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Intervista

Pirelli, Isola: "Avremo da produrre 35.000 gomme di F1 in 2 mesi"

Il responsabile dell'azienda milanese che rifornisce di pneumatici la Formula 1 ha parlato con Motorsport.com della necessità di avere al più presto un calendario per organizzare il lavoro per il 2020.

Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport, durante la conferenza stampa dei team principal

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

La Pirelli è già al lavoro per poter essere pronta quando la Formula 1 riaprirà i battenti dando il via alla stagione 2020, che dovrebbe cominciare a luglio in Austria.

Il fornitore ufficiale di pneumatici per il circus si sta mettendo avanti coi lavori come ha confermato Mario Isola, ospite di James Allen e Jonathan Noble per una interessante intervista del ciclo #thinkingforward rilasciata a Motorsport.com.

Il responsabile dell'azienda milanese ha però fatto presente che Liberty Media dovrà anche affrettarsi nel comunicare un calendario ufficiale della Formula 1. Vero è che la pandemia di Coronavirus al momento non lascia molti margini d'azione, però è anche vero che senza un'adeguata organizzazione diventa difficile poi essere pronti per l'inizio del campionato.

“Dobbiamo essere sicuri al 100% di poter fornire le gomme, altrimenti l'evento non può essere organizzato - spiega Isola - Stiamo cercando di lavorare con un approccio flessibile, il regolamento attuale prevede che si sappiano i tipi di mescole 8 settimane prima delle gare europee e 14 per quelle nel resto del mondo. E ovviamente in una situazione particolare come quella attuale questo non è valido".

“Abbiamo recuperato tutti gli pneumatici spediti in Bahrain e Vietnam, mentre siamo riusciti a fermare la spedizione in partenza per la Cina in tempo. Inoltre eravamo già partiti con la produzione per almeno un altro paio di GP, per cui abbiamo una serie di gomme già pronte per essere utilizzate".

Dunque, del materiale da parte la Pirelli ne ha, ma sarà solamente una piccolissima parte già fatta di una quantità di lavoro che si preannuncia davvero mostruosa per i prossimi mesi.

"Alcune gomme si trovano a Didcot, in Inghilterra, mentre altre nella nostra fabbrica in Romania. Appena avremo il calendario pronto, organizzeremo i camion per portarle alle gare, così come il personale addetto. Quelle europee sono un po' meno complicate perché usiamo camion e non container per i trasporti".

"Ovviamente, però, abbiamo necessità di capire come muoverci su un lungo periodo, dunque non solo per fornire il primo o i primi due Gran Premi, ma tutti quelli dell'anno. Se la prima parte di esso si svolgerà in Europa, spostandosi poi in Asia e America in tempi brevi, significa che saremo parecchio impegnati in fase di produzione".

"Probabilmente dovremo sfornare qualcosa come 35.000 gomme in un paio di mesi, non in un anno. Potete immaginare l'impatto enorme che questa cosa avrà sulla produzione. Abbiamo già parlato con i team e posso dire che si sono dimostrati flessibili pur di trovare una soluzione ragionevole, come ad esempio una distribuzione standard o qualcosa che comunque ci consenta di fornire loro il materiale in poco tempo".

Un altro problema da non sottovalutare è quello legato alle misure di sicurezza che il paddock di F1 dovrà osservare. Se da un lato è vero che mancherà il pubblico (almeno nei primi round), dall'altro non si potranno certamente negare gli incontri fra le varie persone delle squadre, contando che la Pirelli deve essere a disposizione di tutti.

“So che la F1 sta studiando misure di contenimento per evitare che i team vengano a contatto, ma il problema è che siamo un po' ovunque. Abbiamo un ingegnere in ogni box, infatti stiamo parlando anche di questo. Una delle idee era di riservare uno spazio solo per questa figura, per le gomme e per i nostri tecnici, in modo da evitare il contatto con la squadra".

Pirelli sta quindi pensando ad alcune soluzione per limitare il più possibile il contatto tra le parti, ma questo problema non è solamente del gommista lombardo, bensì di ciascuna azienda coinvolta nel mondo della Formula 1.

"Abbiamo capito come presenziare alle riunioni interne dei team. Io preferirei utilizzare il video, se possibile, dato che se qualcuno di Pirelli dovesse mai essere positivo al virus, poi si creerebbe una diffusione fra tutte le 10 squadre e ovunque nel paddock".

"Questo non è un problema solamente di Pirelli, ma di tutti coloro che hanno contatto con i team. Pensate alla FIA, o a tutti i fornitori, come quelli di caschi e freni, o altre componenti. Ciascuno è disponibile per ogni compagine, non solo per una. Per questo abbiamo bisogno di procedure specifiche e protocolli in modo da poter svolgere il nostro lavoro nel paddock".

Infine Isola ha fatto il punto della situazione riguardo allo sviluppo delle coperture da 18" che verranno introdotte nel 2022, chiaramente interrotto vista la situazione attuale e il posticipo delle nuove regole di F1.

"Ovviamente non possiamo svolgere test in pista, ma la scorsa settimana abbiamo ricominciato il lavoro con le prove all'interno dell'azienda. Non siamo costretti alla chiusura come i team, per cui stiamo operando su analisi di dati, prototipi e via dicendo, prima che il prossimo anno si possa tornare in circuito a svolgere test".

Informazioni aggiuntive di Jonathan Noble e James Allen

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Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, riceve il Premio Pirelli Pole Position da Jean Todt, Presidente, FIA
Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport, durante la conferenza stampa dei team principal
Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport
James Allison, Technical Director, Mercedes AMG, e Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport
Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport
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