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Analisi

Regole 2021: niente sorpassi con F1 che sono generatori di vortici

Se dal 2021 si vorranno più show sarà necessario abolire molti degli attuali strumenti aerodinamici (turning vanes, bargeboard, deviatori di flusso), cercando la downforce sotto al corpo vettura e ridando valore anche alla gestione meccanica delle vetture.

Alexander Albon, Scuderia Toro Rosso STR14, con la vernice aerodinamica

La Formula 1 sta impazzendo! C’è chi pensa che si possano avvicinare le monoposto aumentando il carico aerodinamico generato sotto alla vettura e ripulendo i flussi che passano sulla carrozzeria. E allora ci sarebbe chi starebbe guardando alla Formula Indy come esempio da seguire, magari introducendo forme simili.

È evidente che con questo modo di ragionare non si va da nessuna parte, perché la serie americana è monotipo, mentre la F1 ha l’ambizione di restare il pinnacolo tecnologico del motorsport.

Le Indycar sono progettate dalla Dallara, la factory parmense che si occupa anche della Haas in F1. I concetti aerodinamici che bene si adattano agli ovali, ovviamente non si concilierebbero con i circuiti permanenti o cittadini dei GP. Un conto è prendere ispirazione e un altro pensare di copiare dalle esperienze di altri.

La sensazione è che chi ha un vantaggio tecnico oggi non ha alcuna intenzione di fare delle concessioni per cambiare le regole che potrebbero sovvertire gli attuali valori. E l’accordo sulle norme tecniche, che è stato dilazionato all’inizio dell’autunno, non si troverà fintanto che non ci sarà un tavolo con gli aspetti economico-finanziari già definiti.

Ma se solo si volesse cambiare le cose, gli interventi sarebbero relativamente chiari: più carico aerodinamico dal corpo vettura che non costa in termini di efficienza aerodinamica e via tutte le appendici come turning vanes, bargeboard e deviatori di flusso ai lati delle pance e dalle brake duct. Si tratta di strumenti complessi e terribilmente costosi con parti come i famigerati “coltelli” che a nostro modo di vedere sono anche molto pericolosi, specie in una fase di pit stop.

Le regole aerodinamiche 2019 sono state un flop se si ascolta quanto ha dichiarato Nico Hulkenberg, sostenendo che oggi è diventato più difficile stare in scia a un’altra monoposto:

“Soprattutto se ti avvicini molto – spiega il tedesco – diciamo a circa mezzo secondo, se chi è davanti a te sbanda o commette un errore, c’è un’improvvisa perdita di aderenza che è drastica e si è costretti ad alzare il piede dall'acceleratore anziché tentare un sorpasso".

E a risentirne è lo spettacolo. Ma su questo tema bisogna essere molto chiari perché le attuali F1 non gestiscono in galleria del vento solo l’andamento dei flussi come avveniva in passato, perché la ricerca si è fatta molto più complicata con l’avanzare della micro-aerodinamica e lo sviluppo del CFD.

Le moderne monoposto sono dei veri e propri generatori di vortice capaci di ridurre gli effetti nefasti delle turbolenze create dalle ruote in movimento e di indirizzare i flussi nei punti della macchina dove i progettisti contano di incrementare la spinta verticale.

Sono diventati tanto bravi da “allacciare” un vortice all’altro per sommarne l’energia e la portata dell’aria in modo da raggiungere dei risultati prestazionali in zone impensabili della vettura.

È fin troppo evidente che il pilota che segue un’altra F1 si trovi in una scia perturbata e non è da escludere che ci sia chi studia certi vorticatori di flusso anche per sporcare l’aria di chi segue, alla faccia dello spettacolo.

L’obiettivo dei team è provare a vincere, non cercare lo show e i sorpassi. Quello è il compito di FIA e Liberty, ma i legislatori non hanno la forza per imporre delle scelte alle dieci squadre, tanto più che le proposte che di tanto in tanto vengono portate avanti sono quanto meno discutibili. Per cui ci troveremo ancora una volta con la montagna che partorirà il... topolino.

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