Retroscena: Ferrari lenta? La Mercedes ha ridotto la potenza dei motori
Hamilton e Bottas dopo 10 giri hanno calato la potenza del 10% per salvaguardare il motore 4 e poco dopo anche la Ferrari si è adeguata sapendo che le W08 non erano prendibili. Vettel, poi, è tornato a spingere quando si è avvicinato Ricciardo.
Foto di: Sutton Motorsport Images
"E' stato imbarazzante. Mi girano le balle! Devo assolutamente togliere il sorriso dalla faccia di questi qua". Sergio Marchionne non l'ha digerita bene la pesante sconfitta della Ferrari al GP d'Italia. Il Presidente del Cavallino subito dopo la gara ha convocato Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto per fare il punto della situazione.
Il numero uno di Maranello è arrivato nel "tempio della velocità" con troppo ottimismo, spinto forse dal secondo posto di Sebastian Vettel a Spa, subito dietro alla Mercedes di Lewis Hamilton. Nel breve volgere di una settimana lo scenario della Formula 1 è profondamente cambiato, con le Rosse ad annaspare dietro alle frecce d'argento.
"La differenza con le Mercedes oggi era imbarazzante - ha detto Marchionne - essere partiti in terza fila non conta nulla. La macchina non c'era: prendevamo un secondo al giro. Questa non è la vera Ferrari".
La conferma di quanto dichiarato da Marchionne arriva anche dall'altra parte della barricata: Toto Wolff non ha fatto mistero che la Mercedes ha dato ordine ai propri piloti di ridurre la potenza del motore 4 del 10%, mentre Lewis Hamilton e Valtteri Bottas procedevano di conserva a conquistare una facile doppietta. Come dire che nei primi 10 giri dei 53 che compongono il GP d'Italia il risultato era già bello che delineato. Ed è forse per questa ragione che a livello statistico non abbiamo registrato la gara più veloce della storia sullo "stradale".
E la sensazione è che anche i motoristi di Maranello abbiano agito nello stesso modo, per preservare la vita della power unit 3, quando alla conclusione del mondiale mancano sette GP, vale a dire un terzo di Campionato. La SF70H ha palesato una minore potenza di motore (misurata in 36 cavalli rispetto alla Mercedes dopo specifici test fonometrici svolti a Monza) e un assetto inadeguato.
La Rossa era troppo bassa per il bagnato delle qualifiche e troppo alta per avere il carico aerodinamico necessario a sfidare le W08: la Ferrari, questa volta, ha mostrato in modo macroscopico una sua carenza. La SF70H è arrivata a Monza meno preparata delle frecce d'argento ed è determinante il lavoro che viene svolto in pista in correlazione con quello che effettua in tempo reale Antonio Giovinazzi al simulatore di Maranello.
L'acqua del sabato ha scombinato tutti i piani: i tecnici del Cavallino non hanno avuto dati utili da analizzare e la crescita della Rossa che avviene nel corso del week end proprio non si è vista. Male in qualifica sul bagnato, male in gara.
Al punto che la Mercedes si è permessa il lusso di ridurre la potenza dei propri motori dopo una decina di giri soltanto. Sebastian Vettel non aveva il passo per inseguire le frecce d'argento: il tedesco ha anche fatto un dritto alla Prima Variante, in seguito del quale si è trovato con un piccoloproblema all'idroguida (prontamente rientrato) che non aveva niente a che fare con il braccio di convergenza piegato su un cordolo in Ungheria.
Qualcuno ha pensato che Daniel Ricciardo in splendida rimonta dal 16esimo posto del via potesse minacciare il podio del tedesco potendo beneficiare delle gomme a mescola Supersoft mentre la Rossa era calzata dalle più dure Soft, ma è bastato che Seb agisse sul manettino posto sul volante per ridare alla SF70H quella "birra" necessaria affinché la Red Bull dell'australiano non diventasse un problema.
Quella di Monza, quindi, è stata una gara molto tattica: i due muretti non hanno ragionato solo in funzione del risultato nel "tempio della veloctà", ma anche tenendo conto che ci saranno ancora sette appuntamenti di una sfida che ad ogni gara mostra situazioni totalmente diverse.
La partita mondiale è apertissima, Vettel è solo a tre punti da Hamilton, ma per la prima volta la Ferrari ha dimostrato una palese inferiorità rispetto alla Mercedes. Il Presidente si augura che si tratti solo di un incidente di percorso, anche se non ha gradito i sorpassi troppo "facili" che Raikkonen ha subito aprendo la porta tanto a Bottas che a Ricciardo.
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