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Perez: "Sprint Qualifying noiosa per piloti e pubblico"

Il messicano della Red Bull, nono al termine della garetta del sabato, ha bocciato senza mezzi termini la Sprint Qualifying affermando come questo format non aggiunga nulla di più.

Sergio Perez, Red Bull Racing

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Fernando Alonso aveva avvisato del “pericolo” già al giovedì pomeriggio, in occasione di una tavola rotonda virtuale organizzata da Alpine. Quando allo spagnolo era stato chiesto cosa si sarebbe aspettato dalla seconda Sprint Qualifying della stagione, la risposta del due volte campione del mondo è stata netta: “A Monza sarà più difficile superare e probabilmente la gara del sabato potrebbe essere meno spettacolare”.

La previsione dell’asturiano si è rivelata corretta e lo spettacolo offerto ieri dalla Formula 1 è stato desolante sia per i piloti che per gli spettatori sulle tribune ed a casa.

Tra gli ormai classici e prevedibili elogi di facciata al termine della seconda Sprint Qualifying dell’anno, una voce fuori dal coro è stata quella di Sergio Perez.

Il messicano, che ha dovuto sacrificare la qualifica del venerdì per dare la scia a Max Verstappen concludendo così il turno con il nono tempo, non è riuscito a migliorare la sua posizione di partenza nella garetta del sabato.

Perez, nei giri finali, ha chiesto il massimo alla propria RB16B ed ha cercato di indurre in errore un Giovinazzi in forma smagliante sul tracciato di casa senza però riuscirci.

Grazie alla penalità che dovrà scontare Valtteri Bottas oggi a causa dell’adozione della quarta power unit, Perez potrà scattare dalla quarta fila, ma è una consolazione magra per un Checo che, alla fine della Sprint Qualifying, ha letteralmente stroncato il nuovo format voluto dalla Formula 1.

“Non è successo nulla e non vedo alcun beneficio nel disputare la Sprint Qualifying. È stata una gara noiosa per i piloti e immagino sia stata altrettanto noiosa per il pubblico. Onestamente non credo aggiunga nulla”.

Parole, quelle di Perez, che hanno trovato il consenso di milioni di fan letteralmente sbigottiti da questo esperimento inutile. Ancora oggi, infatti, ci si chiede perché si sia deciso di modificare un format che va a penalizzare quello che è il momento più emozionante dell’intero weekend: la qualifica.

“Credo che al momento, per il modo in cui è studiato, il nuovo format non porti alcun vantaggio. Certo, è stato pensato per migliorare lo show e dovremo vedere se il pubblico sarà contento di queste novità”.

Checo ha poi spiegato come il problema della Sprint Qualifying sia alla base. I vertici della F1 hanno voluto creare una gara breve così da spingere i piloti a cercare i sorpassi. Secondo il messicano della Red Bull, però, questi possono essere agevolati solo col degrado gomme e in una gara di 18 giri il crollo di prestazioni degli pneumatici è minimo.

“Il problema che abbiamo con l’attuale generazione di monoposto è che per superare devi avere un grande delta tra le vetture e per ottenere ciò è necessario un certo tipo di degrado. La Sprint Qualifying è troppo breve e non si ha alcun degrado”.

La prossima, e fortunatamente ultima, Sprint Qualifying dell’anno si disputerà sul tracciato di Interlagos (stravolgimenti di calendario a parte ndr.). Questo circuito si sposerà meglio con questo format discutibile?

“Forse hanno scelto le piste sbagliate, ma non so quali possano essere i circuiti adeguati per provare questo format”, ha concluso Perez.

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