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Raikkonen: "Basta critiche, finiva in aquaplaning anche la Safety car!"

Kimi Raikkonen condivide le scelte della direzione gara di partire in Safety car a Silverstone e di ritardare le qualifiche in Ungheria: "Qui c'erano dei fiumi in molti tratti della pista. Quando si va in aquaplaning non si può più fare niente".

Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H

Foto di: XPB Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid precede Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H e Nico Rosberg, Me
Kimi Raikkonen, Scuderia Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H

Kimi Raikkonen non ci sta, e non è l’unico tra i piloti del paddock. Tra Silverstone e Budapest molti appassionati hanno puntato il dito contro questa generazione di piloti, accusandoli un eccesso di “cautela” quando la pista è sotto una fitta pioggia.

A dirla tutta non sono i piloti a decidere quando si entra in pista e quando no, o se c’è da prendere il via di una corsa in regime di safety-car. Ma chi è in pista ha il polso della situazione, e non sempre i piloti sono in disaccordo con la direzione-gara. Come è accaduto oggi a Budapest.
“Tutti hanno potuto vedere che anche la Safety Car quando è entrata in pista era a rischio di aquaplaning. Non c’era una pioggia normale, ma dei veri e propri fiumi in molti tratti di pista. La situazione è poi migliorata, ma anche tornando a Silverstone, abbiamo visto quanto sia alto il rischio di aquaplaning osservando il numero di uscite di pista. Capisco che qualcuno critichi, ma penso che oggi siano state fatte le scelte giuste”.

“È facile dire guardando la TV che le condizioni erano buone – ha proseguito Kimi - ma vi assicuro che non è così facile andare in pista quando anche la Safety Car ha problemi di aquaplaning! Non è che non siamo in grado di guidare, ma una volta che la monoposto va in aquaplaning non c’è niente che un pilota possa fare, se non sperare che torni un po’ di trazione per riprendere il controllo della vettura".

"E’ facile parlare, altra cosa è dover prendere delle decisioni. C’è poi il problema della visibilità, che è davvero scarsa in molte condizioni a causa dell’acqua sollevata dalle gomme e anche di alcune piste che non drenano il bagnato nel modo migliore. A Silverstone, ad esempio, c’era molta più acqua sollevata rispetto ad altre piste”.

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