Räikkönen: "Hamilton non era un problema, ma speravo di fare di più"
Il finlandese centra un bel podio (il terzo consecutivo) ad Interlagos con una Ferrari molto competitiva che nel finale gli ha consentito di controllare la situazione e tenersi dietro l'arrembante Campione del Mondo in piena rimonta.
Podium: winner Sebastian Vettel, Ferrari, second place Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, third place
Sutton Motorsport Images
Terzo podio di fila per Kimi Räikkönen, che nel Gran Premio del Brasile conclude ancora una volta al terzo posto ottenendo il medesimo piazzamento di Austin e Città del Messico.
A San Paolo il ferrarista completa la festa degli uomini di Maranello, che con Sebastian Vettel hanno conquistato la vittoria, mentre fra le due SF70H si è piazzata la Mercedes di Valtteri Bottas.
Kimi è partito dalla terza piazza sulla griglia mantenendo la posizione, staccando inizialmente la Red Bull di un minaccioso Max Verstappen, poi ha perso un po' di contatto con i primi due a causa di problemi di bilanciamento con le gomme supersoft, per poi riaccodarsi nel finale di gara una volta montate le soft con le quali si è trovato decisamente meglio.
"Credo di aver fatto le solite cose di sempre pensando a completare una bella gara - ha commentato "Iceman" - Nelle prime curve soffrivo il bloccaggio degli pneumatici, ma in generale ho controllato bene la situazione avendo una macchina competitiva soprattutto dopo la seconda sosta quando ho montato le gomme soft".
"Sinceramente eravamo tutti molto vicini e il risultato finale è positivo, anche se pensavo di avere un passo migliore per fare di più. Solo che in piste come queste i punti per superare non sono tanti e quindi mi sono dovuto accontentare gestendo la situazione".
E proprio nelle ultime battute il pericolo più grande per Räikkönen si è materializzato in Lewis Hamilton, che con gomme supersoft ha tentato di raggiungere il terzo posto. Il biondino si è però difeso bene mantenendosi davanti al neo Campione del Mondo.
"L'unica difficoltà l'ho trovata con gli specchietti perché quest'anno si fatica di più a vedere chi ti segue; quando mi hanno detto che avevo Hamilton dietro ho comunque notato che non era così vicino e nelle ultime due curve la mia macchina andava veramente veloce, per cui non è stata una vera e propria minaccia dato che non riusciva a prendermi la scia; questo da certo punto di vista mi ha sorpreso. Ho sbagliato solo un paio di volte a guardare troppo negli specchietti, arrivando un po' lungo alla prima curva, ma Lewis non è stato un problema".
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