Perché il lavoro non si ferma mai per Pirelli in F1
La stagione 2023 di Formula 1 è stata molto movimentata per il fornitore unico di pneumatici Pirelli, e non solo perché ha dovuto fronteggiare una concorrenza grande per vincere il contratto di fornitura dal 2025 al 2027.
Quest’anno è stato fatto il tentativo, poi messo da parte, di creare delle gomme slick senza termocoperte per il 2024. Inoltre, ci sono state l’introduzione con successo di una full wet che funzionasse senza coperture, una nuova carcassa introdotta al Gran Premio di Gran Bretagna che contrastasse la downforce sempre maggiore, e una richiesta da parte della F1, che nel finale di stagione ha chiesto di affrontare il problema del surriscaldamento.
Poi si è affrontato l’impegno di migliorare le credenziali di sostenibilità della Formula 1 con l’allocazione di gomme alternativa – poi respinta dai team – e il primo tentativo di montare di nuovo e dare una seconda vita alle gomme da bagnato inutilizzate.
A tutto ciò si è aggiunta la gestione di quella che avrebbe potuto essere una crisi più grande di quanto sia stata in Qatar, dopo che su alcune gomme erano stati trovati dei segni di danni causati dai cordoli.
Tutto questo si è sommato a un anno impegnativo per Pirelli e per i suoi ingegneri, che hanno gestito tutte le sfide che si sono presentate durante la stagione.
“La visione d’insieme è positiva”, afferma Mario Isola, direttore Pirelli motorsport. “Siamo stati in grado di reagire a un paio di situazioni che non erano prevedibili”.
“La prima è stata l’incremento di performance che abbiamo visto all’inizio della stagione. Credo che la nostra reazione sia stata quella giusta. Così, omologare una nuova carcassa che sapevamo non avrebbe fatto la differenza nel bilanciamento e nella performance invece di aumentare la pressione, è stato l’approccio giusto”.
“La seconda è stata in Qatar con i cordoli. Ancora una volta, è stato possibile grazie alla buona comunicazione con gli altri partecipanti per trovare la giusta soluzione”.
Photo by: Erik Junius
Pirelle intermediates
“Ovviamente, dobbiamo prevedere il più possibile, ma a volta non si può o non è prevedibile. Quindi, ciò che è importante in questo caso, è trovare insieme la soluzione adeguata”.
Introdurre una nuova carcassa a metà stagione non è una manovra semplice, perché c’è sempre il rischio che si possa alterare l’equilibrio della performance in pista, e aiutare o penalizzare alcuni team.
Tuttavia, è stato ritenuto necessario in quanto Pirelli potrebbe vedere aumentare i livelli di downforce nel secondo anno in cui viene applicato il regolamento.
I test durante la stagione si sono concentrati sul preparare gli pneumatici senza termocoperte per il 2024 piuttosto che sulla consueta sfida di gestire i carichi crescenti. Tuttavia, come si è visto, il programma senza termocoperte ha generato una soluzione ideale.
“Fortunatamente, questa nuova costruzione era una cosa che avevamo già testato perché era un’idea per le gomme senza termocoperte”, afferma Isola. “Un primo step per definire una nuova costruzione per gomme che non prevedessero termocoperte era quello di avere una carcassa più resistente agli sforzi e alle pressioni basse”.
“Ovviamente si inizia con molta meno pressione rispetto alla situazione con termocoperte, poi si innalza la pressione. Quindi si ha questa fase transitoria che deve essere protetta”.
“Quindi abbiamo iniziato a usare questo materiale alla fine dello scorso anno. Dunque, era una cosa che avevamo già in serbo. Per questo, è stato meno difficile rispetto a una situazione, diciamo, normale, dove devi reagire e magari non hai una soluzione di back-up”.
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport, Stefano Domenicali, CEO, Formula 1
Quando è stato presentato a Silverstone, il nuovo pneumatico ha avuto un impatto neutro e non ci sono state lamentele. Inoltre, ha fornito a Pirelli un compromesso utile in vista del 2024.
Di solito lo sviluppo degli pneumatici a stagione in corso è focalizzato sull'aumento dei carichi e sulla creazione specifica di uno pneumatico che sia in grado di svolgere il proprio lavoro fino alla fine della stagione successiva.
Poiché l'obiettivo del lavoro di quest’anno era quello di correre senza termocoperte, Pirelli non ha avuto l'opportunità di effettuare test paralleli con gomme standard, quindi non ha creato una nuova costruzione per il 2024.
Il piano prevede che lo pneumatico di Silverstone del 2023 sia in servizio per 18 mesi e venga utilizzato fino al GP di Abu Dhabi del prossimo anno.
A parte il biennio 2020 e 2021, quando il COVID ha impedito test sugli pneumatici e quindi nessuna modifica, portare la stessa costruzione per due stagioni è una situazione insolita per Pirelli.
"No, non è normale", concorda Isola. "Ma ovviamente quando si ha una nuova vettura, il tasso di sviluppo è maggiore all'inizio, poi la curva si appiattisce un po'".
"Abbiamo ricevuto dai team le simulazioni aggiornate per il prossimo anno, con una stima dei carichi alla fine del prossimo anno. La nostra priorità è analizzare questi dati per capire qual è la situazione. Per il prossimo anno, i team si aspettano di avere un tasso di sviluppo inferiore, quindi possiamo far fronte alla costruzione attuale".
Photo by: Erik Junius
Pirelli wet weather tire detail
I test senza termocoperte, ispirati principalmente dai continui passi avanti dello sport verso la sostenibilità, si sono rivelati alla fine un vicolo cieco, dato che è stato deciso di mantenere le termocoperte almeno fino al 2025, ultimo anno del regolamento di Formula 1 attualmente in vigore. Tuttavia, il lavoro di ricerca e sviluppo e i test di Pirelli non sono andati del tutto sprecati.
"Abbiamo trovato nuovi materiali e nuove geometrie per la costruzione che funzionano abbastanza bene", afferma Isola. "Per il 2025 introdurremo alcune delle idee che abbiamo avuto anche con gli pneumatici senza termocoperte”.
"Questo non è vero al 100% per le mescole, perché dobbiamo cambiare l'approccio. Ovviamente, dobbiamo progettare mescole con un range di lavoro più elevato per evitare il surriscaldamento. Era esattamente il contrario quando stavamo lavorando per rimuovere le termocoperte. Chiaramente, si dispone di un certo intervallo di lavoro e si deve decidere dove collocarlo”.
"Se si lavora per uno pneumatico senza termocoperte che possa funzionare in condizioni di freddo, allora è necessario abbassare l'intervallo di lavoro, ma in questo modo si aumenta il surriscaldamento. In questo caso, possiamo passare dall'altra parte. Quindi, dal punto di vista della costruzione, credo che il lavoro sia stato utile. Per le mescole, un po' meno".
L’idea delle gomme slick senza termocoperte è stata messa da parte, ma quelle da bagnato, viste in azione per la prima volta a Monaco, si sono rivelate un successo.
Tuttavia, Pirelli sta ancora cercando di migliorarle, perfezionando anche una gomma intermedia senza termocoperte da introdurre eventualmente nella stagione 2024.
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Pirelli technicians work on some tyres
A questo proposito, recentemente Mick Schumacher ha svolto due giorni di test a Magny-Cours specifiche da bagnato con la Mercedes, e sono previste altre prove nei test di Barcellona a gennaio.
"Sappiamo che dobbiamo migliorare il prodotto da bagnato estremo ed è una cosa che stiamo facendo", afferma Isola. "Funziona anche senza termocoperte, ma il livello di prestazioni non è quello che vogliamo. Credo che potremo trovare un buon pneumatico intermedio senza termocoperte".
"Stiamo anche cercando di correre su circuiti ad alta severità, perché uno dei problemi che riscontriamo con il bagnato estremo è che ci limitiamo a testare al Paul Ricard e a Fiorano, che sono entrambi circuiti a bassa severità”.
"Poi, quando si va a Suzuka o a Spa, si trova una situazione completamente diversa. Analizzando il comportamento sul bagnato estremo abbiamo scoperto che la mancanza di prestazioni è dovuta principalmente alla mancanza di grip, dovuta al surriscaldamento”.
"La realtà è che si hanno dei blocchi che si muovono, quindi si riscaldano e il riscaldamento dei blocchi fa perdere grip”.
"È importante capire esattamente cosa causa la mancanza di prestazioni e stiamo testando un disegno del battistrada modificato, perché con questo approccio diverso sono sicuro che potremo recuperare alcune prestazioni sul bagnato estremo".
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Pirelli tyres on the one of the Alfa Romeo C43s
L'intermedia è una sfida diversa: "Non modificheremo il disegno del battistrada, perché funziona bene. Ma stiamo cercando una mescola con le stesse caratteristiche di quella attuale, che però sia in grado di lavorare senza termocoperte”.
"Se faremo un passo evidente nella direzione che desideriamo, presenteremo alla FIA e ai team la richiesta di omologare un nuovo pneumatico”.
"Non è un problema di sicurezza, diciamo più di prestazioni. Ma è stata una richiesta chiara anche da parte dei piloti. Cercano sempre di passare dalla gomma da bagnato estremo all’intermedia il prima possibile, perché sanno che le prestazioni sono più elevate”.
"Noi vorremmo offrire loro un bagnato estremo con un adeguato crossover con la gomma intermedia, in modo che non siano obbligati a passare allo pneumatico intermedio troppo presto".
L'attenzione al problema del surriscaldamento, come richiesto dalla F1 Commission il mese scorso, ha dato a Pirelli una nuova sfida per il programma di test del 2024.
"Chiaramente, se il piano fosse stato quello di rimuovere le termocoperte, avremmo dovuto concentrarci sul riscaldamento in condizioni di freddo su circuiti a bassa severità", dice Isola. “Ora la decisione è di mantenere le termocoperte, in modo da non avere problemi con il riscaldamento. Ci concentreremo maggiormente sulla riduzione del surriscaldamento".
“L'anno scorso, se ricordate, i commenti dei piloti erano piuttosto positivi, dicevano che c'era molto meno surriscaldamento rispetto allo pneumatico da 13 pollici, che potevamo seguirci a vicenda, che potevamo spingere molto di più. E poi abbiamo indirizzato il nostro sviluppo verso la gomma senza termocoperta. Quindi ci siamo concentrati completamente questo e abbiamo dovuto cambiare un po'”.
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
A Sauber team member works on Pirelli tyres
Secondo Isola, è la scia creata dalle vetture che si trovano davanti ad essere cambiata nei due anni di applicazione delle attuali norme, e questo ha portato a problemi di surriscaldamento.
“Abbiamo una nuova costruzione, ma abbiamo mescole che sono simili a quelle del 2022”, osserva Isola. “Ma nel 2023 i piloti si sono lamentati del surriscaldamento, tra l’altro con la stessa mescola; quindi, significa che c'era qualcosa di diverso rispetto all'anno scorso".
“Se l'anno scorso il surriscaldamento non era così impattante, ora è dovuto allo sviluppo del pacchetto aerodinamico che crea un flusso d'aria diverso dietro la vettura. Credo che la scia sia diversa. Quindi hanno delle turbolenze che disturbano il downforce quando sono uno dietro l’altro”.
Per Pirelli la notizia più importante di quest'anno è stata la conferma, ricevuta lo scorso ottobre, che l'azienda si è aggiudicata il contratto di fornitura per il biennio 2025-27.
Questo dà allo sport una continuità in vista della prossima serie di regolamenti tecnici, senza avere le ulteriori incognite di un eventuale cambio di fornitore che si aggiungerebbe all’insieme di novità.
La sostenibilità era uno dei parametri chiave valutati dalla FIA. Pirelli ha mostrato le sue credenziali attraverso la certificazione del Forest Stewardship Council (FSC) e iniziative come il riutilizzo di pneumatici da bagnato inutilizzati, ma che in precedenza sarebbero stati scartati, un processo sperimentato in Messico e ad Abu Dhabi.
“Volevamo continuare”, sostiene Isola a proposito dell’impegno di Pirelli in Formula 1. “Credo che in questi 13 anni siamo stati un buon partner della Formula 1, un partner leale, che ha sempre cercato di soddisfare le richieste della Formula 1, della FIA, dei team e dei piloti”.
Photo by: Erik Junius
Pirelli tyres preparation
“E con un livello di flessibilità che non è comune per un'azienda più grande, perché la Pirelli non è solo un'azienda di motorsport, non è un team di Formula 1”.
“Negli ultimi 13 anni abbiamo affrontato tante sfide, auto diverse, dimensioni differenti di pneumatici, richieste diverse, vari livelli di degrado, nuovi circuiti. Quest'anno Las Vegas è stata una grande sfida, per esempio”.
“Abbiamo sempre trovato il modo di rispettare i nostri impegni e credo che questo sia stato un vantaggio e uno dei motivi per cui siamo stati scelti”.
"Penso che siamo stati in grado di dimostrare la nostra flessibilità. Ci siamo impegnati anche a lavorare insieme per trovare le soluzioni migliori per questo sport. Chiaramente, queste sono le migliori anche per noi, perché se lo sport ha successo, vuol dire che stiamo investendo i nostri soldi nel modo giusto”.
Photo by: Pirelli
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