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Renault: l'olio "bruciato" può valere fino a 60 cavalli in più!

I tecnici di Viry Chatillon durante un test al banco hanno visto crescere la potenza dopo un trafilaggio del lubrificante in camera di combustione. Ma in Renault non sanno ripetere una soluzione che Mercedes e Ferrari usano da tempo...

Red Bull Racing RB13, dettaglio posteriore

Foto di: Giorgio Piola

Renault Sport F1 Team RS16, posteriore
Renault Sport F1 Team logo in the pits
Renault Sport F1 Team RS17, volante
Remi Taffin, Renault Sport F1 Engine Technical Director, Alain Prost, Renault Sport F1 Team Special
Max Verstappen, Red Bull
Max Verstappen, Red Bull Racing e Gianpiero Lambiase, ingegnere di pista Red Bull Racing
Cyril Abiteboul, MD of Renault Sport F1 Team
Christian Horner, Red Bull Racing Team Principal with Dr Helmut Marko, Red Bull Motorsport Consultan
Daniil Kvyat, Scuderia Toro Rosso STR12
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12

Alla Renault hanno scoperto quanto vale “bruciare” l’olio nella benzina: sul motore francese i tecnici hanno potuto misurare un clamoroso aumento di potenza valutabile in circa 60 cavalli! Che significherebbe rendere immediatamente competitivo quel motore Tag Heuer del quale si lamenta in modo sempre più consistente Max Verstappen.

A Viry Chatillon si sono entusiasmati per un dato letto al banco dinamico che aveva illuso i tecnici transalpini: il propulsore avrebbe potuto beneficiare di un aumento di potenza importante che, invece, non era reale. Perché? La ragione è semplice: durante una simulazione al banco in camera di combustione è finito dell’olio bruciato e l’operatore alla consolle ha registrato un picco di potenza che sulla power unit 2017 non si era mai visto.

I tecnici diretti da Remy Taffin non hanno potuto fare altro che prendere atto di quanto era accaduto, senza avere la conoscenza necessaria per avere la ripetitività da estendere a tutti i motori Renault. E da quel momento, spenti gli entusiasmi, i motoristi francesi hanno lavorato sodo per migliorare il rendimento dell’attuale propulsore che è stato “frenato” con una serie di sicurezze per garantire l’affidabilità di base.

L’intenzione, quindi, è di arrivare allo sfruttamento del potenziale effettivo di un’unità che non ha mai potuto mostrare il suo vero valore: in gara, infatti, i motori di Viry Chatillon vengono tarati secondo una mappatura di sicurezza che è leggermente migliore di quella autorizzata per le prove libere, ma che non è comparabile con quella delle qualifiche, che pur non rappresenta mai il limite prestazionale che sarebbe raggiungibile se le vibrazioni nocive non minassero la durata di alcuni particolari.

Ecco perché Nico Hulkenberg riesce a sfruttare la R.S.17 nel giro secco della qualifica, ma poi difficilmente riesce a confermare le stesse performance in gara. Nel corso della stagione, però, l’intenzione è di arrivare a togliere gradualmente le singole sicurezze per offrire ai team Renault, Red Bull e Toro Rosso quella potenza che si sarebbe dovuta vedere già all’inizio della stagione.

I motoristi francesi, comunque, hanno “scoperto” quanto possa valere un lubrificante “bruciato” che viene recuperato nell’aspirazione del motore. Non è più un segreto per nessuno il fatto che Mercedes (Petronas) e Ferrari (Shell) riescano a portare in camera di combustione degli additivi che sarebbero vietati nella formulazione delle benzine, traendo grandi vantaggi nei momenti in cui è necessario poter sfruttare la massima potenza.

Stando alle indiscrezioni l’incremento di cavalli sul motore Mercedes fra la mappa da gara e quella da qualifica può arrivare a 85 cavalli: la Stella, grazie agli abili motoristi diretti da Andy Cowell che dirige l’area di Brixworth, sede della Mercedes AMG High Performance Powertrains Ltd, ha trovato altri 25 cavalli affinando il sistema rispetto alla soluzione “ruspante” della Renault, potendo contare, quindi, sul supporto che i chimici Petronas sono riusciti a dare alla causa.

Ecco perché, dopo un approccio alla stagione molto ottimistico da parte dei tecnici, Cyril Abiteboul ha dovuto raffreddare gli entusiasmi, scatenando le risentite reazioni di Milton Kaynes. In particolare si sta registrando l’insofferenza di Max Verstappen che era convinto di poter lottare per il mondiale con la Mercedes. La RB13 si è rivelata inadeguata per essere una monoposto vincente, ma da quando ci ha rimesso le mani Adrian Newey i graduali miglioramenti si stanno vedendo…

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