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Raikkonen: "Baku? La vera ingognita sarà il livello di grip

Kimi Raikkonen non sembra preoccupato dell'anacronistico tracciato di Baku che associa tratti molto veloci ad altri stretti e lenti. Il finlandese è convinto che sia trazione la parola chiave di questo week end.

Kimi Raikkonen, Ferrari rides the circuit with Mark Arnall, Personal Trainer

Kimi Raikkonen, Ferrari rides the circuit with Mark Arnall, Personal Trainer

XPB Images

Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Scuderia Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Scuderia Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H fa un pit stop
Kimi Raikkonen, Ferrari

Le voci di mercato, almeno in apparenza, non turbano Kimi Raikkonen. “Iceman” è arrivato a Baku a caccia di un riscatto che inizia ad essere una necessità. Lo chiede la squadra, lo chiede il mercato in vista di un 2017 con una maglia rossa tutt’altro che certa, e soprattutto lo chiede se stesso, dopo il minuto di distacco rimediato da Sebastian Vettel a Montreal.

Baku è l’ideale per ripartire da zero, perché da domattina l’inedita pista ricavata nella capitale dell’Azerbaijan sarà un realtà che i ventidue piloti in pista scopriranno per la prima volta. Tutti alla pari.

Kimi, ti sei fatto un’idea di questa nuova sede del Mondiale di Formula 1?
“Non tanto sulla città, visto che sono arrivato ieri sera. Di Baku ho visto solo l'hotel e il tragitto che serve per arrivare in pista, ovvero pochi minuti di strada. Il paddock è più o meno simile in ogni pista, il box sono gli stessi, intendo come aspetto. E anche noi addetti ai lavori siamo sempre gli stessi. Ma la pista è diversa".

"Per ora ho fatto solo dei giri in bicicletta, è presto per dare dei giudizi precisi. Il livello del grip, ad esempio, è un’incognita. Se c’è una buona trazione la storia cambia molto. Saprò dire di più domani, ma quando c’è un nuovo circuito è sempre una bella sfida. Per quanto riguarda il disegno della pista ho visto che ci sono dei tratti molto stretti, ma aspettiamo domani”.

Come ti prepari quando devi affrontare una pista nuova?
“In passato, quando non esistevano i simulatori, c’era un lavoro più corposo da fare giro dopo giro, e ti facevi un’idea di massima solo dopo aver guidato. Oggi puoi familiarizzare un po’ con il disegno della pista grazie ai simulatori, ma non è mai la stessa cosa. Ovviamente arrivi più preparato, ma per quanto questi dispositivi siano progrediti, non è mai come guidare nella realtà. In casi come questo di Baku, un tracciato su cui non si è mai corso in precedenza, il simulatore non è così preciso perché non ci sono immagini e dati di Gran Premi precedenti”.

Nelle ultime due gare hai faticato un po’. Cambierà qualcosa nell’approccio a questo weekend per avere una performance migliore?
“Abbiamo bisogno di fare un lavoro migliore. A Monaco è andata come è andata, e l'ultima gara per me non è stata facile. Abbiamo concluso la corsa, ma certamente non in una posizione ideale. Dobbiamo essere sicuri di portare la macchina per dove vogliamo che sia, fare in modo che le gomme funzionino al meglio e poi sono certo che tutto sarà okay. Abbiamo faticato un po’ nelle ultime gare, non è stato facile, ma adesso conta quello che riusciremo a fare in questo fine settimana su un tracciato inedito. Penso che abbiamo un buon pacchetto, affrontare un nuovo circuito è sempre difficile, ma è un problema uguale per tutti”.

A Montreal hai lamentato molte difficoltà alla curva “10”. Temi che possano ripresentarsi qui a Baku?
“Penso che ci sono state un sacco di piccole cose che hanno causato quei problemi, probabilmente la temperatura fredda non ci ha permesso di sfruttare al meglio le gomme. In alcuni punti della pista il set up avrebbe potuto essere migliore, ma è anche vero che se hai problemi con gli pneumatici che non vanno in temperatura come dovrebbero, l’assetto ne risente”.

Alcuni piloti hanno previsto che ci potrebbe essere qualche problema di traffico in qualifica, soprattutto nel settore tra la curva 8 e la 12. Come la vedi?
“È un tratto molto stretto, ma non credo che ci saranno più o meno problemi di traffico rispetto ad altre piste. È un tracciato complessivamente molto lungo per essere un cittadino, e questo può aiutare a mantenere un buon spazio tra le monoposto in pista. Considerando questo aspetto non temo particolari problemi di traffico”.

Maurizio Arrivabene dopo la gara di Monaco ha confermato che non sei un grande fan del tracciato di Montecarlo. Non ami i circuiti cittadini in generale?
“Non c’è nulla di particolare contro un circuito. Quando si arriva in pista e le cose vanno bene e senza imprevisti, allora i circuiti cittadini sono belli come tutti gli altri. Ma è anche vero che questi tracciati non lasciano spazi ad errori. Basta bloccare una ruota, andare un po’ largo in una curva, ed ecco che la sessione è terminata. Quando non hai problemi diventano belli da guidare, anche divertenti, ma quando sei alla prese con un setup che non si sposa con le tue esigenze, tutto è più complesso. Sono piste in cui hai bisogno del giusto feeling con la macchina per dare il massimo, ed in mancanza di questa fiducia diventa tutto in salita”.

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