Ricciardo: "Il silenzio uno dei problemi nella lotta al razzismo"
Daniel Ricciardo ha affermato come il silenzio nella lotta contro il razzismo sia un problema peggiore dell'affrontare le critiche sui social per la sua presa di posizione.

Il pilota australiano è uno dei più in vista nella lotta al razzismo che sta caratterizzando questa stagione di F1 ed in occasione del Gran Premio di Russi ha indossato una mascherina con la scritta “Equality” così da diffondere ulteriormente il messaggio di uguaglianza.
Nonostante il suo impegno, così come quello di altri piloti, Ricciardo si è detto consapevole che non tutti possano condividere il suo pensiero.
“In generale non cerco di leggere troppi commenti sui social perché ci può essere un 95% di messaggi positivi, ma basta soltanto quel 5% per farti incazzare. Purtroppo non è possibile avere tutti dalla tua parte”.
Ricciardo ha poi affermato come la scelta della scritta “Equality” sulla propria mascherina è stata ispirata dalla tennista giapponese Naomi Osaka che ha mostrato un messaggio differente per promuovere il movimento Black Lives Matter.
L’australiano si è detto felice che nel mondo si possa finalmente discutere apertamente di un argomento che soltanto qualche mese fa sembrava tabù.
“In passato non ci sentivamo a nostro agio anche solo a parlare del Black Lives Matter o nell’esprimere la nostra opinione su queste cose ad alta voce”.
“Iniziare a parlare di argomenti che non hai mai discusso in precedenza, come il razzimo, la salute mentale o altro, è scoraggiante. Devi essere pronto ad aprirti e ad essere disposto ad accettare anche le critiche perché non tutti saranno sempre dalla tua parte”.
“Tuttavia penso che se credi fortemente in qualcosa non vedo perché tu non ti debba schierare a favore. Soprattutto per quel che riguarda il razzismo uno dei problemi maggiori è il silenzio. Ci sono persone che preferiscono non schierarsi perché sono a loro agio nella loro bolla”.
“Credo che il punto sia questo. Bisogna far ascoltare il proprio messagio positivo ed essere incoraggiati a farlo”.
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