Retroscena Haas: T-tray irregolare, ma ha buone possibilità di vincere l'appello
La squadra americana ha fatto appello alla FIA sulla decisione di esclusione di Grosjean dall'ordine di arrivo del GP d'Italia dove si era classificato sesto. Il reclamo Renaullt ha centrato nel segno, però emergono tanti ma...
Foto di: Manuel Goria / Motorsport Images
La Haas ha presentato appello contro la decisione del collegio dei commissari sportivi di escludere dall'ordine di arrivo del GP d'Italia la monoposto numero 8 classificata al sesto posto con Romain Grosjean. Il pilota francese, autore di una gara molto positiva, con il piazzamento a Monza aveva permesso alla squadra americana di appaiare al quarto posto del mondiale Costruttori la Renault a 84 punti.
I tecnici della Casa francese, però, sapevano che le due Haas, quella di Romain, ma anche quella di Kevin Magnussen non erano conformi al regolamento tecnico di Formula 1all'articolo 3.7.1 d) a seguito del chiarimento dato alle squadre con la direttiva tecnica emessa dalla FIA con il documento TD / 033-18, pubblicato il 25 luglio 2018.
A richiedere un chiarimento normativo era stato proprio il team di Enstone che aveva scritto alla Federazione Internazionale per sapere quale sarebbe stata la giusta interpretazione sul raggio che devono avere le superfici anterior del T-tray perché proprio la Haas aveva adottato una soluzione diversa da tutti gli altri.
La FIA prima del GP d'Ungheria ha emesso la direttiva tecnica nella quale si diceva che le superfici del piano di riferimento devono avere un raggio di 50mm (+/- 2mm) su ciascun angolo della parte anteriore se osservata da sotto la monoposto. I tecnici federali hanno aggiunto che c'era tempo per mettersi a posto in tempo per il GP d'Italia.
E, allora, cosa è successo? Che la Haas si è presentata nel paddock di Monza con il fondo che nello spitter anteriore aveva mostrato un raggio di appena 10mm in luogo dei richiesti 50mm. Al giovedì durante le verifiche tecniche la questione sarebbe emersa, ma i tecnici Haas avrebbero segnalato a Jo Bauer che la squadra non era riuscita a modificare il fondo considerato che fra i GP di Ungheria e Belgio erano state rispettate le due settimane di ferie previste dal regolamento.
Due monoposto, quindi, non avrebbero dovuto correre perché un nuovo fondo richiede un periodo di lavorazione di tre settimane e non c'era il tempo fisico per aggiornare le VF-18. La Renault, quindi, è andata a colpo sicuro presentando reclamo cinque minuti prima che scadesse il tempo utile di mezz'ora dall'esposizione della classifica provvisoria del GP.
Ma quando il documento è stato accettato dai commissari sportivi, proprio sul filo dei secondi, la Haas di Kevin Magnussen e le due Renault R.S.18 di Carlos Sainz e Nico Hulkenberg erano già state portate nei rispettivi garage. Jo Bauer è riuscito a trattenere solo la VF-18 di Romain Grosjean che è stata sottoposto alle verifiche che hanno accertato ciò che già tutti sapevano: la macchina era non conforme per il T-tray non aggiornato.
Romain Grosjean è stato tolto dalla classifica del GP d'Italia e la Haas ha presentato appello. L'aspetto curioso è che il team americano ha buone possibilità di vincere i ricorso al Tribunale di Parigi perché le procedura di verifica non sono state rispettate alla regola: la Haas, infatti, aveva il diritto di contro-reclamare la Renault su quel particolare o su qualsiasi altro aspetto della vettura, ma non è stato possibile farlo perché le "giallone" erano già uscite dal parco chiuso.
Haas ha buone probabilità di aggiudicarsi i punti del sesto posto, ma questo episodio rischia di "incattivire" i rapporti fra i team di centro gruppo che cercano di conquistare il quarto posto nel mondiale Costruttori...
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