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Ricciardo: "Il primo GP? Potrebbe essere un casino!"

L'australiano della Renault spiega le sue affermazioni: "Ruggine, voglia di strafare potrebbero portare a fare manovre oltre il lecito".

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

L'avvio del Mondiale 2020 di Formula 1 è ancora lontano. Più o meno 2 mesi. Eppure Daniel Ricciardo ha lanciato l'allarme in vista di quella che sarà la prima gara della stagione.

A preoccupare il pilota della Renault - che è da qualche tempo nel mirino della Ferrari e della McLaren per il 2021 - è il via del primo GP della stagione. Secondo lui, infatti, la ruggine da togliersi di dosso sarà tanta. I piloti, inoltre, avranno tanta adrenalina e qualcuno potrebbe anche eccedere in manovre non necessarie sin dalla prima gara.

"Al ritorno alle gare potremmo assistere a qualche forma di confusione, di caos. Speriamo che possa svolgersi tutto in maniera controllata", ha affermato l'australiano a BBC 5 Live.

"Quando parlo di caos, non intendo monoposto ovunque, ma penso che ci sarà una gran combinazione di piloti arrugginiti, emozione, eccitazione e desiderio di correre".

"Tutti saranno pronti a partire. Penso che ci saranno piloti che mostreranno di avere un alto tasso di adrenalina, mentre altri potrebbero non averla. Questo creerà alcuni tentativi di sorpasso a dir poco coraggiosi e, altri, mal calcolati. Vedremo un po' di tutto, ne sono certo".

Shock fisico per i "novellini"

Secondo Ricciardo la prima gara della stagione potrebbe essere uno shock fisico, specialmente per i piloti più giovani e meno abituati alla Formula 1. Ecco spiegato il motivo per cui Daniel ha sottolineato come la prima gara possa essere a dir poco imprevedibile a causa di manovre azzardate e stress fisico di alcuni colleghi.

"Penso che se questo fosse il mio primo o secondo anno in F1, se non mi fossi completamente adattato a questa categoria, sarei preoccupato".

"Ho notato negli anni che la mia prima giornata di test invernali è sempre stata uno shock. E di solito i test invernali, da questo punto di vista, sono sempre un buon riferimento".

"E' chiaro che, più la mia carriera in F1 è avanzata, e meno ho avvertito shock anno dopo anno. ormai il mio corpo è condizionato dall'esperienza e so che per me andrà tutto bene. Direi che i novellini, i ragazzi al primo e al secondo anno, lo sentiranno di più", ha concluso l'ex pilota della Red Bull.

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