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Piero Ferrari: "A chi vuole rompere i contratti in F.1 costerà caro!"

Piero Ferrari, vice presidente del Cavallino, al Salone di Parigi ha spiegato a Motorsport.com come vede la nuova organizzazione tecnica della Scuderia in F.1: "Abbiamo visto dei fenomeni venuti dall'Inghilterra che poi non sono serviti"

Piero Ferrari al Salone dell'Auto di Parigi

Foto di: Franco Nugnes

Il Presidente non si è visto. Sergio Marchionne ha saltato il Salone di Parigi, annullando la conferenza stampa che era stata annunciata. E già questa è una notizia. Ma nella Capitale francese non è mancato Piero Ferrari, vice presidente del marchio del Cavallino. La Ferrari ha annunciato per voce di Enrico Galliera, Vice President della Direzione Commerciale e Marketing, alcune delle iniziative speciali che si terranno per celebrare nel 2017 il 70° anniversario della sua fondazione.

E' stato svelato il logo celebrativo che appare per la prima volta su LaFerrari Aperta, l’ultima serie speciale limitata che viene prodotta solo in 200 esemplari.

Piero Ferrari, prima della presentazione ufficiale, ha accettato di parlare con Motorsport.com mettendo in chiaro alcuni punti interessanti sulla Formula 1...
“In Formula 1 siamo in un momento in cui le cose stanno non vanno come avevamo sperato, c’è un team che ha fatto un grande lavoro e si è dimostrato superiore per cui noi stiamo inseguendo. Però bisogna mantenere la pazienza e non lasciarsi prendere dal panico, con delle decisioni che potrebbero incidere sul futuro. Bisogna tenere quello che c’è di buono e avere coraggio di cambiare quello che non funziona”.

Quindi, prevede dei cambiamenti nella struttura orizzontale che sta gestendo Mattia Binotto? Non è la prima volta che si vede bella storia del Cavallino…
“Sì, non è la prima volta, ma abbiamo visto anche portare dei “fenomeni” dall’Inghilterra che poi non sono serviti (il riferimento è a John Barbard, ma forse anche a James Allison, ndr). Nel tempo ne abbiamo visto di tutti i colori, ma se parliamo di squadra devo dire che non è facile “sintonizzare” un migliaio di persone. Non siamo una struttura piccola: di solito il pubblico ha modo di vedere gli uomini che vanno in pista. Se si pensa che sono solo ottanta e a casa ce ne sono altri novecento è facile capire cosa intendo…”.

Il cambiamento delle regole dovrebbe permettere alla Ferrari di rimettersi in gioco, se riuscirà ad azzeccare la macchina…
“Quando c’è un cambiamento di regolamento c’è sempre chi lo interpreta meglio e riesce a fare un passo avanti, mentre altri non lo fanno. Si è visto cosa è successo con i motori ibridi: non so cosa accadrà con le novità date dalle gomme larghe e dall’aerodinamica più libera…”.

Si dice che Liberty Media in futura voglia ridiscutere la divisione dei proventi in Formula 1 e c’è chi sostiene che si potrebbe togliere alcuni diritti acquisiti dalla Ferrari nell’era Ecclestone. Qual è il suo parere?
“Certo vorranno gestire la Formula 1 con uno stile diverso, ma ci sono dei contratti che sono firmati e sono validi fino al 2020. Se qualcuno li vuole rompere gli costerà caro!”.

E sul fatto che si voglia cambiare lo spettacolo nel GP qual è la sua posizione?
“Che lo spettacolo non sia quello che ci si aspetterebbe, che l’audience televisiva non sia più quella di una volta, che la gente vada di meno nei circuiti tutte riflessioni che mi faccio anch’io. È evidente che qualcosa bisognerà cambiare, però è anche giusto aggiungere che le gare non sono meno divertenti di dieci anni fa, quando la Ferrari vinceva. Ci dicevano che le gare e i campionati in sequenza vinti da Michael fossero noiosi. Forse era vero, ma a noi piacevano molto! In effetti c’era stato un dominio molto forte”.

Kimi Raikkonen quest’anno è spesso davanti a Sebastian Vettel: come bisogna leggere questo dato?
“E’ un caso. Vettel ha avuto qualche problema tecnico in più e Raikkonen ha trovato una migliore messa a punto della macchina in alcune gare, ma non credo che quello dei piloti sia oggi il problema della Ferrari. Kimi si trova in mano una monoposto che si adatta meglio al suo stile di guida, ma non c’è alcun problema su Sebastian”.

La Ferrari al Salone di Parigi ha presentato due nuovi modelli: LaFerrari Aperta e la GTC4 Lusso T: come li giudica…
“Sono due prodotti importanti. LaFerrari Aperta è la continuazione di una serie limitatissima. E questa è proprio… issima”.

Duecento esemplari non sono troppo pochi?
“Le spider sono sempre state meno delle coupé, perché nella nostra storia è sempre stato così e perché non si può pensare di raggiungere numeri senza fine. È bello così, magari chi non è riuscito a entrare nella lista per avere LaFerrari, potrà acquistare la Aperta se sarà un cliente con i requisiti per le serie limitate. La GTC4 Lusso T è una macchina fatta per certi mercati che non hanno bisogno di quattro ruote motrici e cercano un motore che non sia soggetto alle imposizioni fiscali che sopra i quattro litri hanno delle tassazioni più importanti e anche per posizionare la macchina in un modo diverso con due motorizzazioni, cosa che la Ferrari non ha mai fatto. Si vuole offrire una scelta più aperta verso quei clienti che non vogliono la trazione integrale o i motori 12 cilindri sulla quattro posti e possono godersi un V8 Turbo che è molto interessante”.

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