Regole 2019: la FIA vuole vietare le sospensioni col bracket, ma i team sono contro
Le norme 2019 varate il 30 aprile dalla FIA hanno dei "buchi" che per essere sanati hanno bisogno dell'unanimità delle squadre che non è stata trovata al meeting di Heathrow. Vedremo pinne sugli attacchi delle sospensioni?
Sauber C37, pinne
Giorgio Piola
Le regole 2019 sono state approvate il 30 aprile, nell'ultimo giorno utile perché potessero essere applicate senza che ci fosse bisogno dell'unanimità dei votanti. E così per non "bucare" la data limite i tecnici della FIA hanno portato in approvazione del Consiglio Mondiale un testo che enunciava le varie modifiche pensate con l'intenzione di deliberare monoposto che favorissero i sorpassi e permettessero una riduzione dei costi, ma non avevano avuto il tempo materiale di verificare quale impatto potevano avere su altre parti della macchina.
Riassumento i punti principali possiamo parlare di semplificazione dell'ala anteriore, bargeboard più lunghe, ma anche più basse, brake duct che servano solo al raffreddamento dell'impianto frenante e che non devono agire come elementi aerodinamici, ala posteriore più grande con un flap maggiorato che amplificasse l'efficacia del DRS.
Si tratta di provvedimenti che avranno l'effetto di cambiare sensibilmente il volto delle attuali F1, visto che le modifiche avranno un impatto importante anche sul resto della monoposto. Dalla lettura approfondita delle norme 2019 sarebbero emersi alcuni "buchi" regolamentari che riguardano l'ala anteriore e le brake duct.
Nella riunione che si è tenuta a inizio settimana all'aeroporto di Heathrow, Nikolas Tombazis, responsabile tecnico della F1, avrebbe chiesto ai responsabili tecnici delle squadre di recepire alcune modifiche al testo sulle norme 2019, proprio per evitare che si arrivi ad avere dei buchi di regolamento che possano vanificare alcuni provvedimenti.
Quattro squadre su dieci avrebbero ricusato la riscrittura dei paragrafi che sono in discussione, per cui tutto rimane come è stato ufficialmente approvato. Almeno per ora. Tombazis conta di sanare le situazioni anomale con delle TD, delle direttive tecniche, ma non sarà facile trovare un compromesso.
Le bocche, ovviamente, sono tutte cucite e nessuno è disposto a parlare. Ma cosa rischia di ritardare il lancio dei progetti delle macchine 2019? Ci sono diversi punti oscuri, ma quello che è più controverso sembra riguardi le brake duct. O meglio le sospensioni anteriori.
Le prese d'aria dei freni nel 2019 non potranno più avere pinne, pinnette e deviatori di flusso, ma non sta scritto da nessuna parte che non possano essere montate in parti attigue. Ci sono tre squadre, Mercedes, Toro Rosso e Sauber che hanno adottato un bracket per rialzare e disassare il triangolo superiore della sospensione anteriore.
E' ipotizzabile, quindi, che soluzioni tipo quella possano prendere piede l'anno prossimo, per cui un attacco della sospensione opportunamente disegnato potrebbe diventare un elemento aerodinamico.
"Le regole sono state scritte all'ultimo momento - ha detto una fonte di primo piano del paddock - ma non c'è stato il tempo di analizzarle con cura. La FIA vorrebbe vietare le sospensioni anteriori con il bracket, ma le squadre che hanno investito in questo schema sono ovviamente contrarie a buttare via una soluzione nella quale hanno investito tempo e risorse".
Qual è il rischio?
"Che le brake duct possono avere appendici in prototipazione rapida che non costano molto, mentre vedere dei bracket apportunamente disegnati in alluminio farà crescere il costo e in parte minerà il concetto che si voleva raggiungere". Come andrà a finire?
Mercedes W08 eToro Rosso STR12, design della sospensione anteriore
Photo by: Giorgio Piola
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