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Report Strategie: la Renault ha giocato bene le sue carte

Il Gran Premio di Abu Dhabi è stato una gara con una sola sosta, ma ha comunque fornito un piccolo margine in termini di strategie, con una piccola serie di tattiche interessanti.

Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17

Foto di: Sutton Motorsport Images

Motorsport Blog

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Il finale della stagione 2017 del Mondiale di Formula 1 non è stato all'altezza di quello dell'anno scorso, ma è abbastanza normale, visto che erano già decisi sia il Mondiale Piloti che quello Costruttori.

Ma ci sono state alcune decisioni interessanti a livello strategico sia nella parte alta della classifica che in quella centrale e in quella finale.

Inoltre ha dato qualche spunto sulla gara che possiamo aspettarci nella prossima stagione, con la nuova gamma di pneumatici presentata dalla Pirelli.

James Allen on F1 - Abu Dhabi GP

Come è ormai consuetudine nel 2017 - e la Pirelli ha già preso delle contromisure in tal senso per il prossimo anno - la più dura delel tre mescole a disposizione (soft) non è stata utilizzata ad Abu Dhabi.

Invece, è stato possibile fare la gara con una strategia ad un solo pit stop, passando dalle ultrasoft alle supersoft, o viceversa con una strategia a specchio, con le supersoft nello stint iniziale. L'anno scorso, al contrario, c'era stata una strategia a due soste. Per il 2017, due soste invece sarebbero state più lente di circa otto secondi rispetto ad una sola.

I sorpassi sono difficili a Yas Marina e, sebbene non ci sia stata molta lotta nelle posizioni di vertice, ci sono state molte battaglie nelle retrovie, favorite dalla doppia zona DRS.

Esteban Ocon, Sahara Force India F1 VJM10
Esteban Ocon, Sahara Force India F1 VJM10

Photo by: Andrew Hone / LAT Images

Per quanto riguarda la strategia, l'alternativa al sorpassa è stata quella di cercare l'undercut, ovvero rientrare un giro prima della vettura davanti e sfruttare le gomme nuove per provare a passarla quando a sua volta effettua il pit stop.

Questo fine settimana il divario richiesto per provare questo tipo di operazione era di circa 1"5, anche se in pratica ci sono stati pochissimi tentativi riusciti, in quanto diverse squadre hanno sofferto un pit stop lento.

L'overcut, che prevede invece di rimanere in pista più a lungo per sfruttare le gomme più fresche nella parte conclusiva della gara, è una tattica che abbiamo visto diverse volte in questa stagione, ma che qui non è stata troppo efficace.

Esteban Ocon, ad esempio, è stato bloccato in una battaglia con Sergio Perez e Nico Hulkenberg per una quindicina di giri, ma ha perso troppo tempo prima della sosta e nel secondo stint è stato in grado di ridurre il distacco nel secondo stint, portandolo da 11 a 6 secondi.

Le gomme sono state molto costanti e il livello di degrado è stato molto basso, quindi è stato sempre possibile fermarsi in qualsiasi momento tra il decimo ed il 30esimo giro. Il range delle gomme del prossimo anno dovrebbe evitare però situazioni di questo tipo, visto che verrà fatto un altro passo verso il morbido.

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Photo by: Steve Etherington / LAT Images

La Ferrari non è stata in grado di competere con la Mercedes a Yas Marina, cosa che ha creato alcuni grattacapi dopo la grande performance del Brasile.

Una prestazione deludente con le gomme ultrasoft e la necessità di gestire il carburante nel secondo stint, nonostante Sebastian Vettel si sentisse più competitivo con le supersoft, ha portato ad una gap di 19 secondi dalle Mercedes sotto alla bandiera a scacchi.

Sulle ultrasoft, Vettel ha perso cinque secondi in 22 giri: sulle supersoft invece ha perso altri 15 secondi.

Max Verstappen invece ha provato a scavalcare Kimi Raikkonen, ma non c'è riuscito nonostante il pit stop più veloce della gara.

Brivido e rovesciamenti a centro gruppo

Felipe Massa, Williams FW40, Fernando Alonso, McLaren MCL32, Carlos Sainz Jr.., Renault Sport F1 Team RS17
Felipe Massa, Williams FW40, Fernando Alonso, McLaren MCL32, Carlos Sainz Jr.., Renault Sport F1 Team RS17

Photo by: Andrew Hone / LAT Images

A metà gruppo c'è stato più movimento.

Fernando Alonso e Felipe Massa hanno dato vita ad una grande battaglia per il nono posto, con Alonso che ha tentato l'undercut al 21esimo giro dopo aver seguito il brasiliano nello stint iniziale.

Probabilmente il sorpasso si sarebbe concretizzato se la McLaren non si fosse resa protagonista di un pit stop lento, con un tempo più alto di oltre un secondo rispetto a quello di Massa nel giro successivo.

Alonso è uscito alle spalle di Massa, ma è stato in grado di sfruttare il vantaggio delle gomme fresche per avvicinarsi e superare il rivale della Williams.

Questo era l'ultimo GP di Massa e Felipe lo ha speso a battagliare con l'ex compagno di squadra alla Ferrari. La coppia ha duellato spesso nel 2017 e la competitività trovata dal pacchetto McLaren-Honda può essere sicuramente un incoraggiamento per la Toro Rosso, ma anche per la squadra di Woking dal punto di vista del telaio.

Hulkenberg trae il massimo da una manovra da penalità

Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17 sparks
Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17 sparks

Photo by: Sutton Images

E' stata molto affascinante anche la battaglia tra la Renault di Hulkenberg ed i due piloti della Force India, Perez ed Ocon.

Hulkenberg è partito in griglia al settimo posto, ma dopo un leggero contatto in partenza, ha mantenuto la sua posizione tagliando una curva.

Perez era furioso e riteneva che il tedesco gli avrebbe dovuto restituire la posizione. Nico però non lo ha fatto e quindi i commissari gli hanno inflitto una penalità di 5" da scontare in occasione del pit stop.

Se avesse ridato la posizione, oltre a trovarsi dietro al messicano, avrebbe avuto la complicazione di dover utilizzare la strategia per provare a riprendersi la posizione.

Invece, Hulkenberg così ha avuto modo di chiudere sesto, regalando alla Renault i punti che le servivano per scavalcare la Toro Rosso nel Mondiale Costruttori.

E' stato poi un segnale importante anche della Renault alla Force India, visto che la Casa francese l'anno prossimo punta proprio ad insidiare il suo quarto posto.

Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17, Esteban Ocon, Sahara Force India F1 VJM10, Sergio Perez, Sahara Force India F1 VJM10, Felipe Massa, Williams FW40
Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17, Esteban Ocon, Sahara Force India F1 VJM10, Sergio Perez, Sahara Force India F1 VJM10, Felipe Massa, Williams FW40

Photo by: Sam Bloxham / LAT Images

A parte una certa spregiudicatezza nel modo in cui ha giocato dopo aver tagliato la curva, anche qui il risultato della Renault ha rivelato una certa volontà di rischiare.

Hulkenberg aveva a disposizione solamente sei giri per sfruttare il massimo potenziale della sua power unit in sicurezza.

Però, per cercare di mantenere la posizione nonostante i cinque secondi di penalità, la Renault ha permesso al tedesco di raddoppiare questa quantità di tornate.

Anche la Force India è stata aggressiva. Ha fatto rientrare Perez per la prima sosta al 16esimo giro, cercando di fare un undercut ad Hulkenberg, sapendo che Nico avrebbe dovuto coprire la loro mossa e scontare anche la penalità.

Cosa che ha fatto regolarmente, ma sfruttando appunto il massimo potenziale del motore è riuscito a rimanere davanti nonostante la penalità.

La Force India quindi ha provato a giocarsi una seconda carta, provando a fare un overcut con l'altra vettura, ma questo non ha portato alcun vantaggio ad Ocon, a differenza di tante altre gare in cui questo tipo di mossa ha funzionato in questa stagione.

Il report strategie UBS è scritto da James Allen con i dati offerti dagli esperti di strategia di alcuni team e dalla Pirelli.

La storia della gara e l'utilizzo delle gomme

Race history - Abu Dhabi GP

Guardando al divario tra i tre top team e le altre squadre al termine della stagione 2017, bisognerà continuare a monitorarlo nelle prime fasi del 2018 per capire se squadre come la Renault, la Force India e la McLaren saranno state in grado di chiudere un po' la forbide o meno.

Tyre history - Abu Dhabi GP

Cortesia del Williams Martini Racing

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