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Raikkonen: il paradosso di Kimi è che è tutt'altro che un Iceman

Il finlandese stava costruendo una pole capolavoro quando ha intraversato la Rossa all'ultima curva della Q3. A Baku Kimi ha sommato tre errori: oltre a partire sesto in griglia sarà l'unico fra i top driver a dover scattare con le gomme ultrasoft.

Kimi Raikkonen, Ferrari

Foto di: Sutton Motorsport Images

Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari con la moglie Minttu Virtanen
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Con le storie di vittorie e pole position mancate si potrebbero riempire dei libri. La fabbrica dei “se” è sempre in attività, ma l’errore alla curva 16 che ha vanificato un giro fino a quel momento perfetto di Kimi Raikkonen, non ha cancellato del tutto quanto oggi ha fatto vedere Iceman a Baku.

La sessione di qualifica ha riassunto il meglio ed il peggio del Raikkonen versione 2018, un pilota che ha ritrovato una performance da assoluto, ma che a dispetto del suo soprannome sembra non essere proprio di ghiaccio nei momenti chiave dei weekend di gara.

Ad una curva dal termine della qualifica Raikkonen aveva la pole position in pugno. Nell’ultimo giro a disposizione Kimi ha iniziato alla grande, stampando il miglior crono assoluto nel primo settore (0”022 su Vettel), ripetendosi anche nel T2 (ben due decimi più veloce del compagno di squadra).

Kimi ha proseguito in discesa verso la parte finale del tracciato guadagnando ulteriore terreno, arrivando alla curva 16 con 3 decimi su Vettel. Poi l’errore, quando ormai si trattava di chiudere l’ultima curva e lanciarsi verso il traguardo. Secondo la Ferrari Kimi avrebbe dovuto chiudere il giro con un crono tra l’1’41”1 e 1’41”2, ovvero una pole di grande portata.

“È frustrante vanificare un giro così ad una curva dalla fine – ha poi commentato un Kimi visibilmente deluso – non ho avuto alcun problema con la monoposto, anzi, ho cercato anche di non forzare l’ingresso in quella curva perché è un punto che si è confermato difficoltoso sin dalle prove libere a causa del vento".

"Poi improvvisamente ho perso il posteriore, sono riuscito a controllare la monoposto ma ho capito che il giro ormai era andato. Un errore che mi costa un bel po' di posti sulla griglia di partenza di domani, e pensare che stavo andando molto bene, il giro era buono, ma il risultato finale non è certo quello che volevo. Sono molto, molto deluso”.

Inutile ricordare a Kimi che ha comunque mostrato una performance importante in un contesto non semplice come quello di Baku, non lo consola affatto, anzi.

Il Raikkonen versione 2018 ha confermato in modo chiaro di avere la giusta velocità, ma ancora una volta qualcosa è mancato. Anzi, gli errori sono stati più di uno.

Già nel turno Q2 quando la Ferrari (come Red Bull e Mercedes) aveva deciso di utilizzare le mescole supersoft, Kimi ha pasticciato molto. È arrivato un primo errore alla curva 15, poi uno successivo alla 3, e dopo il secondo sbaglio è stato costretto a rientrare ai box per tornare velocemente in pista con le ultrasoft.

Iceman ha stampato un buon tempo, tirando un sospiro di sollievo dopo il rischio di non entrare in Q3, ma anche con la consapevolezza che domani non potrà partire con le supersoft, come faranno Vettel, le due Mercedes e le due Red Bull.

Gli errori di giornata sono stati tre, ma alla fine nel paddock di Baku sono stati davvero molti gli addetti ai lavori dispiaciuti per la pole persa da Kimi, soprattutto perché è stato evidente che la oggi il miglior tempo era inconfutabilmente nel suo piede.

Ora ci sarà da affrontare una gara non semplice, a causa della posizione di partenza (la sesta) e della mescola di pneumatici che lo costringerà ad una sosta anticipata rispetto agli avversari diretti.

Ma è Baku, pista sulla quale lo scorso anno vinse Ricciardo dopo un incidente in qualifica che lo relegò in quinta fila, quindi meglio non dare per scontato che Kimi domani possa essere lontano dal podio.

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