La Red Bull Racing è tenuta d'occhio dai commissari tecnici della FIA. Prima del Gp di Monaco gli uomini di Charlie Whiting hanno imposto alla squadra di Milton Keynes di modificare la piccola presa d'aria che sporge dal fondo piatto davanti alle ruote posteriori. Si tratta di una soffiatura che prende il flusso d'aria nella parte superiore delle vettura e lo indirizza nella parte inferiore verso il complicato profilo estrattore con l'obiettivo di aumentare il carico aerodinamico.
La protesta era partita da Paddy Lowe, responsabile tecnico della McLaren, che sulla griglia di partenza aveva notato come l'orecchia della Rb6 fosse più grande di quanto consentito dal regolamento. La monoposto ideata da Adrian Newey è guardata con la lente di ingrandimento dalla concorrenza: tutti cercano quali possono essere gli elementi che rendono quasi imbattibile questa vettura ricca di soluzioni molto interessanti.
A Montecarlo i meccanici della Red Bull sono stati costretti a “chiudere” parzialmente le piccole bocche contestate, con un intervento realizzato in pista in tutta fretta, ma a quanto pare non hanno perso molto in competitività, visto che hanno piazzato una doppietta con Webber e Vettel.
In Turchia sulla Rb6 farà il suo debutto l'F-Duct: la Red Bull Racing, come se ne avesse bisogno, porterà per la prima volta in pista il sistema per lo stallo dell'ala posteriore alle alte velocità. Sarà interessante vedere in che modo Newey avrà interpretato questo concetto tecnico che è stato introdotto all'inizio della stagione dalla McLaren e che la Ferrari ha cercato di sviluppare a modo suo.
Chi al CFD (Computational fluid dynamics) ha simulato gli scarichi che soffiano parzialmente l'aria calda nel diffusore posteriore, avrebbe scoperto che anche a Istanbul questa soluzione che solo la RB6 ha adottato per ora, potrebbe essere determinante...
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