verstappen si è immediatamente consacrato come una delle stelle più luminose del firmamento della Formula 1 attuale.
Nel 2016 Red Bull ha dovuto fare i conti con una line up piuttosto impegnativa da gestire, perché oltre al giovanissimo Verstappen, ha schierato Daniel Ricciardo, a sua volta uno dei piloti più competitivi del Circus iridato. I risultati, però, hanno dato ragione al team di Milton Keynes.
"E' difficile fare previsioni su quello che sarà o su quello che accadrà nella prossima stagione", ha affermato Daniel Ricciardo a Motorsport.com. "Penso però che in questa stagione abbiamo avuto le nostre battaglie, Max ed io, ma entrambi le abbiamo gestite al meglio".
"Il nostro rapporto? Dipende da come evolveranno le cose nei prossimi mesi, ma penso che sino a ora siano andate bene. Le abbiamo gestite da uomini. Le poche volte che Max mi ha battuto ero sconvolto, perché non mi piace perdere, ma ho riconosciuto che ha guidato molto bene e ha fatto quello che doveva fare".
"Penso che sia sensato dire 'quel giorno ha lavorato meglio di me. Imparerò e farò meglio'. Questo dovrebbe essere un buon modo per mantenere buoni rapporti. Non è mai facile essere battuti dal compagno di squadra e penso valga anche per lui. Ma penso che andrà tutto bene anche in futuro".
Secondo Ricciardo, dunque, nel 2017 non dovrebbe avere alcuna necessità di cambiare approccio nei confronti di Verstappen, a meno che le cose in pista non inizino a mutare in maniera pericolosa per i due e per il team.
"Penso che sino a ora Red Bull abbia fatto davvero un ottimo lavoro nella nostra gestione. Se ci qualifichiamo l'uno accanto all'altro basta dirci 'attenti e a non entrare in contatto alla prima curva'. Poi noi possiamo lottare anche aspramente tra noi, l'importante è non toccarci mai nel corso della gara".
"Oltre a questo, possiamo anche attaccarci e difendere l'uno nei confronti dell'altro come se non fossimo compagni di squadra. Dobbiamo solo avere più premura nei confronti dell'altro. Se non fosse così, allora deluderemmo le 700 persone che lavorano per il team".
"Penso che in Red Bull vi sia un buon equilibrio. Non abbiamo paura di combattere tra noi. La squadra non ci ha mai dovuto dire 'ragazzi non fate questo, non fate quello...', quindi penso che questo sia il giusto approccio da mantenere anche in futuro", ha terminato Ricciardo.
Intervista di David Malsher
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