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Red Bull aspetta Ricciardo fino a quando scadrà l'opzione Ferrari

L'australiano deve dare una risposta alla squadra di Milton Keynes se rimanere in Red Bull entro il GP d'Ungheria, oppure accettare l'offerta Ferrari che lo vuole affiancare a Vettel. Ma se Daniel va a Maranelllo non è detto che rientri Sainz.

Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing

Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing

Andrew Hone / Motorsport Images

Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Helmut Markko, Consulente, Red Bull Racing, si congratula con il vincitore Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Il trofeo del vincitore e la scarpa di Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, 1° classificato
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14 prende la bandiera a scacchi
I marshal rimuovono la monoposto fumante di Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14 Tag Heuer, dopo un guasto al motore
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14 Tag Heuer
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing

Entro il Gran Premio di Ungheria (29 luglio) la Red Bull dovrà avere una risposta da Daniel Ricciardo in merito ai suoi piani futuri. A confermarlo è Christian Horner, che a tutti gli effetti sembra essere un mediatore tra l’infatuato (di Verstappen) Helmut Marko, ed un Ricciardo che ha scoperto un mondo di alternative al di fuori dei colori che lo hanno supportato negli ultimi undici anni.

“Sarà presa una decisione, al più tardi, entro la pausa estiva – ha confermato Horner ad Auto Motor und Sport - non vogliamo andare oltre, ed abbiamo buone alternative. La nostra priorità resta quella di continuare a lavorare con Daniel, ma se non potremo farlo manderemo avanti altri piani. Quali? Il più ovvio è Carlos Sainz, che è sotto contratto con noi. Ma abbiamo anche altri giovani piloti”.

La Formula 1 non va veloce solo in pista, e non accade di rado che le gerarchie cambino in pochissimo tempo anche sul tavolo delle trattative.

Ricciardo è stato messo in ombra nel momento in cui Verstappen è arrivato nel team Red Bull, ma si tratta di una semioscurità dovuta solo in parte al talento del giovane olandese.

Che Max sia il pilota in cui la Red Bull crede in ottica futura è comprensibile, ma c’è un presente in cui (dati alla mano) Ricciardo rappresenta la miglior espressione del pilota professionista di Formula 1 insieme a Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, e questo,, forse non è stato valutato come tale da Marko. Non si tratta di svalutare Verstappen (sarebbe un altro errore) ma di riconoscere ciò che Ricciardo è oggi.

Daniel ha ingoiato, ma nel frattempo si è guardato intorno conscio che con l’avvicinarsi della scadenza contrattuale (fine 2018) il suo nome sarebbe diventato sempre più appetibile.

Poi è arrivato il successo di Shanghai, che ha riportato il nome di Ricciardo sotto i riflettori, e sembra quasi che la gara impeccabile di Daniel in Cina abbia destato la Red Bull. La Formula 1 a volte sorprende anche in questo, nell’incapacità di costruire un’opinione solida nel medio periodo preferendo l’onda dell’ultima classifica di gara. E così il quasi dimenticato Ricciardo è di colpo tornato ad essere un top-driver.

Ora Marko e Horner spingono per la conferma Ricciardo, ma il coltello ormai è nelle mani dell’australiano, che un’opzione con Ferrari l’ha firmata da almeno due mesi, in attesa di vedere cosa gli accade intorno.

La porta Mercedes non è mai stata più di uno spiraglio (con la conferma di Hamilton) che si riduce sempre più quando Bottas conferma una buona performance, come sta avvenendo in questa fase del Mondiale. Naturale, quindi, pensare che Daniel dallo scorso inverno guardi con maggior interesse a Maranello.

C’è chi ha visto la possibile coppia Vettel-Ricciardo come una potenziale fonte di problemi per la Scuderia di Maranello, ricordando quanto accaduto di recente tra Hamilton e Rosberg. Ma sono grattacapi che tutti i team principal sognano un giorno di poter affrontare, poiché nascono quando si è in lotta per il Mondiale con una spanna di vantaggio sulla concorrenza…..

Sainz prima alternativa, ma..

Horner parla di Carlos Sainz come alternativa a Ricciardo, ed è in effetti la scelta più logica nell’economia del vivaio piloti che da oltre quindici anni è finanziato da Red Bull.

Lo spagnolo è stato molto competitivo nei confronti di Verstappen ai tempi della convivenza in Toro Rosso, ma dopo tre stagioni nello junior-team di casa Red Bull ha deciso di provare l’esperienza Renault.

La Red Bull ha ceduto lo spagnolo in prestito mantenendo la proprietà del cartellino e di conseguenza il diritto a poterlo richiamare nel team di casa.

Ma nel paddock gira voce (ovviamente non commentata) di una clausola che Sainz, con il benestare della Renault, avrebbe ottenuto a suo favore. Ovvero la possibilità di poter rifiutare il ritorno alla Red Bull se quest’ultima cambierà la power unit.

Che alla luce della situazione 2019 vorrebbe dire che Sainz potrebbe rifiutare un eventuale ritorno alla Red Bull se ci sarà il passaggio agli Honda.
“Renault ha confermato di voler proseguire a lavorare con noi – ha confermato Horner – ma abbiamo anche la candidatura della Honda. Stiamo osservando, decideremo in estate”.

Se si confermasse l’arrivo della Casa giapponese, ed il no di Sainz, Horner e Marko dovrebbero passare al piano ‘C’ ovvero Pierre Gasly.

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