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Analisi

Regole F1: come ridurre i costi e vietare la fantasia

Il Regolamento Tecnico 2021 di F1 definisce ogni singolo particolare della monoposto in liste che la FIA ha varato per controllare i costi. E fra pezzi standard, condivisi e prescritti ci sarà sempre meno spazio a ricerca e sviluppo.

Dettaglio dell'anteriore Ferrari SF1000

Dettaglio dell'anteriore Ferrari SF1000

Giorgio Piola

Sfogliando il nuovo regolamento Formula 1 che entrerà in vigore nel 2021, emergono chiaramente i motivi per cui il Technical Working Group, ovvero la sede in cui i rappresentanti di FIA e squadre discutono e definiscono le nuove regole, abbia tenuto riunioni fiume prime di arrivare ad un accordo.

L’introduzione del budget cap si è rivelata una variabile che ha complicato (non di poco) dei regolamenti che già in precedenza spiccavano per la complessità. Al motto di “semplificare” si è complicato ulteriormente il tutto e decidere di fare un viaggio all’interno delle nuove linee guida della Formula 1 è un’esperienza non proprio rilassante.

C’è da sperare che il principio per cui “più regole ci sono, più ci sono possibilità che una di esse venga violata” non si sposi bene con questo nuovo step del regolamento tecnico, perché i nuovi capitoli sono corposi.

Attualmente i pezzi che compongono una monoposto vengono classificati in due categorie: listed parts (LTC) e non-listeds parts.

Le prime sono componenti (come ad esempio la scocca, la carrozzeria o un’ala) che devono essere progettate e realizzate da ogni squadra in modo autonomo, e qualificano il ‘competitor’ come Costruttore.

Le non-listed parts, sono componenti che possono essere vendute/acquistate tra i dieci team presenti in Formula 1, come ad esempio sospensioni o cambio. A partire dal 2021 il regolamento introdurrà un ampliamento del perimetro delle not-listed part un sistema inedito di classificazione delle componenti che costituiscono una monoposto) con una nuova definizione “Transferable Components” (TRC) resasi necessaria per classificare le componenti nel contesto del budget cap.

Il ‘notional value’ regolamenterà la vendita di componenti

La vendita di un componente da un team fornitore ad uno cliente sarà regolamentata da parametri ben precisi, vediamo perché.

Prendiamo come esempio una sospensione che, per essere realizzata deve essere progettata (con un costo di ricerca e sviluppo) e successivamente costruita sostenendo relativi costi di produzione.

Si tratta di due voci di spesa differenti, e per chi acquista (normalmente squadre di media e bassa classifica) può essere un affare in un contesto di budget cap.

Per garantire equità tra chi vende e chi acquista, è stato deciso di definire un costo figurativo (Notional value) che sarà inserito nel bilancio sia di chi acquista che chi vende (in questo caso una detrazione) in corrispondenza di ogni compravendita.

Il Notional value comprende anche una quota delle spese di ricerca e sviluppo sostenute dal team che ha progettato il componente, al fine di rendere equo l’impatto dei costi tra chi acquista e vende.

Il fornitore potrà poi detrarre anche piccoli lavori di adattamento che dovessero essere richiesti dal cliente, come ad esempio modifiche minori all’attacco di una sospensione.

La lista delle componenti regolamentate dalla tabella che contiene i Notional value è molto lunga, ed essendo un passaggio chiave per il rispetto del budget cap è ancora oggetto di ultime ritocchi prima della sua ufficializzazione.

Il motivo è che senza costi pre-fissati, un top-team potrebbe vendere una componente ad una cifra molto maggiore del suo reale valore, potendo di fatto finanziare una squadra minore in cambio di servizi extra (come ad esempio test in galleria del vento) senza dover inserire quel costo nel budget cap.

Il sistema introdotto, per quanto complesso, garantisce che tutte le squadre mettano a bilancio la stessa cifra per ogni componente, sia fornitore che cliente, proteggendo inoltre da operazioni che potrebbero potenzialmente aggirare il budget cap.

Aumentano i componenti standard

Fin qui abbiamo parlato dei TRC, ma il regolamento 2021 introduce anche molte altre classi di componenti che confermano un giro di vite non indifferente alle possibilità di sviluppo concessa alle squadre.

Proseguendo nella classificazione troviamo gli SSC (Standar supplier components), componenti che vengono realizzate da un’azienda (selezionata dalla FIA tramite una gara d’appalto) per una fornitura unica per tutte le squadra.

In questa categoria rientrano componenti come i cerchi, che di fatto non potranno più essere oggetto di studio e sviluppo da parte delle singole squadre, insieme a molti dispositivi elettronici. Ma soprattutto nella tabella SSC rientra anche la pompa della benzina ad altra pressione, una componente oggetto da molte attenzione da parte dei delegati tecnici della FIA nel corso della stagione 2019.

Lo stesso vincolo di sviluppo sarà in vigore anche per le componenti PDC (Prescribed Design Components), parti che saranno realizzate in proprio dai team ma su specifiche tecniche molto rigide fornite dalla FIA, e con pochissime modifiche concesse ad esclusivo fine di adattamento.

In questa categoria rientrano ad esempio i mozzi, i cestelli dei freni, i dati di fissaggio delle ruote, l’Halo e (dal 2022) la struttura anteriore del fondo.

Le OSC (Open Source Components) sono invece delle parti delle monoposte condivise tra le squadre. Chi realizza una componente appartenente a questa categoria dovrà condividere i disegni Cad con tutti gli altri team, che a loro volta decideranno se disegnare in proprio uno di questi particolari o attingere alla banca dati di chi ha già realizzato il componente.

La condivisione in questo caso non deve sorprendere, poiché tutte le voci che rientrano nella categoria OSC fanno riferimento a componenti che non dovrebbero avere un impatto diretto sulla performance della monoposto.

Questa categoria entrerà in vigore dal 2022, e comprenderà semiassi, colonna dello sterzo, volante, albero della trasmissione, dischi dei freni, pinze dell’impianto frenante, pedaliera, dispositivo DRS ed il sistema breke-by-wire.

Questi dispositivi nel 2021 faranno parte della categoria FSC (Free Supply Components). Le componenti FSC possono essere realizzate da aziende esterne alla squadra che le utilizza, a condizione che non si tratti di un altro team.

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