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Retroscena Ferrari: la cambiata è estrema, va ko la meccanica

Dopo il terzo problema alla trasmissione sulla SF16-H di Vettel in una settimana (Austria e Silverstone) si è rallentata la gestione del cambio marcia in attesa che si realizzino pezzi più robusti in grado di reggere i maggiori sforzi.

Ferrari SF16-H: retrotreno con i radiatori a V

Ferrari SF16-H: retrotreno con i radiatori a V

Giorgio Piola

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari
Ferrari SF16H e SF15T, comparazione tra le scatole del cambio
Sebastian Vettel, Ferrari, sulla griglia
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Scuderia Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

La Ferrari si lecca le ferite. Il team di Maranello torna a casa da Silverstone con le ossa rotte dopo un week end da dimenticare. La SF16-H in terra d'Albione non è stata competitiva: oggi nel de-briefing che è previsto al Reparto Corse saranno analizzati punto per punto i problemi (e sono molti) che hanno condizionato la Rossa in un Gran Premio più che deludente, sia per il risultato (quinto Kimi Raikkonen e nono Sebastian Vettel), sia per le prestazioni che non ci sono.

La cosa fondamentale è affrontare e risolvere un guaio alla volta. E allora cominciamo dal cambio. Sebastian Vettel ha pagato cinque posizioni in griglia per la sostituzione della trasmissione nelle libere del sabato mattina, dopo aver avuto un identico problema il giorno prima.

E la settimana prima era accaduto lo stesso in Austria, quando il tedesco si è caricato di una penalizzazione di altre cinque posizioni in griglia per lo stesso guaio. Motorsport.com aveva ipotizzato un problema strutturale dovuto ad una scatola tutta nuova che è stata ridisegnata nell'inverno per avere una realizzazione miniaturizzata a favore dell'aerodinamica, specie dopo lo spostamento degli elementi della sospensione dallo spacer fra motore e cambio, nel mezzo fra la trasmissione e il differenziale.

Si sono ipotizzate delle flessioni della scatola per una mancanza di rigidità, ma Maurizio Arrivabene nel paddock di Silverstone ha detto che il progetto è sano e che, probabilmente, bisognerà lavorare sui materiali.

L'indicazione, quindi, ha messo tutti sulla strada (sbagliata) che ci sia una fornitura di componenti da bonificare. La realtà delle cose, invece, pare che non stia in questi termini, perché a essere colpita è sempre la Scuderia, mentre la trasmissione viene fornita anche ad Haas e Sauber.

E allora cosa succede? Diciamo che i tecnici del Cavallino cercano di estremizzare lo sfruttamento di ogni componente della monoposto nel tentativo di avvicinare le frecce d'argento. Con l'adozione degli aggiornamenti sul motore 061/1 spesi in Canada e a Baku a Maranello hanno lavorato molto seriamente per cercare di velocizzare il tempo di cambiata fra una marcia e l'altra, sviluppando software che non vengono dati ai team clienti.

Parliamo solo di millisecondi, l'unità di misura con la quale ormai si valutano i miglioramenti di una singola soluzione su una monoposto. Velocizzare la cambiata significa avere una minore caduta di giri nel passaggio di marcia, migliorando le prestazioni. Sacrosanto...

Peccato che aver ridotto i tempi di cambiata abbia messo sotto stress le parti meccaniche che sono andate in crisi. “Stavo cambiando - ha ammesso Vettel sabato - e improvvisamente la marcia non è entrata, e non è stato un bel momento. Mi era appena successo un problema simile il giorno prima, e ho capito immediatamente cosa sarebbe successo. Ovviamente si tratta di un problema che abbiamo bisogno di capire".

A quanto pare la soluzione è stata delineata: per la gara di ieri la Ferrari ha leggermente rallentato la tempistica di cambiata, ma è chiaro che se si vuole tornare alle mappature elettroniche più aggressive è necessario irrobustire alcune parti della meccanica. L'evoluzione, quindi, avverrà in due tempi: si rinuncerà a qualcosa in cambio dell'affidabilità in attesa che si costruiscano i pezzi nuovi più resistenti. Insomma ci vuole pazianza, molta pazienza...

 

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