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Report strategie: la Mercedes ha provato a giocare con Vettel?

James Allen analizza il Gran Premio del Bahrain, una gara molto più interessante in termini strategici rispetto a quella di Melbourne e si chiede se la Mercedes avrebbe potuto essere stata più spietata.

Race Strategy Report - GP del Bahrain

Race Strategy Report - GP del Bahrain

James Allen

Motorsport Blog

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Il Bahrain ha uno degli asfalti più abrasivi dell'intera stagione di Formula 1. Inoltre si tratta di una pista molto impegnativa per i freni, con tante "staccatone". Questo significa che è molto facile bloccare una gomma e spiattellarla. Se devi fare una gara con una sola sosta ed uno stint molto lungo, una gomma spiattellata può rovinare la strategia.

Quest'anno abbiamo visto diversi piloti fare uno stint molto lungo con le gomme medie. Sebastian Vettel ha optato per fare la stessa cosa con le gomme soft e c'è riuscito. Ma Charles Leclerc, per esempio, ha compromesso la sua gara spiattellando una gomma.

Come l'anno scorso, la Pirelli ha portato nella sua allocazione anche le supersoft, una gomma che risente del degrado. Ma quest'anno l'azienda italiana è andata verso il morbido con tutta la sua gamma. Questo significa che i team dovevano riflettere attentamente sulla loro strategia e di nuovo abbiamo visto soluzioni alternative, con la decisione di montare le gomme medie o le soft in occasione della prima sosta.

Questo ha reso la gara avvincente e con molti sorpassi. Sicuramente quello che vorremmo vedere sempre, rispetto alle scelte conservative del 2017: l'anno scorso il degrado era molto limitato e quasi tutte le gare si risolvevano con una sosta sola, quindi con le vetture che formavano la classifica in base alle loro prestazioni.

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, leads Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09, Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H, and Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14 Tag Heuer, and the rest of the field
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, comanda, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09, Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Photo by: Glenn Dunbar / LAT Images

La battaglia al vertice

Il Bahrain è una delle piste su cui è fondamentale partire sul lato pulito della pista, perché c'è un chiaro vantaggio rispetto a chi scatta sullo sporco.

Kimi Raikkonen era deluso per aver perso la pole, non solo perché era stato più veloce di Vettel fino a quel momento, ma perché sapeva che c'era una forte possibilità di perdere posizioni partendo sullo sporco. Ed infatti è stato così: Valtteri Bottas è partito meglio di lui e gli ha portato via la seconda posizione. Questo ha messo la Mercedes nella condizione di iniziare una partita a scacchi.

Poco più indietro, Pierre Gasly (quinto) ha passato Daniel Ricciardo, ma l'australiano è riuscito a riprendersi la posizione. Tuttavia, subito dopo è stato costretto al ritiro per un problema elettrico.

La chiave per fare bene in Bahrain non è semplicemente guardare come si comportano la vettura e le gomme nella FP2 di venerdì, ma anche considerare come sarà il degrado, visto che le condizioni della pista migliorano tra venerdì e domenica.

Quindi, per le vetture che sono state in grado di iniziare con le gomme soft, la scelta più rapida prevedeva l'utilizzo delle soft e delle medie, evitando le supersoft. Sulla carta, la soluzione con le supersoft e le medie era un po' più lenta. Questa è stata la strategia che alla fine ha adottato Bottas, con la Mercedes che ha cercato un'alternativa per superare la Ferrari.

Lewis Hamilton ha fatto invece soft-medie ed è salito sul podio risalendo dal nono posto in griglia, mentre Marcus Ericsson, con la stessa strategia ha conquistato due punti, risultato che vale come una vittoria per la Sauber, anche se le aspettative sono più grandi con la partnership con l'Alfa Romeo.

La Sauber è stata la prima a passare sulle gomme medie con Charles Leclerc in regime di Virtual Safety Car. Questo ha dato a tutti una lettura di quelle che potevano essere le prestazioni di quel tipo di gomma con le condizioni che c'erano domenica. Leclerc con le medie riusciva ad essere più veloce della Williams di Sirotkin che lo precedeva con le soft. Un altro pilota che si è comportato bene con le medie è stato Alonso.

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09

Photo by: Glenn Dunbar / LAT Images

La Mercedes ha provato a giocare?

La grande sorpresa, verso la fine della gara, è stata che Vettel è stato in grado di completare la gara con delle gomme soft di ben 39 giri. La Ferrari non aveva certo intenzione di fare una sola sosta, ma ad un certo punto, dopo che la Mercedes ha messo Bottas sulle medie come Hamilton (che era a sua volta nella finestra di Vettel, la Ferrari ha dovuto decidere se attaccare o arrendersi.

Quello che ha fatto forse è stato addirittura un Piano D. Era partita abbastanza bene, perché come lo scorso anno la Ferrari era più veloce con le supersoft e poteva tirare fuori più prestazione da esse.

La Ferrari avrebbe dovuto aspettarsi che la Mercedes virasse su una sola sosta con Bottas, visto che non è stata in grado di fare l'undercut a Vettel per tentare le due soste con le soft. Una volta che la Ferrari ha fatto rientrare il tedesco e bloccato questa possibilità, la decisione su cosa fare con Bottas è diventata più facile per la Mercedes.

Sapendo questo, l'alternativa per la Ferrari a questo punto sarebbe stata quella di anticiparla e coprirsi con Raikkonen su una strategia supersoft-medide. Ma, al 19esimo giro, il finlandese è rientrato, passando sulle soft proprio come Vettel.

La gara di Raikkonen, tuttavia, è stata interrotta da uno sfortunato incidente avvenuto al secondo pit stop, al 35esimo giro, perché "Iceman" è ripartito prima che venisse sostituita la gomma posteriore sinistra, investendo e rompendo una gamba ad uno dei meccanici del Cavallino.

Questo avrebbe potuto trasformare la gara: con la confusione nel box della Ferrari, tra la vettura di Kimi ferma ed il meccanico da soccorrere, non è stato possibile fare il pit stop a Vettel.

La Mercedes avrebbe potuto capitalizzare questa situazione, con la Ferrari non preparata per una sosta e con un uomo in meno, avrebbe potuto provare a mordere i rivali alla giugulare, facendo rientrare ai box una delle sue monoposto.

Ma ha deciso che questa non sarebbe stata una cosa corretta da fare e che sarebbe stata giudicata severamente. Un raro esempio di scrupolo in una feroce battaglia.

Le gomme di Bottas stavano reggendo bene e la Mercedes sapeva che avrebbe avuto ancora molto occasioni se Vettel si fosse fermato di nuovo, ma anche se non lo avesse fatto. A circa 17 giri dalla fine però quelli della Mercedes hanno realizzato che Vettel non si sarebbe fermato di nuovo.

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, 2nd position, and Sebastian Vettel, Ferrari, 1st position, talk on the podium
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, secondo, and Sebastian Vettel, Ferrari, primo, parlano sul podio

Photo by: Glenn Dunbar / LAT Images

Vettel sfugge ad un potenziale "scacco matto"

Vettel ha descritto la mossa della Mercedes di mettere Bottas sulle medie come un tentativo di "scacco matto".

La domanda allora è: sarebbe stato in grado di fermarsi di nuovo, montare le supersoft e sorpassare entrambe le Mercedes? Dato che avrebbe dovuto superare entrambi in pista, sarebbe stato molto difficile per lui riuscire a vincere. Sarebbe stato più probabile un secondo posto.

L'unica possibilità di vittoria per la Ferrari era rimanere fuori e chiedere a Vettel di gestire le gomme. Questa è stata al 100% una vittoria costruita con la gestione delle gomme, soprattutto negli ultimi due giri.

Bottas ha perso la gara in parte perché perso tempo nel traffico rispetto a Vettel, ma probabilmente anche perché la Mercedes gli avrebbe dovuto chiedere di spingere un giro prima quando ha capito che Vettel non si sarebbe più fermato.

Non è riuscito a sfruttare la sua unica possibilità di superare alla curva 1. Questo è il posto migliore per farlo, visto che il DRS offre un guadagno di 12 metri rispetto alla fine del rettilineo posteriore. Con Vettel più lento di 1"8 negli ultimi due giorni, il pilota della Ferrari non sarebbe stato in grado di difendersi adeguatamente. Bottas ha dimezzato il distacco, ma non ha forzato l'attacco.

La gara di Hamilton non è stata aiutata da un problema alla radio, perché la suqadra non poteva sentire quello che stava dicendo Lewis. Ma questo non ha cambiato il risultato che avrebbe ottenuto. La sfida per lui era essere paziente per vedere cosa avrebbe fatto Vettel, perché avrebbe voluto avere più informazioni per sapere cosa avrebbe dovuto fare.

Marcus Ericsson, Sauber C37
Marcus Ericsson, Sauber C37

Photo by: Sutton Images

Punti per la Sauber

La situazione è difficile al fondo della griglia della F.1 e due punti hanno praticamente salvato la Sauber in Brasile alla fine del 2006, permettendogli di scavalcare la Manor. Con solo 10 squadre al via, la situazione ora non è più così critica, ma un nono posto resta qualcosa da festeggiare.

La gara di Ericsson in Bahrain è stata interessante visto che ha provato a fare la strategia soft-medie, fermanosi nel momento ideale e pensando al suo obiettivo finale: non ha consumato le gomme tentando di combattere con il gruppo di vetture sulle due soste che lo ha raggiunto, composto da Hulkenberg, Alonso e Vandoorne.

La sua gara non era con loro, ma con le vetture più indietro, quelle di Ocon, Sainz e Perez.

Lo svedese ha giudicato che in ogni caso sarebbe stato in grado di rimanere davanti a loro, che si basavano tutti su strategie diverse che erano state compromesse per diversi motivi: una cattiva partenza, il traffico o un testacoda.

Lo strategy report UBS è scritto da James Allen con i dati offerti da diversi strateghi dei team di F.1 dalla Pirelli.

La storia della gara

Race history

Bisogna notare il grande calo dei tempi sul giro di Vettel negli ultimi giri in rapporto alla velocità di Bottas. In base a questo, il finlandese avrebbe dovuto vincere la gara.

Si noti inoltre la gestione da parte di Ericsson delle gomme medie per tenere il passo con Ocon, Sainz e Perez.

Le strategie delle gomme

Tire history
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