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Intervista

Pourchaire: "Deluso da Sauber, meritavo un sedile in F1"

Parlando a margine del gala della FIA in cui sono stati premiati i vincitori dei vari campionati, Theo Pourchaire ha spiegato di essere deluso di non aver trovato un sedile nella massima serie dopo aver trionfato in Formula 2. La delusione è accentuata dal fatto che il pilota francese ha centrato l'obiettivo che gli era stato fissato dalla Sauber, ovvero vincere nella serie propedeutica, ma ciò non si è poi tramutato in un sedile in Formula 1.

Stefano Domenicali, F1 Chief Executive Officer, Théo Pourchaire, ART Grand Prix

Non sempre vincere in Formula 2 garantisce un'opportunità di fare il grande salto verso la Formula 1. Un aspetto di cui è consapevole anche Theo Pourchaire che, dopo aver vinto il titolo nella categoria propedeutica al suo terzo anno, sperava di poter finalmente coronare il suo sogno e salire nella categoria maggiore.

Il pilota francese ha conquistato il titolo proprio nell'ultima gara della stagione, battendo la concorrenza di Frederick Vesti, il quale era riuscito a mantenere aperta la lotta quantomeno fino al weekend conclusivo del campionato. 

Pourchaire fa parte dell'Accademia della Sauber, ma il team di Formula 1 ha deciso di rinnovare ancora per un anno l'accordo di Guanyu Zhou, mentre il sedile di Valtteri Bottas non è mai stato in discussione avendo siglato un contratto pluriennale quando ha scelto di accasarsi con la scuderia svizzera. Il francese continuerà a far parte della squadra di Hinwil come pilota del simulatore e riserva, indubbiamente non il ruolo che sognava, per cui ha virato anche su altre opportunità nel mondo del motorsport, tra cui la Super Formula.

Theo Pourchaire durante i test dedicati ai giovani piloti con l'Alfa Romeo

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Theo Pourchaire durante i test dedicati ai giovani piloti con l'Alfa Romeo

Pourchaire sarà così il terzo pilota consecutivo a non salire immediatamente in Formula 1 dopo aver conquistato il titolo della categoria propedeutica, così come era successo a Oscar Piastri e Felipe Drugovich, campioni rispettivamente nelle stagioni 2021 e 2022. Se l'australiano dopo un anno di pausa è riuscito comunque a trovare un buon sedile in F1 firmando per la McLaren, il brasiliano si è dovuto accontentare del ruolo di riserva in Aston Martin e una sua promozione sembra alquanto improbabile.

Parlando a margine del gala di premiazione della FIA a Baku, dove ha ricevuto il trofeo per il successo in Formula 2, Pourchaire ha ammesso di essere deluso per non aver trovato un sedile nella massima serie, anche perché ha rispettato l'obiettivo che gli aveva imposto la Sauber Academy: "Credo di essere il terzo campione di F2 di fila a non essere promosso in F1. Il che, può succedere. Non è perché sei un campione di F2 che avrai un posto in F1".

"Ma sono deluso, ad essere sincero. Perché sono un campione di F2, ho ottenuto dei buoni risultati in passato. Ho fatto del mio meglio. L'obiettivo che la Sauber Academy mi aveva indicato era quello di vincere il campionato e l'ho fatto".

In realtà, inizialmente Pourchaire non avrebbe nemmeno voluto partecipare alla stagione 2023 di F2 ma, spinto da Sauber e dalla mancanza di alternative, ha poi deciso di affrontare un terzo anno nella categoria cadetta, in cui ha poi vinto il titolo. Per il prossimo anno, chiaramente, non potrà tornare nuovamente in Formula 2, dato che è anche vietato dal regolamento, per cui nel frattempo dovrà trovare una categoria alternativa che si possa conciliare con i suoi impegni da riserva Sauber.

Stefano Domenicali, Amministratore Delegato di Formula 1 con Sébastien Philippe, ART Grand Prix, e Théo Pourchaire, Campione del Campionato FIA di Formula 2 per i Piloti Campione del Campionato FIA di Formula 2 per i Team Campione del Campionato FIA di Formula 2

Photo by: FIA

Stefano Domenicali, Amministratore Delegato di Formula 1 con Sébastien Philippe, ART Grand Prix, e Théo Pourchaire, Campione del Campionato FIA di Formula 2 per i Piloti Campione del Campionato FIA di Formula 2 per i Team Campione del Campionato FIA di Formula 2

L'opzione più concreta è quella della Super Formula, di cui ha preso parte ai test negli scorsi giorni e che gli stessi vertici della squadra svizzera avevano identificato come una possibilità: "Vorrei partecipare a un campionato l'anno prossimo", ha detto Pourchaire, che potrebbe seguire altri piloti, come Stoffel Vandoorne, Pierre Gasly e Liam Lawson, i quali sono emigrati in Giappone dopo la loro esperienza in Formula 2. Curiosamente quest'anno si vedrà anche il percorso inverso, perché Ritomo Miyata, campione 2023 della Super Formula, volerà in Europa per la sua prima stagione nella categoria che precede la Formula 1.

"Ho effettuato i test di Super Formula perché, purtroppo, l’anno prossimo non sarò sulla griglia di Formula 1, il che è deludente perché sarebbe un sogno diventare un pilota di Formula 1. Come campione di Formula 2, penso che avrei meritato il sedile, ma è andata così. Penso che la Super Formula sia un’ottima categoria, le persone sono fantastiche, c’è una cultura diversa. Le vetture sono veloci, ho scoperto anche Suzuka, che è un tracciato incredibile, così veloce e difficile. Ho parlato con alcuni piloti di Formula 1 prima di andare lì e tutti mi hanno detto che Suzuka era un tracciato fantastico e, dopo averci guidato, penso sia uno dei migliori al mondo".

Generalmente i team di Formula 1 mettono in piedi un programma di test per i propri talenti, come Alpine con Oscar Piastri e Jack Doohan, oppure Ferrari con i giovani della FDA. Tuttavia, non tutte le squadre hanno le risorse per affrontare un così ampio programma di prove private, a meno che non vi sia uno sponsor a sostenere il tutto: "Guidare in una F1 per alcuni giorni di test è bello, ma costa molto e non tutti i team di Formula 1 possono permetterselo. Quindi, sfortunatamente, credo che non sarà il mio caso con la Sauber Academy. Quindi cercherò di trovare un posto in un buon campionato. Quindi la Super Formula credo sia l'opzione migliore per me".

Il campione di Formula 2 Theo Pourchaire, ART Grand Prix

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Il campione di Formula 2 Theo Pourchaire, ART Grand Prix

Riflettendo sul fatto che sia il terzo anno consecutivo in cui il vincitore della F2 non farà il grande salto, Pourchaire crede si tratti di un mix tra sfortuna e un problema sistematico dello sport: "Penso che sia un po' entrambe le cose. È un po' il momento sbagliato, il posto sbagliato, probabilmente. Perché l'anno prossimo non c'è spazio in F1. Naturalmente penso che alla fine del 2024 ci saranno molti piloti senza contratto, ma io non correrò in F2. Per questo voglio continuare a correre e dimostrare anche al paddock della Formula 1 che sono in grado di essere molto veloce e che merito un posto lì".

Molti dei dubbi su Pourchaire e Drugovich nascono dal fatto che hanno vinto il titolo al loro terzo anno in categoria, tra l'altro senza impressionare come fatto da altri piloti in passato, come Piastri, trionfatore al debutto. Nelle scorse stagioni il pilota transalpino aveva mostrato segnali incoraggianti dal punto di vista della velocità, ma senza riuscire a trovare una buona costanza. Quest'anno è successo il contrario, perché Pourchaire ha mostrato una maggior consistenza nei risultati, vincendo però solamente una corsa, proprio all'inizio del campionato.

Tuttavia, secondo lo stesso Pourchaire, l'aver conquistato il titolo solo alla sua terza partecipazione non dovrebbe essere visto come un elemento negativo: "Di sicuro un campione di Formula 2 normalmente merita un posto in F1, perché anche se ha vinto alla terza stagione abbiamo visto come Felipe Drugovich, credo che nelle FP1, sia sempre molto veloce. È pronto a salire su una vettura di F1. Quindi penso che anche lui meriti un posto in F1. Ma è così. Dobbiamo essere realistici e se non ci sono sedili liberi, fa parte del motorsport".

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