Qualifica: domani meeting dei team principal per cambiare
I responsabili dei team si riuniranno prima della gara a Melbourne per definire il cambiamento delle qualifiche da attuare già in Bahrain. La proposta è di tornare in blocco al vecchio format, senza pensare a soluzioni ibride.
Monisha Kaltenborn, Team Principal Sauber, Christian Horner, Team Principal Red Bull Racing e Toto W
Bob Gloyn Photography
Poche ore prima del via del Gran Premio d'Australia di domani i rappresentanti delle squadre si incontreranno nel paddock di Melbourne per valutare la possibilità di un cambiamento urgente da poter introdurre già prima della prossima gara in Bahrain.
Nel meeting verranno valutate tutte le possibilità per correre ai ripari quanto prima.
“Se per esempio si decidesse di riportare la Q3 al sistema 2015 - ha confidato un team principal - o di tornare al format completo in vigore lo scorso anno, non sarebbe un problema rendere il cambiamento effettivo già nel prossimo Gran Premio in Bahrain. Sia lo Strategy Group che la F1 Commission possono esprimere il loro voto via-fax, così come possono farlo i rappresentanti del consiglio Mondiale della FIA. Quindi se c’è la volontà di cambiare il tempo per farlo c’è”.
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L’impressione è che non si intenda ritoccare il sistema attuale intervenendo sulla modifica del regolamento della sessione Q3, ma di ritornare al regolamento 2015.
“La scelta più ovvia sarebbe quella di tornare al sistema precedente – ha commentato toto Wolff – se dovessimo pensare di reiventare un nuovo format dovremmo essere molto attenti e riflettere su quanto si sta pensando. Il sistema 2015 invece è collaudato”.
Tornando su quanto visto oggi in pista a Melbourne, Wolff non punta il dito su un’idea che era nata con ben altri presupposti:
“Nessuno ha cercato intenzionalmente di danneggiare lo spettacolo nelle qualifiche, l’idea di base era quella di rendere le sessioni più spettacolari con un eliminazione ogni 90 secondi, il concetto di base non era completamente stupido. Ma, come accade non di rado, oggi abbiamo capito che era un’idea sbagliata”.
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