Retroscena: alla Mercedes temevano solo il secondo pit di Verstappen che non c'è stato
Wolff era sicuro che Hamilton sarebbe riuscito a stare davanti nel GP di Monaco come poi è riuscito a fare: gli strateghi di Brackley, invece, hanno tenuto che la Red Bull osasse una seconda sosta con Verstappen per metterlo sulle Soft, ma hanno pensato che Max infilasse Lewis.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
“Su un’altra pista avremmo perso questa gara”. Toto Wolff è stato, come da tradizione, molto schietto nelle analisi post-gara di Monaco, chiarendo subito che senza la conformazione del circuito di Monte Carlo la striscia vincente della Mercedes sarebbe stata interrotta.
Il motivo è stato l’errore nella scelta delle gomme al pit-stop avvenuto al decimo giro, sosta causata dall’ingresso in pista della safety car. Nel box campione del Mondo non hanno voluto cambiare la strategia pianificata, che prevedeva 25 giri con le soft e i 51 finali con le medie, ed in effetti hanno montato le gomme ‘gialle’ sia a Hamilton che a Bottas, al contrario di Vettel e Verstappen che sono tornati in pista con le hard.
I motivi della scelta sono stati due. La Mercedes è un inno alla programmazione, e avendo solo un set della mescola più dura non avevano provato i long-run nelle prove di giovedì, ma soprattutto gli strateghi hanno identificato il compound medio come la scelta migliore, considerando le possibilità (in quel momento del 90% sui monitor dei team) dell’arrivo della pioggia.
Ovviamente in caso di acquazzone non ci sarebbe stata altra scelta che il passaggio alle ‘wet’, ma in caso di una leggera pioggia le gomme medie avrebbero offerto più garanzie rispetto alle hard in termini di aderenza.
“Ma già dopo una decina di giri abbiamo capito con Lewis che la scelta era errata – ha spiegato Wolff – il graining è subito diventato visibile sull’anteriore sinistra, e abbiamo capito che sarebbe stata una gara sofferta”.
Il box Mercedes ha avuto subito la controprova della scelta sbagliata osservando il ritmo e le gomme di Bottas, che, dopo il contatto con Verstappen (in cui ha riportato la foratura dell’anteriore destra dopo essere stato spinto sul muretto box), è stato costretto ad un secondo pit-stop. Non avendo più medie nuove, Valtteri ha dovuto montare l’unico set di hard (nuove) a disposizione.
Hamilton ha poi compiuto un vero e proprio capolavoro, riuscendo a gestire una monoposto diventata progressivamente sempre più sottosterzante e sempre con la sagoma della Red Bull di Verstappen negli specchietti.
Ma la tenuta di Lewis, a cui sarebbe bastato un piccolo errore in una frenata per ritrovarsi in seconda posizione, non è stata la sola preoccupazione del muretto box della Mercedes. A partire dal giro 51 Verstappen avrebbe potuto effettuare una seconda sosta per montare un set di supersoft (e scontando i cinque secondi di penalità) tornando in pista senza ritrovarsi nel traffico. Visti i tempi stampati da Gasly, Max avrebbe molto probabilmente raggiunto il terzetto Bottas-Vettel-Hamilton, poi ovviamente ci sarebbe stata l’incognita della possibilità o meno di superare gli avversari diretti potendo contare su una monoposto decisamente più prestazionale in trazione e frenata.
Anche senza sorpassi Max avrebbe concluso la sua gara comunque in quarta posizione, e molto probabilmente anche con il giro più veloce, ma in Red Bull hanno preferito scommettere sulle possibilità che Verstappen riuscisse a passare Hamilton, una puntata che si è rivelata sbagliata.
In Mercedes hanno tirato un sospiro di sollievo quando hanno capito che l’unico scenario temuto non si sarebbe presentato. Lasciando le posizioni invariate, anche se le gomme di Lewis fossero precipitate, al box Mercedes erano certi che il campione del Mondo non avrebbe ceduto ad un avversario probabilmente più veloce ma con gomme (anche se in misura minore) comunque usurate da 50 giri di gara.
“Lo scorso anno abbiamo visto Ricciardo vincere con 160 cavalli in meno – ha ricordato Wolff – su questa pista se non sbagli tieni la posizione quasi al cento per cento. Per questo motivo, anche se Lewis via-radio ha chiesto più volte se fossimo convinti della scelta fatta, non abbiamo mai preso in considerazione la possibilità di una seconda sosta”.
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