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Regole 2020: allo Stategy Group anche i team che non ne sono parte

Allo Strategy Group di domani ci saranno anche come uditori i rappresentanti di Renault, Toro Rosso, Sauber e Haas che non sono team membri. Nell'ordine del giorno non si parlerà di proventi, ma solo di riduzione dei costi.

Valtteri Bottas, Mercedes-Benz F1 W08  and Lewis Hamilton, Mercedes-Benz F1 W08  with rear puncture

Sutton Motorsport Images

Chase Carey, Chief Executive Officer and Executive Chairman of the Formula One Group and Guenther St
Ross Brawn, Managing Director del Motorsports, FOM, sul palco
2017 World Champion Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Helmut Markko, Consultant, Red Bull Racing, with Toto Wolff, Executive Director Mercedes AMG F1
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H, ferrari mechanics
Piero Lardi Ferrari, Ferrari Vice President and Sergio Marchionne, CEO FIAT
Kimi Raikkonen, Sebastian Vettel, Sergio Marchionne and the Scuderia Ferrari Team with the new Ferrari SF70H

Allo Strategy Group di martedì, nel quale FIA e Liberty Media discuteranno le regole di Formula 1 del dopo 2020, non parteciperanno solo le squadre che ne fanno parte (Mercedes, McLaren, Ferrari, Red Bull, Williams e Force India) perché in qualità di uditori sono state ammessi anche gli altri quattro team (Renault, Toro Rosso, Sauber e Haas) che, altrimenti non avrebbero avuto modo di sapere del loro futuro, se non da terzi.

Nella riunione non si parlerà della distribuzione dei proventi, argomento che non fa parte dell’ordine del giorno di domani, visto che FIA e F1 Group, la società di Liberty Media che ha la gestione dei diritti di F.1, presenteranno la proposta per fissare un budget cap, un limite di spesa stagionale, nel tentativo di ridurre i costi.

Questo meeting segue quello di Parigi nel quale la scorsa settimana si era parlato di nuove power unit. Le proposte avanzate da FIA e Liberty Media non avevano affatto soddisfatto tre dei quattro Costruttori di motori che oggi sono impegnati nel Circus (Mercedes, Ferrari e Renault), mentre la Honda ha preferito tacere non prendendo posizione.

C’è molta attesa per questo Strategy Group dove è prevista la partecipazione di Sergio Marchionne in prima persona in rappresentanza della Ferrari insieme al team principal Maurizio Arrivabene.

Questo non è più un incontro informale, ma è l’ambito ufficiale nel quale si devono discutere i piani futuri della F.1 del dopo 2020, quando scadrà l’attuale Patto della Concordia.

L’intenzione di F1 Group è non sovrapporre i piani delle trattative, aprendo il discorso sui proventi solo quando sarà delineata una piattaforma sulla riduzione dei costi, tanto più che la FIA non vuole entrare nel merito delle questioni economiche che sono solo di pertinenza del promotore.

Nell’ultimo rinnovo del Patto le trattative erano state portate avanti da Bernie Ecclestone singolarmente con le varie squadre. È possibile che in futuro Liberty Media cerchi una perequazione nella distribuzione dei proventi, ma si tratta di un argomento che non è ancora nella sua agenda, mentre Cyril Abiteboul, direttore di Renault Sport F1, ha dichiarato che sarebbe importante che le squadre avessero una visione globale sul futuro che includesse il taglio dei costi, i proventi e i cambiamenti delle regole.

A proposito di Bernie Ecclestone si segnala l’uscita di Mister E sull’Indipendent a proposito dell’atteggiamento ostile della Ferrari nei confronti delle proposte sui motori. Marchionne minaccia di far valere il diritto di veto che la squadra del Cavallino può esercitare, prima di decidere eventualmente l’uscita dal mondo dei GP…

"Se non riescono a vincere, proporranno delle nuove regole", ha dichiarato Ecclestone. "Se i regolamenti saranno lontani dalle posizioni della Ferrari penso che ci sarà una battaglia. Se non dovessero ottenere il supporto economico che si aspettano, se ne andranno dai GP”.

Ecclestone è convinto che un budget cap non troverà il supporto dei Costruttori...

"Non vogliono dei vincoli di bilancio. Le squadre grandi vogliono investire quello che possono permettersi di spendere. Chi non è in grado di stare in F.1 se ne dovrà andare”.

"Se poi resteranno solo tre o quattro squadre bisognerà fare qualcosa, ma fino a quando ciò non accadrà, vedrete che nessuno farà nulla. Questo lo dico da sempre…".

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