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Pirelli: i test con le gomme larghe sono meno utili del previsto?

Le F.1 2015 muletto di Mercedes, Ferrari e Red Bull non raggiungono il carico aerodinamico simulato dai team per le macchine 2017 del 20%. Si tratta di un valore molto alto che consiglia la Pirelli ad anticipare i test invernali in Bahrain

Kimi Raikkonen, Ferrari con le Pirelli 2017

Foto di: Ferrari Media Center

Paul Hembery, Pirelli Motorsport Director on the grid
Mercedes AMG F1 W06 Hybrid con gli pneumatici Pirelli 2017 e 2016
Pascal Wehrlein, Mercedes AMG F1 W06 Hybrid, con le Pirelli 2017
Mercedes AMG F1 W06 Hybrid con le Pirelli 2017
Kimi Raikkonen, Ferrari con le Pirelli 2017
Esteban Gutierrez, Ferrari, prova le gomme Pirelli 2017
Sébastien Buemi, Red Bull Racing, testa le nuove gomme Pirelli 2017
Sébastien Buemi, Red Bull Racing, testa le nuove gomme Pirelli 2017

Il problema sollevato dalla Pirelli, in merito all’attendibilità dei test in corso per lo sviluppo degli pneumatici 2017, è più che mai attuale. A Singapore i rappresentanti della Casa milanese si sono incontrati con la FIA, per valutare dei correttivi al fine di aumentare il carico aerodinamico delle monoposto 2015 utilizzate finora.

Il problema è sorto quando la Pirelli si è resa conto che le vetture, seppur modificate, non riescono a sviluppare il carico aerodinamico che le squadre hanno simulato per le monoposto 2017 e la carenza è stimata nel 20%. Un valore enorme che inficia il lavoro di sviluppo dei tecnici milanesi che non traggono le indispensabili informazioni dai collaudi.

La ragione è semplice: quando la FIA ha definito le direttive tecniche per modificare le monoposto 2015, sono state scelte delle strade tecniche che devono essere alternative a quelle regolamentari che comporteranno l’aumento di carico nel prossimo Mondiale, al fine di non garantire grandi vantaggi alle squadre impegnate nei test.

I vincoli normativi, quindi, sono molto forti e i risultati ottenuti sono stati inferiori alle aspettative. Perché non ha senso che le squadre debbano spendere tempo e soldi per adeguare una vettura "muletto" che non avrà alcun fututo, mentre sono impegnate a progettare la macchina 2017 e a seguire gli sviluppi di quella che sta correndo.

A Singapore si è discusso in merito a possibili modifiche, ma il calendario dei test preme. Gli ultimi due test con gomme slick sono programmati il 12 e 13 ottobre, a Barcellona, e dal 14 al 16 novembre sul circuito di Yas Marina, ad Abu Dhabi.

In Pirelli le preoccupazioni non sono poche, ed è stato chiesto di intervenire sul programma di test di inizio 2017 variando la tradizionale sede di Barcellona, una pista tecnica, ma che con le temperature invernali non permette di valutare tutta la gamma di mescole a disposizione.

Paul Hembery e Mario Isola  hanno proposto di disputare tutto il programma di prove in Bahrain, dove le temperature maggiori permetterebbero di valutare anche i compound più teneri. Mercedes, Ferrari e Red Bull hanno espresso parere favorevole, ma molti dei team minori non sembrano essere d’accordo. C’è il timore di arrivare al completamento della monoposto in extremis, e il ponte aereo indispensabile per essere in pista ad Al Sakhir può essere un ostacolo.

La Pirelli dovrà deliberare le mescole (anche per numero di set) per tutta la prima parte della stagione, fino allo sbarco del Mondiale in Europa a Barcellona. Una responsabilità non indifferente se dovessero essere portati a Melbourne dei compound mai provati in precedenza. Per cui il caso è aperto ed è giusto che tutti collaborino a trovare la migliore soluzione...

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