Perez: "Jeddah molto pericolosa senza una vera ragione"
Sergio Perez ritiene che la nuova pista di Formula 1 Jeddah sia pericolosa, ma in maniera inutile, quindi spera che la prima edizione del Gran Premio dell'Arabia Saudita possa svolgersi senza incidente pesanti.
Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B
Charles Coates / Motorsport Images
Il nuovo circuito di Jeddah si vanta orgogliosamente di essere il cittadino più veloce del calendario, con il giro della pole position di Lewis Hamilton che ha toccato una media di addirittura 253,984 km/h.
Ma le sue caratteristiche, con le barriere a bordo pista ed un certo numero di curve cieche, ha aperto la porta a potenziali problemi quando le vetture sono vicine tra loro e quando magari alcune sono in un cooling lap.
Perez pensa che la mancanza di spazi di fuga e l'impossibilità di vedere potenziali incidenti in alcuni tratti abbia reso il tracciato meno sicuro, per di più senza creare una reale vantaggio con questo.
"E' un circuito davvero bello, ma molto pericoloso in termini di... Ci sono tante curve che sono quasi rettilinei, ma anche tante curve cieche, dove spero non accada nulla", ha detto. "Volendo, è troppo pericoloso senza una vera ragione".
"Quando guardi le immagini, è abbastanza spaventoso", ha aggiunto. "Spero solo che non vedremo un grande incidente durante la gara".
"Penso solo che questa pista sia un po' troppo rischiosa senza un motivo. Con le velocità che stiamo facendo, quando c'è poco distacco dalle altre vetture, è un rischio inutile. Ma penso che probabilmente si potrà rivedere qualcosa dopo il fine settimana".
Sparks kick up from Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Perez crede infatti che i piloti debbano esprimere le loro preoccupazioni sul layout della pista saudita prima di farvi ritorno la prossima stagione, perché crede che si possano apportare diversi miglioramenti.
"Non possiamo dimenticare che la sicurezza deve avere la priorità", ha detto. "Ho parlato con alcuni degli altri piloti e tutti noi pensiamo che si possono creare delle differenze di velocità enormi, e se qualcosa va storto siamo noi quelli seduti in macchina".
"E' quasi un rettilineo e tu stai andando a tavoletta. Non vedo una ragione per cui si debba fare così. Ovviamente, è una caratteristica della pista, ma è un qualcosa di cui dovremo parlare dopo la gara", ha concluso.
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