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Intervista

Red Bull, Gasly: "Honda? Bisogna capire la mentalità giapponese per ottenere il massimo"

Pierre Gasly, a poche ore dalla presentazione della Red Bull RB15, fa il punto sull'imminente stagione 2019 di Formula 1: la voglia di crescere e di imparare da Verstappen, il sogno di correre in Red Bull, il passaggio alla power unit Honda e... la dieta ferrea!

Pierre Gasly

Pierre Gasly

Red Bull Content Pool

23 anni, viso da bravo ragazzo, sguardo dolce ma deciso. Questo è Pierre Gasly, pilota titolare Red Bul per la stagione 2019 di Formula 1. Forte del titolo GP2 vinto nel 2016 e dopo l'esperienza maturata nella Super Formula nipponica, Gasly è subentrato a Kvyatt in Toro Rosso per le ultime 5 gare della stagione 2017, trovando conferme e certezze in un 2018 che l'ha visto promosso in Red Bull al fianco di Max Verstappen. In attesa della presentazione della B15, Gasly si è confessato ai microfoni di Red Bull.

Cos'hai fatto durante le vacanze?
“Dopo i test di Abu Dhabi ho staccato la spina per qualche giorno, passando del tempo con la famiglia e con gli amici, tra Italia e Francia. Per dieci giorni mi sono rilassato, dopodiché sono tornato ad allenarmi alla fine del mese di dicembre a Santa Monica, nel centro di allenamento Red Bull, per concentrarmi sulla preparazione nel migliore dei modi possibili e senza distrazioni”.

Cosa cerchi per il 2019?
“Voglio solo correre. Ho sempre sognato di correre con la Red Bull fin da quando sono stato inserito nel junior team nel 2013. Ora tutto è vero: sono parte della scuderia, un team che ha vinto dei mondiali e lotta per la vittoria. Sono emozionato”.

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Indicaci tre punti fondamentali del tuo 2018.
“Partirei da Melbourne, quando ho iniziato la mia prima stagione completa in Formula 1 con la Toro Rosso. Il Bahrain è stato uno dei punti migliori della stagione, con risultati che non ci aspettavamo e che non credevamo fossero alla nostra portata anche per via di una fresca partnership con Honda. E poi, l'approdo nell'Aston Martin Red Bull team”.

Cosa c'è di nuovo sulla RB15 per la stagione di F1 2019?
Per prima cosa il motore Honda: è un grande cambiamento rispetto al passato. È il primo anno che Red Bull e Honda lavorano insieme: l'annata con la Toro Rosso è stata positiva, e questa esperienza verrà condivisa con il team”.

Com'è cambiata l'auto in base ai regolamenti?
“L'ala frontale e le limitazioni aerodinamiche avranno un impatto sulle performance, ma non sappiamo ancora di che tipo”.

Pensi vederemo più sorpassi, quest'anno?
“Questo è quello che si spera sempre. Sino ad ora è stato più complicato per via della downforce. Limitandola dovrebbe essere più semplice. Fino a quando non proviamo, però, non lo possiamo sapere”.

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2019?
“Voglio continuare la mia crescita come pilota di F1. Ho ancora molto da migliorare, Lavorare con Red Bull sarà fantastico, soprattutto con Max. Voglio imparare il più possibile e tirare fuori il mio potenziale”.

Quali sono i tuoi eroi?
“Quando ho iniziato a vedere la F1, Michael Schumacher vinceva tutto. Ho detto ai miei genitori che volevo diventare come lui, un giorno. E poi Jules Bianchi: un ragazzo con cui sono cresciuto... Era un ragazzo eccezionale, per mentalità e carattere. Un grande esempio da seguire”.

Parlaci del numero che hai scelto per gareggiare in F1.
“Sono sempre stato un grande fan del calcio, specialmente di Zidane. Eco perché ho scelto il numero 10”.

Quali tracciati ti piacciono di più?
“Monaco, quando guidi a 310 all'ora tra i muri e valuti ogni singolo centimetro.. il cuore batte a mille, impossibile riprodurre ciò che stai vivendo. E poi ovviamente il GP di Francia”

A cosa devi rinunciare durante una stagione di gare?
“Senza dubbio ai fast food e burro....da francese, devo anche rinunciare agli alimenti carichi di burro, come i croissant o il pan au chocolat. E poi al formaggio”.

Tu e Max siete una delle coppie piloti più giovani sullo schieramento...
“Non sono qui per cambiare l'opinione di qualcuno, ma tutto dipende dall'esperienza che hai accumulato nella vita. A volte puoi avere 18 anni ed essere più maturo di chi ne ha trenta. L'età è un numero”.

Tu e Max avete corso insieme al tempo dei kart. Come pensi possa incidere sul vostro rapporto?
“Chiaramente un sacco. In kart abbiamo imparato a conoscerci come piloti e amici. Abbiamo imparato a rispettarci, che è la cosa migliore”.

Hai già corso con motore Honda in Super Formula e in Toro Rosso. Pensi che questo possa aiutarti?
“Ho avuto la possibilità di correre due ani con Honda: la prima volta in Super Formula, passando molto tempo in Giappone, imparando come i tecnici lavorano e come comunichino tra di loro. Bisogna imparare a conoscerli per capire come ottenere il massimo da entrambe le parti. Bisogna dargli del tempo. La F1 è l'apice del motorsport: corri contro Ferrari, Mercedes, Renault... Red Bull e Honda hanno lo stesso obiettivo”.

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