Renault: l'ala posteriore con il profilo a... banana
Il bordo d'entrata del profilo principale della R.S.31 è molto sollevato e alle alte velocità permette al flusso d'aria quasi di "saltare" il flap mobile che diventa molto poco efficace su una pista come quella di Monza.
Foto di: Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Renault sta mostrando una progressiva crescita della R.S.31 che è ottava nel mondiale Costruttori ad un solo punto dalla Haas e sei dalla Toro Rosso: su una pista veloce come quella di Monza la squadra di Enstone ha portato un'interessante ala posteriore molto scarica.
Il disegno del profilo principale che è a corda molto corta è a delta con un accentuata forma a banana grazie alla quale il bordo di entrata è particolarmente sollevato specie nella parte centrale, in modo tale da far quasi "saltare" dal flusso d'aria il flap mobile alle alte velocità. In questo modo è come se la Renault cercasse di avere un'ala... aperta in tutti i rettilinei, rinunciando di fatto alla funzionalità del DRS, che a Monza si riduce rispetto a tutte le altre piste.
Le paratie laterali hanno solo due soffiaggi orizzontali, mentre è molto raffinato il monopilone centrale che regge l'ala posteriore: nella parte superiore il supporto si integra con il meccanismo che aziona il DRS, mentre in basso mostra come ci sia una parte metallica che si infila nello scarico centrale, evitando il "cerchiello" usato dagli altri team con un indiscutibile risparmio di peso.
La Renault a Monza mantiene la pinna sul cofano motore, ma ha fatto a meno della T-wing.
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