Renault: motore sotto... controllo e scarico soffiante sulla R.S.18
La squadra di Enstone aspetta la seconda sessione di test a Barcellona per verificare il buon potenziale che si è visto al debutto della R.S.18: il motore non ha dato problemi e la macchina sembra un importante salto in avanti rispetto al 2017.
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
La Renault guarda con fiducia al secondo turno di test collettivi che cominceranno domani a Barcellona: nel team di Enstone hanno avuto la conferma che la R.S.18 rappresenta un importante passo avanti rispetto alla monoposto dello scorso anno.
I tecnici diretti da Bob Bell hanno cercato una buona correlazione fra i dati raccolti dalla pista e quelli della factory, dal momento che la R.S.18 è la prima monoposto che nasce sfruttando la rinnovata galleria del vento e il nuovo reparto CFD che sono entrati nella piena funzionalità, dopo che Cyril Abiteboul aveva avviato un piano di trasformazione totale di una squadra che nell'epoca Lotus era incapace di fare degli investimenti per cui la struttura non era altro che quella lasciata da Flavio Briatore, nella precedente gestione Renault di Enstone.
E' chiaro che la R.S.18 mostra un potenziale di fuoco, specie nello sviluppo durante la stagione, che ne dovrebbe farne una delle sorprese di questo Campionato. Del resto basta guardare dall'alto la complessità delle bargeboard per dire che Nick Chester, capo progettista, ha potuto contare su un rinnovato contributo degli aerodinamici.
Per esempio non è passato inosservato lo scarico centrale leggermente inclinato verso l'alto che dovrebbe consentire un minimo soffiaggio dei gas di scarico sebbene sia stato vietata l'adozione del Monkey seat montato sulla struttura deformabile del cambio che agiva da deviatore di flusso dei gas caldi utili a migliorare l'efficienza sotto al profilo principale dell'ala posteriore e dell'estrattore.
Anche il primo approccio con la sospensione anteriore dotata del terzo elemento idraulico ha dato dei riscontri positivi: l'idea è di cercare di... controllare l'altezza da terra per stabilizzare il comportanento della monoposto in modo da generare più carico con il corpo della vettura.
I piloti Nico Hulkenberg e Carlos Sainz si sono un po' lamentati del comportamento naturalmente sottosterzante della R.S.18, specie nelle curve lente, rivelando una caratteristica che si era già vista sulla macchina dello scorso anno.
Anche se i volti erano soddisfatti della prima sgambata condizionata dal maltempo, non tutto è filato liscio: anche la Renault ha accusato un problema a un dado ruota, proprio come è successo in maniera plateale a Fernando Alonso lunedì scorso.
Se allo spagnolo si è staccato il posteriore destro, sulla Renault si è allentato l'anteriore sinistro: il pilota, comunque è riuscito a rientrare ai box e nessuno aveva notato niente. Anche la power unit prodotta a Viry Chatillon non ha avuto grossi problemi: i motoristi capeggiati a Remy Taffin hanno fatto girare i 6 cilindri con un regime di rotazione di sicurezza più basso di quello che sarà utilizzato a Melbourne per il primo GP 2018 e, pare che fosse uguale anche per le altre due squadre equipaggiate (Red Bull Racing e McLaren).
Si è rotto solo un albero della MGU-K mentre Carlos Sainz tornava ai box con il motore ad un'erogazione troppo bassa che ha scatenato delle vibrazioni e il cedimento. Non è certo colpa del pilota che non conosceva questa caretteristica del propulsore e che potrà fare tesoro di questa informazione nel corso del Campionato.
Nella sessione che inizierà domani è facile attendersi che possa essere provata la qualifica, sfruttando per la prima volta delle opzioni di software che non erano mai state sperimentate a causa della mancanza di affidabilità della power unit. Ora che la durata sembra, invece, un dato raggiunto, i motorsti di Viry Chatillon andranno a cercare quella potenza che ancora manca per sperare di sfidare la Mercedes.
I 373 giri compiuti da Sainz e Hulkenberg, pari a 1.270 km, nei quattro giorni di Barcellona 1 fanno pensare che, finalmente, la Casa francese sia arrivata a una soglia di durata tale da guardare al futuro con una certa attesa...
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