Red Bull: ecco il J-damper della RB14 che ha fatto volare Ricciardo
La RB14 ha vinto il GP della Cina con il pilota australiano sfruttando le gomme Soft montate in Safety Car, ma vi mostriano la sospensione anteriore della monoposto disegnata da Adrian Newey con lo smorzatore di vibrazioni in bella vista.
Foto di: Giorgio Piola
La Red Bull ha vinto il primo GP della stagione 2018 con la RB14, la monoposto firmata da Adrian Newey che è accreditata del miglior telaio oggi disponibile in Formula 1 sebbene debba far i conti con una power unit Tag-Heuer (Renault) che non è in grado di esprimere le stesse potenze di Ferrari e Mercedes.
Daniel Ricciardo ha vinto a Shanghai con una monoposto che ha saputo sfruttare le gomme Soft dopo la Safety car, cambiando passo nel momento cruciale della gara. L’australiano ha confermato nell’ultimo stint della corsa, condotto con un ritmo insostenibile per tutti, che i long run nelle prove libere del venerdì erano veritieri e la vettura di Milton Keynes era la più costante nel mantenere il miglior passo gara.
Nel paddock si domandano come sia possibile che in quella che è definita una Formula motori, ci sia spazio per il successo di chi dispone del miglior telaio e dell’aerodinamica più efficiente. Una bella fotografia di Giorgio Piola ci dà una prima risposta: nella sospensione anteriore la RB14 monta un J-damper idraulico grazie al quale la Red Bull riesce a smorzare meglio di altri le oscillazioni generate dalla deformazione delle gomme anteriori in curva o sui cordoli.
L’intenzione è di mantenere l’altezza del muso il più stabile possibile, in modo che l’aerodinamica possa lavorare nelle condizioni che sono state studiate al CFD e in galleria del vento generando la massima downforce.
L’obiettivo, quindi, è cercare di controllare il beccheggio, riducendo drasticamente il saltellamento della monoposto, in modo da contrastare le forze incontrollate che agiscono sulla sospensione, consentendo al pneumatico di avere un migliore contatto con l’asfalto e, quindi, una maggiore aderenza.
Si tratta di un aspetto importante per sfruttare al meglio dell’assetto picchiato con un angolo Rake massimo alle velocità più basse che cala con l’aumentare del carico. La Red Bull è la monoposto che genera più scintille con il T-tray, lo splitter del fondo che è posto sotto alle gambe del pilota, e che riesce a strisciare sull’asfalto senza consumare troppo il pattino del fondo scalinato.
Il terzo elemento della RB14, invece, sarà entrobordo con una collocazione insolita.
La Red Bull può contare oltre che su un eccellente grip meccanico anche su una buona efficienza aerodinamica. La Renault ha effettuato un grosso lavoro per migliorare il packaging della power unit sul telaio di Milton Keynes:il sei cilindri è molto più vestito per pulire la fluidodinamica all'interno delle fiancate.
Sopra a sinistra, potete osservare quanto fossero ingombranti i radiatori nelle pance e, sulla destra, la nuova collocazione dell'impianto di raffreddamento che è stato completamente rivisto e portato molto più in basso nelle fiancate.
Nell’immagine sopra, invece, è possibile notare come mai Adrian Newey abbia potuto disegnare delle pance che si rastremano molto dietro alle spalle del pilota: un pacco radiante è stato tolto dalle fiancate per essere montato dietro al radiatore dell’ERS. È di forma triangolare: stretto e molto lungo, collocato in alto. Evidentemente il vantaggio aerodinamico compensa ampiamente un peggiore baricentro...
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