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Penalità di Rosberg troppo lunga? Non è scattato il cronometro Mercedes!

La Formula 1 dovrebbe essere l'espressione massima della tecnologia, ma Rosberg ha pagato una penalità di 8 secondi anziché 5 al terzo pit stop perché si è fermato il cronometro con cui la Mercedes contava di misurare il penalty.

Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 Team

Foto di: XPB Images

Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid fa scintille
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid e Max Verstappen, Red Bull Racing RB12 lottano per la posiz
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid e Max Verstappen, Red Bull Racing RB12 lottano per la posiz
Racing boots of Nico Rosberg, Mercedes AMG F1

La Formula 1 dovrebbe essere la massima espressione tecnologica nel mondo delle corse, ma poi a volte cade sulle cose più banali. Nico Rosberg ha effettuato il terzo e ultimo pit stop al 44esimo giro: quando il tedesco è arrivato nella piazzuola della Mercedes in pit lane nessuno del team di Brackley si è avventato sulla freccia d'argento numero 6.

Il pilota doveva scontare la penalità di 5 secondi che gli era stata inflitta dal collegio dei commissari sportivi per il "vizietto" ormai consolidato di accompagnare gli avversari fino al bordo della pista tirando una staccata a ruote dritte e senza lasciare lo spazio agli avversari di restare in pista. Era stato punito in Austria per questa manovra contro il compagno di squadra Lewis Hamilton, ma la lezione non gli è servita perché NIco la mossa l'ha ripetuta anche con Max Verstappen ad Hockenheim.

Ineccepibile il provvedimento dei commissari, anche se Nico ha ravvisato un tentativo di cambio di traiettoria da parte dell'olandese della Red Bull Racing. Fatto sta che scatta la punzione e Rosberg è pronto a scontare la sua penalità.

Il regolamento dice che tocca al team affinchè la sosta che precede il cambio gomme sia quella esatta: se si parte in anticipo, infatti, si incorre in una seconda sanzione. Alla Mercedes, quindi, si erano premurati di avere un cronometro per controllare i 5 secondi: "Il cronometro non è stato avviato correttamente - ha ammesso nel dopo corsa Toto Wolff - e una volta che ce ne siamo resi conto, abbiamo dovuto andare sul sicuro. E' per questo motivo che la sosta di Nico è durata di più. Dovevano essere sicuri...".

Wolff spiegato che non si è trattato di un errore umano: "Non ha funzionato il cronometro. Avremmo potuto contare, mille e uno, mille e due, mille e tre, ma abbiamo fatto affidamento sul cronometro che ci ha creato solo un problema". 

Rosberg nella concitazione non si è reso conto di niente, anche se poi alle televisioni ha commentato: "Mi è sembrato di essere fermo da un minuto, un'eternità...".

L'episodio probabilmente non avrebbe cambiato l'esito della corsa di Nico, visto che avrebbe dovuto sorpassare Verstappen, ma alla sua domenica da dimenticare ci può aggiungere anche un cronometro che non ha voluto scandire il tempo...

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