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Red Bull: Verstappen si è scusato con Ricciardo e si è preso tutta la colpa

Subito dopo il GP d'Ungheria c'è stato un faccia a faccia fra i due piloti della Red Bull Racing, nel quale Max ha fatto le sue scuse a Daniel per il contatto alla seconda curva. Horner è deluso di aver colto un quinto posto: "La RB13 andava come Ferrari e Mercedes".

Max Verstappen, Red Bull Racing RB13

Max Verstappen, Red Bull Racing RB13

Sutton Motorsport Images

Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13 e Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 alla partenza della ga
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 supera la bandiera gialla con il ritirato Daniel Ricciardo, Red
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, supera Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
La monoposto di Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13, ritirato dalla gara
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
La monoposto di Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, va largo, mentre Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, Carlos Sain

“Abbiamo parlato, e si è scusato prendendosi il cento per cento della responsabilità su quanto accaduto alla prima curva”. A parlare è un delusissimo Daniel Ricciardo, ragazzo educato che anche nei momenti di difficoltà è capace di mantenere un atteggiamento sportivo.

Uno dei pochi a riuscirci nel paddock, per la fortuna di Max Verstappen. L’olandese è stato il protagonista in negativo del Gran Premio di Ungheria, compiendo un errore tanto grave quanto evidente. Non si può chiamare svista né sbavatura, ma una manovra che assomiglia tanto alla reazione di un pilota frustrato che non ci sta a dare strada al compagno di squadra.

Peccato, perché Verstappen in quanto a talento è già sul podio della Formula 1, ma per essere un top-driver la velocità non è la sola dote necessaria.

La Red Bull ha lasciato Budapest con un quinto posto, poca roba rispetto a quanto avrebbe consentito il potenziale della monoposto.

Verstappen è riuscito nell’impresa di mettere fine alla gara di Ricciardo compromettendo allo stesso tempo la sua, visto che la direzione-gara gli ha inflitto dieci secondi di penalità che ha scontato al pit-stop.

Aver tagliato il traguardo a tredici secondi dal vincitore non ha fatto che aumentare il rammarico. La Red Bull aveva ambizioni importanti in questa gara, e sarebbe stato non facile per la Mercedes contenere il ritmo di un tandem Verstappen-Ricciardo in condizioni ideali.

“Abbiamo visto che il ritmo della nostra monoposto in gara non è stato da meno di Ferrari e Mercedes – ha confermato Christian Horner – nella seconda parte della corsa è stata la vettura più veloce in pista ed abbiamo recuperato fino ad arrivare a ridosso dei leader. E’ frustrante lasciare l’Hungaroring con soli dieci punti, oggi dovevano essere molti di più".

"La vittoria? Credo che sarebbe stata difficile da cogliere, ma solo a causa della nostra posizione sulla griglia di partenza: se fossimo stati in grado di essere al comando alla prima curva, allora credo che la performance ci avrebbe permesso di mantenere la prima posizione fino al traguardo. Purtroppo la qualifica ha compromesso le nostre ambizioni, e poi è arrivato il contatto alla curva 2”.

Horner ha cercato in tutti i modi di fare il pompiere, puntando a non alimentare un dualismo Verstappen-Ricciardo che è l’ultima cosa di cui la squadra ha bisogno.

Ma è parso fin troppo evidente come lo stato di pressione dell’olandese, determinato dai brillanti risultati ottenuti dal compagno di squadra negli ultimi due mesi, non sia estraneo a quanto visto oggi in pista a Budapest.
“Max ha commesso un errore e si è scusato con il suo compagno di squadra – ha concluso Horner - Daniel ha accettato le scuse, sono cose che succedono. Siamo stati fortunati a non avere problemi di questo tipo in oltre dodici mesi di convivenza, un periodo durante il quale più volte Max e Daniel si sono trovati molto vicini in pista. Quindi, ovviamente, credo che non ci sia stata alcuna intenzionalità".

"Daniel si è lamentato, ma lo capisco. Quando ci si ritrova fuori gara dopo pochi metri non è semplice tornare ai box ed essere calmi. Poi si sono parlati, ho voluto che lo facessero faccia a faccia, non tramite qualche messaggio”.

Tutto chiarito, almeno a parole. Ma resta la consapevolezza di aver sprecato la seconda di tre opportunità sulla carta molto importanti per la Red Bull, ovvero Montecarlo, Budapest e Singapore.

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