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Pirelli, Isola: "In Ungheria fondamentale la strategia dei pit stop"

Sulla pista ungherese è difficile superare, dunque i team dovranno raccogliere molte informazioni per studiare la strategia migliore per la gara. interessante anche studiare il comportamento dell'asfalto steso nel 2016.

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, esce dai box dopo il suo primo pit stop

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Ingegneri Pirelli e pneumatici Pirelli
Marco Tronchetti Provera, Executive Vice Chairman and Chief Executive Officer, Pirelli, with Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport
Pirelli tyres
Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport
Mercedes AMG F1 mechanic cleans Pirelli tyre
Pirelli tyres
Pirelli tyres
Pirelli tyre

Per il Gran Premio di Ungheria sono stati nominati pneumatici P Zero White medium, P Zero Yellow soft e P Zero Red supersoft: le stesse soluzioni già portate qui nel 2016 e scelte per la quinta volta in questa stagione, l’ultima in Gran Bretagna.

L’Hungaroring è però radicalmente diverso rispetto a Silverstone e pur essendo un circuito permanente presenta alcune caratteristiche di uno stradale: curve strette e tortuose, basso livello di grip e ridotte velocità medie sul giro. Il clima può essere particolarmente caldo e può portare a un aumento del degrado termico: anche per questa ragione è stata nominata la mescola medium come più dura delle tre a disposizione.

Le tre mescole per l'Ungheria

_ Pirelli Red Supersoft
_ Pirelli Yellow Soft
_ Pirelli White Medium

La pista dal punto di vista delle gomme

_ L’Hungaroring presenta una serie continua di curve, di conseguenza i pneumatici lavorano senza sosta.
_ Nel 2016 la temperatura asfalto in gara è stata tra le più alte di tutta la stagione, dopo la pioggia al sabato. La strategia vincente è stata su due soste.
_ I Team aumentano la deportanza per massimizzare la velocità in curva; viene enfatizzato più il grip meccanico anziché quello aerodinamico.
_ In passato la strategia di gara è stata spesso influenzata dall’ingresso della safety car.
_ C’è solo un vero e proprio rettilineo, perciò i pneumatici non hanno molte possibilità di raffreddarsi.
_ È un circuito dov’è difficile sorpassare, quindi qualifiche e strategia diventano fondamentali.
_ Maneggevolezza e agilità, più che la potenza massima, sono i due elementi chiave per firmare un giro veloce.

Mario Isola, responsabile car racing Pirelli, ha dichiarato: "Il circuito è stato riasfaltato nel 2016 poco prima del Gran Premio: sarà interessante vederne l’evoluzione. Lo scorso anno abbiamo notato che l’asfalto nuovo era più liscio e veloce rispetto al precedente. La scelta dei set di mescole disponibili da parte dei Team ha favorito in particolare le mescole soft e supersoft. In questo Gran Premio la strategia fa la differenza, anche perché è difficile sorpassare; per i Team sarà dunque importante acquisire il maggior numero di dati possibili durante prove libere e qualifiche. Con la nuova generazione di monoposto più veloci questo fattore dovrebbe essere ancora più importante del solito”.

Alcune novità

_ In contemporanea al Gran Premio, questo fine settimana si svolge la gara più impegnativa per Pirelli in termini di pneumatici forniti: la 24 Ore di SpaFrancorchamps, in Belgio, durante la quale si usano più di 10.000 gomme!
_ Martedì e mercoledi dopo il Gran Premio ci sarà la seconda sessione di test inseason, con tutti i team impegnati in pista. Nel corso dei test, Mercedes sarà impegnata per un giorno nel programma di sviluppo dei pneumatici slick 2018.
_ Il primo weekend di agosto si terrà in Polonia il Rally Rzeszow, dove il campione europeo Kajetan Kajetanowicz, supportato da Pirelli, cercherà di riconquistare la leadership in campionato nella sua gara di casa.
_ Questo Gran Premio apre la seconda metà della stagione di Formula 1 e sarà l’ultimo prima della pausa estiva: si riprenderà in Belgio a fine agosto.

Pressioni minime alla partenza

Anteriore: 18,5 psi
Posteriore: 17,5 psi

Angolo di camber massimo

Anteriore: -3,75°
Posteriore: -2,00°

 

 

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