Red Bull: l'efficienza aerodinamica ripaga le carenze di potenza del motore Renault
Max Verstappen è riuscito a conquistare il secondo posto nel GP di Francia grazie a un telaio eccellente e a un assetto aerodinamico molto scarico che ha permesso all'olandese di limitare i danni sul rettilineo del Mistral.
Foto di: Giorgio Piola
Dopo l’allarme di motore per la perdita d’acqua sulla Force India di Sergio Perez, il muretto dei box aveva chiesto a Lewis Hamilton di ridurre il passo per evitare che il problema si potesse ripetere anche sulla nuova power unit del vincitore della corsa.
Max Verstappen ha chiuso il GP di Francia a sette secondi dalla W09 cogliendo il primo posto d’onore della stagione che è però il terzo podio nelle ultime quattro gare, segno che la Red Bull riesce a essere competitiva anche su un tracciato piuttosto veloce.
La RB14 ha pagato l’impossibilità di sfidare Mercedes e Ferrari in qualifica con un motore Tag Heuer (Renault), che, per quanto in grado di usare finalmente una sorta di “bottone magico” nel giro secco, non ha ancora chiuso il gap di potenza con i due motori più potenti.
L’olandese ha dimostrato nella prima parte della gara di saper reggere il ritmo della freccia d’argento con la RB14 che ha raggiunto un “magico” equilibrio aerodinamico pur dovendo pagare un po’ di velocità nel rettilineo del Mistral che, per fortuna del pilota di Milton Keynes, è spezzato a metà dalla chicane, altrimenti il margine sarebbe stato sicuramente maggiore.
Verstappen ha toccato in scia i 338,8 km/h contro i 343,0 km/h di Valtteri Bottas che è risultato il più rapido alla speed trap in condizioni analoghe a quelle dell’olandese: 4,2 km/h non sono una grande differenza, ma diventano importanti se si considera che la Mercedes arrivava al picco molto prima di quanto riuscisse a fare la Red Bull, nonostante l’adozione di ali particolarmente scariche, mentre Hamilton in aria pulita non ha mai superato i 328,6 km/h.
Il giovane olandese è arrivato a 50 millesimi di secondo dal giro più veloce in gara ottenuto da Valtteri Bottas in 1’34”225, segno che la monoposto di Adrian Newey ha raggiunto un’efficienza aerodinamica incredibile grazie alla quale è possibile compensare le (piccole) carenze di motore.
Per il Paul Ricard sono state modificate le pinnette al piede delle barge board per ridurre gli effetti negativi della scia turbolenta della ruota anteriore. A Spielberg, pista di proprietà di Dietrich Mateschitz, la Red Bull conta di essere competitiva…
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