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Red Bull ruba alla Mercedes un motorista di punta

Ben Hodgkinson sarà il direttore tecnico di Red Bull Powertrains: l'inglese lascerà la Mercedes dopo una permanenza di 19 anni per affrontare una nuova sfida a Milton Keynes dove sta nascendo un modernissimo reparto motori. La squadra campione del mondo per la prima volta perde uno dei suoi pezzi importanti che andrà a dare corpo a un gruppo di lavoro che dovrà produrre la prima power unit Red Bull.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B, esce dal garage

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

La Red Bull ha annunciato Ben Hodgkinson nel ruolo di direttore tecnico della neonata divisione powertrain. Si tratta di un colpo a sorpresa e decisamente strategico, poiché Hodgkinson proviene dal dipartimento power unit della Mercedes, nel quale opera da ben 19 anni.

La sua esperienza nella sede di Brixworth è iniziata nell’agosto del 2001, quando l’azienda operava ancora come Ilmor Racing, ed è rimasto fedele ai programmi arrivati dopo la cessione alla Mercedes.

Nel corso degli anni Hodgkinson è salito progressivamente di grado fino a ricoprire (dal settembre 2017) il ruolo di responsabile dell’ingegneria meccanica della power unit.

“In qualità di direttore tecnico – recita il comunicato Red Bull - Ben si unirà alla divisione Powertrains con il ruolo di responsabile di tutti gli aspetti tecnici, e sarà focalizzato sullo sviluppo del motore che vedrà l’esordio di Red Bull con un propulsore gestito autonomamente".

"Ben porterà alla Red Bull Powertrains un vasto bagaglio d’esperienza e competenze, e sarà operativo una volta soddisfatti i termini del suo attuale contratto con HPP. La divisione powertrain rappresenta il più grande investimento della Red Bull in F1 dalla fondazione della Red Bull Racing nel 2005 e garantisce per la prima volta sia a Red Bull che alla Scuderia AlphaTauri un'autonomia sportiva, nonché una perfetta integrazione di motore e telaio”.

“Sono entusiasta di unirmi a Red Bull Powertrains come Direttore tecnico – ha commentato Hodgkinson - non è stato facile decidere di lasciare HPP dopo quasi 20 anni, ma l'opportunità di intraprendere un progetto così ampio ed importante è un grande onore ed una grande opportunità".

"La Red Bull è una delle realtà più solide in Formula 1 ed è stata la nostra più grande rivale nell'era ibrida, quindi non vedo l'ora di vedere cosa potremo ottenere insieme in questa nuova sfida intrapresa dell'azienda”.

La Red Bull punta ad un suo motore

Ovviamente soddisfatto Christian Horner, a cui è riuscita l’impresa di strappare una figura di peso alla Mercedes dopo molti tentativi infruttuosi che si sono succeduti negli anni:
“Siamo lieti di dare il benvenuto a Ben in Red Bull Powertrains. Ha accettato di dirigere questo progetto entusiasmante, ed è una sfida che affronta con la consapevolezza di aver già vinto molto. Quando la Red Bull ha annunciato la creazione della divisione Powertrains, ha anche confermato l’inizio di una nuova fase della nostra società in Formula 1: portare internamente ogni aspetto del design automobilistico e mettere il nostro destino nelle nostre mani".

"La massima espressione di questa volontà è lo sviluppo di un propulsore Red Bull per soddisfare la prossima generazione di regolamenti sui motori di Formula 1. La nomina di Ben conferma il nostro intento a lungo termine e sosterremo lui e il suo team con tutte le risorse necessarie per avere successo”.

La scelta di reclutare una figura come Hodgkinson, e le stesse parole di Horner, sembrano confermare la volontà della Red Bull di non limitarsi alla gestione dell’attuale power unit Honda che sarà congelate fino al 2025.

Gli investimenti fatti e la creazione di un gruppo di lavoro con diverse figure di spicco, non sembra trovare giustificazione nella sola gestione di un progetto di fatto già realizzato dalla Honda.

I motori attuali saranno sottoposti a qualche modifica legata alla percentuale crescente di carburante ‘green’, ma poco di più. L’impressione è che Red Bull si stia muovendo verso la realizzazione di una power unit progettata interamente a Milton Keynes, anche senza consulenze esterne (come si è supposto) da parte del gruppo Volkswagen.

Ipotesi non da escludere del tutto, ma nel frattempo a Milton Keynes sta prendendo forma un dipartimento che sembra essere pronto ad affrontare l’ultima sfida verso il ruolo totale di costruttore: la realizzazione di una propria power unit.

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